Mamma-nonna mette al mondo una bimba!

Fermamente convinto che i peccati legati alla sessualità distorta abbiano superato, per fantasia e frequenza, la perversione dei Sodomiti di cui parla Genesi 18:20, credo che Dio non farà passare molto tempo dall’intervenire nella nostra storia umana: infatti, la nascita di una bambina partorita dalla madre naturale, allo stesso tempo mamma del nascituro e madre del figlio gay che ha donato il suo seme alla puerpera, somiglia ad un film stile “Frankenstein” perché l’incesto ha visto anche la donazione di ovuli da parte di una zia, sorella della donna.

Il fatto è accaduto in Nebraska di recente, e a quanto pare la neonata è un “dono” della madre verso il figlio omossessuale che, alla fine, crescerà la piccola insieme al suo convivente. Dal punto di vista parentale, la bambina avrà così una mamma-nonna e un padre-fratello, ma non un papà e una mamma naturali e legittimamente coniugati, sicchè il suo Dna assumerà i caratteri della madre, del padre e della zia per l’intreccio di semi e ovuli.

Da credente penso che stiamo toccando il fondo con queste sperimentazioni genetiche, malgrado l’aggravante in questa storia (non singolare) è che a detti concepimenti in vitro si prestano medici e ginecologi che credono, ovviamente, di essere loro stessi dio e datori di vita! Tuttavia, l’avvenimento non ha riscontrato grandi toni di critica ma piuttosto enfasi e felicitazioni, proprio in un momento storico di gay pride, di convegni sulla famiglia allargata eccetera, a conferma che – come ai tempi di Babele – allorquando la terra “aveva un labbro solo” (Genesi 11:1), anche oggi si fa largo lo stesso grido di sfrontatezza verso il Creatore; se qualcuno (l’uomo?) non porrà fine a questi aberrazioni, il mondo andrà avanti come all’epoca di Nimrod per poi pagarne le conseguenze.

A ogni modo appare evidente come i princìpi di etica e di morale vanno scomparendo, benchè la cosa che più risulta sconvolgente sia il gesto della donna, invero desiderato, progettato e adempiuto, la quale si è prestata a donare il suo utero al figlio e dimostrando, in pratica, che “l’incesto” non è roba da Vecchio Testamento, ossia un fatto superato e obsoleto, ma è un peccato attuale: Cecile Eledge (la madre), pur non giacendo con Matthew (il figlio), è come se lo avesse fatto in realtà (Levitico 20:11)! Ben dunque profetizzò Osea al capitolo 9 versetto 11 del suo libro (“non più nascite, non più gravidanze”), comprovando come il peccato della moderna società sia la causa del calo drammatico delle nascite, non solo in Italia ma dappertutto: è casuale che oggi si ricorra a uteri in affitto, figli in provetta e adozione a coppie gay? Ci son tanti neonati e bambini abbandonati nei collegi e negli orfanotrofi, ma si preferisce sottoporsi a questi esperimenti pur di assecondare le proprie insane voglie, perché tali sono.

Ahimè, non c’è più timore di Dio (Proverbi 1:7), e questo non è più circoscritto ai circoli pagani ma anche nei contesti cristiani, ragion per cui invito il lettore a rendersi conto che Gesù non può più tardare la sua venuta, onde mettere fine a questi scempi.

Salvatore Di Fede | Notiziecristiane.com

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