Mauro Donato, ancora detenuto in Serbia

Il fotoreporter arrestato in Serbia il 16 marzo scorso con accuse infondate documentava il passaggio dei profughi verso L’Europa. Domani a Roma indetta una conferenza stampa.

«È in carcere dal 16 marzo scorso e il suo stato di salute sta peggiorando». A lanciare l’allarme per il fotoreporter torinese Mauro Donato, arrestato in Serbia con l’accusa di aver aggredito tre profughi afghani, sono i familiari e l’avvocata di famiglia, Alessandra Ballerini.

«Nonostante l’accusa sia stata immediatamente smentita dalle stesse vittime che non hanno riconosciuto in Mauro il loro aggressore, e da numerose altre testimonianze – hanno dichiarato in una nota i famigliari e l’avvocata – Mauro si trova ancora in carcere e le sue condizioni psicofisiche destano allarme».

Per sostenere Mauro e l’appello lanciato dalla famiglia è stata indetta una conferenza stampa a Roma, domattina alle 11, voluta dal «Coordinamento nazionale degli istituti professionali dei giornalisti»: la Federazione nazionale della stampa Italiana (insieme alla Stampa Subalpina del Piemonte), l’Ordine nazionale dei giornalisti, l’Inpgi e la Casagit.

Gli organismi professionali riunitisi ieri a Milano proprio per dare avvio al nuovo «Coordinamento» hanno deciso di aderire unitariamente all’appello lanciato dai familiari di Mauro Donato e da Alessandra Ballerini: «affinché il governo e le forze politiche compiano ogni sforzo per arrivare alla liberazione di Donato, da troppi giorni rinchiuso nelle carceri serbe pur essendo evidente la sua innocenza».

«Domani alle 11, nella sede della Federazione nazionale della stampa italiana a Roma, saremo in conferenza stampa per sensibilizzare l’opinione pubblica e per chiedere alle istituzioni di intervenire con la massima solerzia. Una situazione che si sta trascinando da troppo tempo; se non si sbloccherà al più presto promuoveremo una manifestazione a Torino», hanno detto Stefano Tallia, segretario del sindacato Piemontese dei giornalisti (l’Associazione Stampa Subalpina) e Gian Mario Gillio, portavoce del Circolo Articolo 21 Piemonte.

Domani all’appuntamento romano parteciperanno, tra gli altri, i familiari e gli amici di Mauro Donato, i rappresentanti della Subalpina, l’avvocata Alessandra Ballerini e l’onorevole Luigi Manconi.

Il fotoreporter, ancora detenuto in Serbia, era partito insieme a un collega per documentare il passaggio dei profughi verso l’Europa e le attività di alcuni operatori umanitari. Proprio quando stava lasciando il Paese è stato arrestato dalla polizia serba con l’accusa di rapina aggravata ai danni di tre profughi afghani che appunto non lo hanno riconosciuto. Nonostante questo, il fotoreporter Donato continua a essere trattenuto in carcere.

«Mauro vive con comprensibile angoscia le accuse contestategli e la detenzione in un paese straniero – continua la nota diffusa dalla legale della famiglia – e, pur certo che la propria innocenza sarà accertata dalle autorità giudiziarie, vede dilatarsi i tempi della sua reclusione che si svolge in una sorta di isolamento, non potendo comunicare con nessuno a causa delle barriere linguistiche».

di Redazione | Riforma.it

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