Il 27 novembre a Londra, nel corso di una serie di perquisizioni, sono state arrestate sette persone a seguito di un’inchiesta sul PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan, organizzazione proibita in Gran Bretagna).
Tra i luoghi in cui sono avvenute le irruzioni, il Centro comunitario curdo (CCK) di Haringey (nord di Londra) ora chiuso per il proseguimento dell’inchiesta.
Tra i luoghi in cui sono avvenute le irruzioni, il Centro comunitario curdo (CCK) di Haringey (nord di Londra) ora chiuso per il proseguimento dell’inchiesta.
Tra le persone arrestate, Türkan Budak (co-presidente dell’Assemblea del popolo Curdo – KHM – in Gran Bretagna), Agit Karataş (rappresentante degli affari Esteri del KHM), Agit Karataş (esponente politico curdo) e un giovane militante, Mazlum.
Alle tre del mattino le porte sono state sfondate a colpi di mazza e i presenti costretti a sdraiarsi al suolo. Sequestrata l’attrezzatura tecnica e di comunicazione.
Tayfur Özer che si trovavano nel CCK, ha dovuto essere ricoverato all’ospedale mentre Hakan Nemir ha riportato numerose contusioni anche al capo.
Tayfur Özer che si trovavano nel CCK, ha dovuto essere ricoverato all’ospedale mentre Hakan Nemir ha riportato numerose contusioni anche al capo.
Dall’ospedale Tayfur Özer ha così commentato la vicenda: “Siamo venuti in questo paese a cause dell persecuzioni subite da parte del fascismo turco, però ci stiamo rendendo conto che la la polizia britannica non è diversa da quella turca. Hanno cominciato a picchiarci appena entrati, i colpi mi hanno provocato ematomi agli occhi e in testa. A causa della violenza sono svenuto e ho dovuto essere ricoverato.
Questa è crudeltà nei confronti di un popolo. Un popolo dotato del senso dell’onore che non tradirà i propri valori. Che vergogna, che vergogna l’oppressione che subisce!”. Nessun avvocato ha potuto assistere all’operazione.
Gianni
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