Meno logicità e più creatività per vivere meglio

Da tempo la scienza ci illustra e ci indottrina sul funzionamento degli emisferi del cervello. Il destro deputato alle funzioni non razionali, il sinistro a quelle logiche. La psicologia ha indagato le funzioni verificando che persone creative, artiste hanno una predominanza dell’emisfero destro, mentre le persone intellettuali hanno una predominanza di quello sinistro, sebbene i due emisferi siano collegati tramite il “corpo calloso” (fibre nervose di collegamento). La psicologia evolutiva a partire dagli studi di Jean Piaget (18961980 psicologo, biologo, pedagogista e filosofo svizzero ha messo a punto la più importante teoria sullo sviluppo mentale del bambino), ha analizzato sistematicamente, col metodo clinico, la percezione, la logica la creatività.

Nei secoli sistemi educativi e psicologici, spesso, in ragione della logicità hanno lasciato fuori considerazione qualità dei sentimenti, dell’amore, della creatività. Sacrificare la creatività, la poesia, l’arte, ogni forma di amore. Eppure nell’antropologia cristiana sono proprio questi aspetti ad essere fondamentali per una completezza del vivere, sia dal punto di vista clinico, consentendo ai due emisferi di svilupparsi in armonia, sia dal punto di vista esistenziale, consentendo un senso migliore del vivere. E’ proprio l’amore il comandamento per eccellenza (Matteo 22, 39). E’ l’osservazione della natura, dei campi, dei gigli che crescono belli e armoniosi «Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?  E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita?  E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano.  Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro» (Matteo 6, 26-29). Un monito questo di Gesù che sancisce un modo di essere poetico, creativo, armonioso con la natura. Un modo di essere che dà spazio alla vita interiore, intima e di ricerca di se, tante volte non presa in considerazione dall’uomo del terzo millennio tecnologico (P. Riccardi, Psicoterapia del cuore e beatitudini, ed. Cittadella Assisi, 2018) orientato alla logicità dimenticando se stesso.

Colpisce, come all’interno del manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, DSM 5, vi sia un’attenzione particolare alla vita intima, introspettiva, come il lutto e l’empatia. L’uomo del terzo millennio stenta a rinascere. Sebbene l’affermazione rinascere rimanda, per noi cristiani, alla risposta di Gesù a Nicodemo: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio» (Gv 3,1-21). Nicodemo è l’uomo razionale logico, attaccato a leggere la vita entro lo schema dell’avere, della sicurezza. Gesù propone alla stregua di uno psicoterapeuta dei tempi moderni un processo creativo, nel leggere l’esistenza (P. Riccardi parole che trasformano, psicoterapia dal vangelo. Ed Cittadella Assisi, 2014). Otto Rank, allievo e collaboratore di S.Freud, distaccandosi dalle idee del maestro, parlò per la prima volta dei soggetti nevrotici, come individuo adattati alla società, definendoli “ARTISTI MANCATI”. Lo psicoanalista Rank vede nella creatività l’istinto che dà vita all’stinto di morte (Otto Rank L’ artista Editore SugarCo, 1996).

Per Frankl, psichiatra e ideatore della logoterapia e analisi esistenziale, considerata la terza scuola viennese di psicoterapia dopo Freud e Adler, i valori sono componenti universali di significato, essi sono validi per tutti e sono generalizzati, classificando i valori in creativi, d’esperienza e d’atteggiamento. Sono i valori creativi attraverso i quali l’uomo da qualcosa di sé al mondo. Uscire dalla trappola della logicità significa aprirsi alla dimensione creativa del proprio mondo interiore, significa rompere gli schemi del passato, ripetitivi e fissi. Più lettura di poesia, osservazione dell’arte, della natura del tramonto e del sorgere del sole, considerare il seme che germoglia anche senza mano umana non può che rendere la vita una piacevole poesia dove non trovano spazio affanni e preoccupazioni: «Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?  Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno (Matteo 6, 31-32)

Pasquale Riccardi | notiziecristiane.com

Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook