L’OMOSESSUALITÀ COME FERITA DA RIFIUTO

Micheal W. Smith, psicoterapeuta, nel suo libro Planos Spirits! The Cause & Cure of Mental Illness, dichiara: «Sfortunatamente, dopo 25 anni di servizio professionale, mi sono reso conto di non avere visto mai nessuno guarito da una grave malattia mentale attraverso i secolari e comunemente accettati metodi clinici, eccetto per condizioni non gravi o temporanee. Tuttavia, quando ho visto che lo Spirito Santo era in grado di guarire le malattie mentali ed emozionali, ho chiuso il mio studio di consulenza, ho licenziato il personale e mi sono ritirato dalla carriera redditizia per entrare nel ministero.»

Il dottor Smith, già perito della Corte Superiore, Federale e Industriale dell’Arizona, del Nevada, del Texas e della California, con una esperienza trentennale nella consulenza e nell’aiuto psicologico di persone con dipendenze e malattie mentali, scrive:

Osservare le persone che venivano guarite dallo Spirito Santo è stato molto più gratificante delle precedenti esperienze psicoterapiche in cui li “rattoppavo” e li aiutavo ad ottenere la pensione di invalidità. Negli anni di psicoterapia nel ministero dello Spirito Santo, ho scoperto che dietro alla maggioranza delle malattie mentali ed emozionali c’è una cause che ha una “radice” spirituale che rimane non diagnosticata nella psichiatria secolare.

Nella sezione iniziale del suo libro, in merito al DSM, cioè al «Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali» pubblicato dall’Associazione Americana di Psichiatria (in cui nel primo volume del 1952 l’omosessualità era elencata tra i disturbi sessuali), Smith scrive che

la ricerca è carente perché esclude a priori il mondo spirituale, lo spirito dell’uomo, Dio, Satana, il sovrannaturale, gli spiriti, il peccato e l’autorità delle Scritture. I manuali contengono spesso frasi come “cause sconosciute” e “incurabile“, cosa estranea alla Parola di Dio.
(grassetto mio)

Nel gennaio 2010 l’American Psychiatric Association ha pubblicato una ricerca sulla spiritualità, pubblicata su Psychiatric News. (…) Questa ricerca fa osservare che la spiritualità del paziente potrebbe essere importante nel trattamento dei disturbi mentali. Una religione positiva e un credo religioso nel paziente (speranza, amore, onestà, fede, pace, valori umani della vita, etc.) sono stati considerati punti di forza nel processo terapeutico e dovrebbe ragionevolmente essere sottolineato dai clinici. Molti centri di riabilitazione, programmi terapeutici svolti da chiese ed associazioni religiose, centri di salute mentale e organizzazioni no-profit private, come gli Alcolisti Anonimi, hanno trovato lo sviluppo spirituale essere produttivo, includendolo come parte dell’IWRP (progetto scritto per la riabilitazione individuale). Per esempio, la maggior parte degli ospedali e centri terapeutici hanno al loro interno cappelle e materiale per la crescita e lo sviluppo spirituale dei loro pazienti.

Lo psicoterapeuta cristiano dedica un capitolo alle ferite da rifiuto o da reiezione che consistono, usando le parole dello psicanalista e ricercatore Joseph Weiss, in «una esperienza dolorosa e, se subita nell’infanzia, capace di influenzare la percezione di sé e i rapporti con gli altri» (Come funziona la psicoterapia, Bollati Boringhieri, Torino 1999):

Gli individui con spiriti di rifiuto sono spesso affamati di amore e si sentono insicuri, inadeguati, soli, disprezzati, vittimizzati, abbandonati o inferiori.

Rispetto all’essere “affamati di amore”, in uno studio condotto dagli psicologi Bell and Weinberg, l’83 % dei maschi omosessuali intervistati ha dichiarato di avere fatto sesso con circa 50 partner nell’arco della loro vita, il 43 % ha fatto sesso con circa 500 partner, mentre il 28 % con più di 1000 partner. In un articolo dell’Huffington Post intitolato The Epidemic of Gay Lonliness (“l’epidemia della solitudine gay”) è riportato che «le persone gay hanno tra le 2 e le 10 volte più probabilità rispetto alle persone eterosessuali di togliersi la vita. Hanno il doppio di probabilità in più di sperimentare un episodio depressivo. (…) In un’inchiesta fatta ad uomini gay recentemente arrivati a New York, i tre quarti hanno sofferto di ansietà e depressione.» Da notare che secondo Cosmopolitan, New York è la città più gay friendly degli Stati Uniti. Continua l’HuffPost: «In Olanda, dove il matrimonio gay è stato legalizzato nel 2001, gli uomini omosessuali continuano ad essere tre volte più a rischio rispetto agli eterosessuali di praticare “autolesionismo a scopo suicida”. In Svezia, che ha le unioni civili dal 1995 e il vero e proprio matrimonio dal 2009, gli uomini sposati con uomini hanno un tasso di suicidio tre volte superiore rispetto agli uomini sposati con donne.»

Continua Smith nel suo libro Planos Spirits! (cioè “Spiriti Seduttori”: “plános” è la parola greca usata in 1 Timote 4:1 e significa “sedutttore”, πλάνος.):

Gli spiriti spesso esercitano un’influenza nel dedicarsi a comportamenti peccaminosi, pensieri negativi e fantasie romantiche e sentimentali nel tentativo di placare il patema interiore dell’anima. Se un bambino viene abusato sessualmente, lo spirito di rifiuto potrebbe attirare spiriti immondi di perversione sessuale, permettendo lo sviluppo durante la pubertà di desideri bisessuali, promiscui e omosessuali.

Ricordiamo che in un’inchiesta pubblicata da Science Direct, fatta su uomini gay e bisex, il 37 % ha dichiarato di essere stato spinto o costretto ad avere contatti sessuali prima dei 19 anni con un partner più grande e più forte di lui; di questi, il 93 % si considera vittima di abuso sessuale.  La psicologa Carla Clark ammette una probabilità più alta degli omosessuali sia uomini che donne, fino al 45 % in più, di essere stati abusati sessualmente nell’infanzia rispetto agli eterosessuali.

Man mano che il bambino matura, sviluppa ulteriori insicurezze a causa della mancanza di attrazione per il sesso opposto. Si sentono ostracizzati o rigettati dai loro pari e compagni di classe, e spesso si isolano dai loro amici e i loro cari. Possono cominciare ad avere tanti amici “gay” o “bi” che capiscono le loro tendenze e il loro isolamento sociale. Gli spiriti immondi spesso li tormentano con depressione, solitudine, colpa, disprezzo di sé stessi, odio verso gli altri, esibizionismo ribelle e rabbia. Si sentono di essere “nati” omosessuali perché non ricordano nemmeno di essere stati attratti dallo stesso sesso. Questa sensazione sembra reale perché gli spiriti entrano nei loro corpi e nel cervello mentre sono bambini e trasformano gradualmente in modo negativo i desideri sessuali e lo sviluppo in età puberale.

Tipico esibizionismo di persone omosessuali (Gay Pride di Tel Aviv, 2017)

Gli spiriti di rifiuto causano autoaccusa e introducono pensieri negativi e di condanna nella mente in un tentativo di distruggere l’autostima e il concetto di sé della persona; li portano a parlare in modo compulsivo [prolissità] e a confessare spesso i peccati e i fallimenti per guadagnarsi l’attenzione, nel tentativo di superare i sentimenti di insicurezza, solitudine e inferiorità.
Gli spiriti di rifiuto inducano spesso la persona a criticare, rigettare e rifiutare gli altri, mentre biasimano tutto e tutti a causa della loro vita dolorosa, sola e disfunzionale.

Umiliare il prossimo permette all’autostima della persona di aumentare temporaneamente; tuttavia, lo spirito di rifiuto riavvia il processo di auto-negatività successivamente, e la persona continua la spirale verso il basso in una esistenza in un “circolo vizioso” incessante di inappagamento e disperazione.
I demoni di rifiuto infondono gelosia ed invidia per i benefici altrui. (…) Vedono Dio come qualcuno che fa favoritismi e parziale, ingiusto, insensibile, indifferente e distante.

Inoltre, biasimano Dio per il loro orientamento sessuale, le loro dipendenze e i loro incontrollati desideri sessuali.

Secondo diversi studi (condotti anche dal National Survey on Drug Use and Health e da Hiv.org statunitense) il 37,6 % dei giovani adulti (nella fascia dei 18 anni o ancora minorenni) che si identificano come LGBT ha fatto uso uso di marijuana nell’ultimo anno (gli eterosessuali solo il 16,2 %); il 9 % di oppio (eterosessuali 3,8 %); dipendenza da alcolici il 12,4 % (eterosessuali 10,1 %). Secondo gli studi pubblicati nella fonte sopracitata, gli adulti LGBT fanno due volte più uso dei non omosessuali di tabacco e sigarette elettroniche; fanno più uso di sostanze stupefacenti; mostrano di soffrire di malattie psichiatriche più degli eterosessuali. Inoltre, tra i bambini e gli adolescenti transgender si presenta un tasso più elevato di depressione, suicidio, autolesionismo, disturbi dell’alimentazione. Gli LGBT sono più esposti all’infezione da HIV dovuta all’uso di sostanze stupefacenti e a comportamenti sessuali a rischio. Di chi è la colpa? «Ricerche attuali suggeriscono [e non “affermano”] che il trattamento dovrebbe mirare sugli unici fattori nella vita di questi pazienti che potrebbero [condizionale] includere l’omofobia/transfobia, problemi di famiglia, violenza, isolamento sociale.» Ragioni scientifiche e più dettagliate? Nessuna. Un suggerimento e un condizionale. Collegandosi all’affermazione di Smith, secondo cui gli omosessuali tendono a biasimare Dio per i loro comportamenti sessuali e le loro dipendenze, l’omotransfobia attribuisce appunto ai cristiani (e quindi a Dio) la causa di tutte le loro sofferenze.

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