Muore a 19 anni la ciclista Sara Piffer: il padre trova la forza di ringraziare Dio per averla avuta

Sara Piffer

Un tragico incidente stradale ha messo fine alla vita della giovane ciclista Sara Piffer. La mattina di venerdì 24 gennaio un’automobile ha travolto la ragazza, che aveva solo 19 anni, mentre percorreva una strada statale in Trentino.

Viveva a Palù di Giovo in Val di Cembra, e insieme al fratello Christian, anche lui ciclista agonista negli U23, Sara stava percorrendo la via Cesare Battisti, una strada interna che collega Mezzocorona a Mezzolombardo, in provincia di Trento.

All’improvviso una macchina guidata da un 70 enne residente nella zona che arrivava dalla direzione opposta fa un sorpasso forse azzardato prendendo in pieno la ragazza. Non c’è stato niente da fare: la morte è arrivata subito.

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L’uomo alla guida dell’auto cercando di sorpassare un’altra macchina è andato contro Sara scaraventandola a terra. La ragazza è morta sotto gli occhi del fratello, coinvolto anche lui nello scontro, nel quale però ha riportato ferite non gravi.

L’automobilista si è fermato per prestare soccorso ed è stato allertato subito il 118. Ma i soccorritori, nonostante i tentativi di rianimare la ragazza e il trasporto con l’elisoccorso all’ospedale più vicino, non hanno potuto impedire il peggio.

Le ferite riportate sono state fatali. Mentre la Procura di Trento ha aperto un fascicolo per omicidio stradale rimane il terribile dolore della famiglia per una perdita così grande.

Il padre di Sara: “Ringrazio Dio di averla avuta”

Papà, Sara non respira” ha raccontato il figlio Christian al padre, Lorenzo Piffer, in quei momenti concitati in cui si cercava di rianimarla. Un dolore indicibile quello della perdita di una figlia, eppure vissuto con grande dignità e con lo sguardo rivolto verso l’Alto.

Ai microfoni del Tg Rai trentino il padre di Sara ha esternato il suo dolore in modo estremamente composto e ha espresso un sentimento di gratitudine, qualcosa che colpisce e forse non siamo abituati a sentire quando succedono tragedie di questo tipo.

La ricorda, Lorenzo Piffer, e dice: “Un fiore, un dono di Dioringrazio di averla avuta“. Pur nel dolore e nello smarrimento più estremo di fronte ad una perdita così immensa, questo padre esprime un senso di ringraziamento per il dono che ha ricevuto da Dio con la nascita di questa figlia.

Il problema della sicurezza sulle strade

Sara dall’anno scorso Piffer militava nelle fila del team Continental Mendelspeck Ge-Man di Pineta di Laives ed aveva partecipato a numerose gare nazionali e internazionali. I funerali si terranno lunedì 27 gennaio alle ore 15, nella Chiesa di Palù di Giovo.

Non solo il commosso ricordo della figlia e la gratitudine per la vita trascorsa insieme a lei, nelle riflessioni del padre di Sara emerge anche il problema della sicurezza sulle strade. Dall’inizio dell’anno, infatti, con la morte di questa ragazza salgono a 9 i ciclisti che hanno perso la vita in incidenti stradali in Italia, e non è trascorso neppure un mese.

Le avevo detto, raccomandato, di essere prudente, era contenta di poter andare con suo fratello, perché non sempre riuscivano ad andare assieme e mi ha detto “papà noi stiamo sempre attenti, sono gli altri che non stanno attenti a noi”. Purtroppo è stato vero” ha commentato Lorenzo Piffer.

La sicurezza stradale è un tema di sempre più stringente attualità: ciclisti e pedoni sono le categorie più a rischio, insieme ai conduttori di monopattini. Recentemente sono state messe in atto dal Parlamento nel nuovo Codice della Strada norme rigorose, proprio per arginare il susseguirsi di eventi drammatici.


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