NECESSITÀ DI VERO RAVVEDIMENTO E PENTIMENTO PER LA CHIESA DI OGGI

È una triste realtà, purtroppo, come l’80% dei credenti cristiani manca di una vera conoscenza della Parola di Dio e di un vero discernimento spirituale. Oggigiorno, la gente che arriva alla conoscenza di Cristo, viene accolta e fatta stare in una chiesa locale; durante il culto, poi, viene invitata avanti ad accettare Cristo, recitando la ‘preghiera della salvezza’ guidata dal predicatore, senza che le sia stato prima predicato il vero Vangelo, quello che mette a nudo la sua condizione di peccato e di separazione da Dio, e che la porta ad un vero e sincero ravvedimento e pentimento. Così, queste persone rimangono nella chiesa ricevendo dai predicatori e dai pastori la garanzia di essere salvate, benché non ci siano le basi per la loro salvezza, in quanto, nell’accettare Cristo come personale Salvatore e Signore della propria vita non mostrano i segni del ravvedimento e del pentimento del proprio peccato. Gesù condannò gli scribi e i farisei del Suo tempo, perché a parer Suo erano così premurosi ad osservare minuziosamente alcune regole della Legge tralasciandone altre. Infatti calcolavano la decima della menta, dell’aneto e del comino, e trascuravano le cose più importanti della Legge: il giudizio, la misericordia e la fede. Gesù li riprese duramente in quanto bisognava (e bisogna) predicare l’uno senza trascurare le altre.

Nel 1991, la rivista American Horizons (il periodico ufficiale di una grande denominazione cristiana americana, che conta circa 11.500 chiese in tutti gli Stati Uniti), affermò che il primo anno di quello che loro definirono “il decennio della raccolta”, ci furono 294.000 decisioni di accettare Cristo come personale Salvatore. Scoprirono che soltanto 14.000 rimasero in una vera comunione. Vale a dire: non erano in grado di spiegare dove fossero andate a finire 280.000 persone che avevano preso una decisione per Cristo.

Ora, questa grande tragedia è accaduta semplicemente perché non si sono seguiti gli esempi biblici, predicando prima il messaggio di ravvedimento e pentimento e poi quello della grazia. Sempre, quando Gesù avvicinava una persona orgogliosa, arrogante e ipocrita con l’Evangelo, anteponeva la legge alla grazia. Sempre. Con la legge spezzava i cuori duri, e col vangelo guariva i cuori spezzati. Come mai faceva così? Perché Lui faceva sempre quelle cose che erano gradite al Padre. Dio resiste ai superbi e dona grazia agli umili. Ricorre molto spesso nelle Scritture che Gesù resiste ai superbi e dona grazia agli umili. Il giovane ricco, l’arrogante e ipocrita dottore della legge che provocò Gesù. In entrambi i casi Gesù espose loro la Legge, diede i Dieci Comandamenti. Quando invece qualcuno andava a Lui umilmente e con la conoscenza della propria condizione di peccato data dalla legge, vale a dire un pio giudeo, Lui dava grazia.

Paolo dice in Romani 7:7 “…io non avrei conosciuto il peccato se non per mezzo della legge…”.

Charles Finney disse: “La Legge deve sempre preparare la via per il vangelo. Trascurare questo, nell’istruire le anime, avrà certamente come conseguenza una falsa speranza, l’introduzione di un falso standard di esperienza cristiana, e il riempimento della chiesa con falsi convertiti. Il tempo renderà questa cosa evidente.”

John Wesley disse – di coloro che trascurarono di servirsi della Legge di Dio nell’evangelizzazione: “Tutto ciò è la conseguenza diretta della più profonda ignoranza della natura, delle caratteristiche e dello scopo della Legge e dimostra che coloro i quali operano in tal modo, o non conoscono Cristo, oppure sono estranei alla fede vivente, o non sono che dei bambini in Cristo, e quindi non qualificati nella Parola della giustizia.”

Martin Lutero, nel suo commentario ai Galati, il libro che tratta della libertà dalle leggi di Dio, parlò di una sètta che era sorta ai suoi giorni e che aveva una dottrina satanica. Lutero disse: “Satana, il dio di ogni discordia, fa sorgere ogni giorno nuove sètte. E tra le altre, come in precedenza non avrei mai previsto o sospettato, ultimamente ha fatto sorgere una sètta che insegna che gli uomini non dovrebbero essere terrorizzati dalla legge, ma esortati con delicatezza dalla predicazione della grazia di Cristo.” Lutero diceva che si trattava di una nuova sètta che era sorta, di una sottigliezza satanica che non avrebbe mai pensato potesse arrivare. Era inorridito al pensiero che gli uomini non si sarebbero serviti della Legge, ma che invece avrebbero esortato delicatamente a venire a Cristo, predicando solo la grazia; il che è la perfetta sintesi dei metodi dell’evangelismo moderno.

Charles Spurgeon disse: “Non accetteranno mai la grazia finché non avranno tremato di fronte a una giusta e santa Legge.”

George Whitfield disse: “Questa è la ragione per cui abbiamo cosi tanti convertiti che assomigliano a funghi.”, cioè che spuntano in una notte e subito scompaiono perché il loro terreno pietroso non viene dissodato. Non hanno ricevuto la condanna della Legge; sono “false conversioni.”

Portare qualcuno a Cristo, senza metterlo di fronte alla Legge prima della grazia è tragico. Non gli si dà la conoscenza del peccato e non gli si mostra che ha violato la Legge di un Dio santo, che ha peccato e il peccato è la trasgressione della Legge. Gli si dice soltanto che “ha un vuoto a forma di Dio nella sua vita, che Gesù può dargli una vera pace, amore e realizzazione, e che deve solo dargli il suo cuore e Lui lo aiuterà in tutti i suoi problemi, sarà con lui in tutte le sue prove e avrà la certezza di andare in paradiso.” E poi lo si guida in una sincera preghiera. Ma c’è qualcosa che manca in questo “credente”: non ha mostrato i segni del vero ravvedimento e del vero pentimento, non ha riconosciuto la sua condizione di peccatore, è estraneo alla santità, non ha fame della Parola, non c’è profondità nella sua vita di preghiera.

Quando c’è la comprensione del cuore, allora viene la conversione. Vi ricordate il dottore della legge che si alzò per mettere alla prova Gesù, dicendo: “Che devo fare per ereditare la vita eterna?” Gesù rispose: “Nella legge che cosa sta scritto? Come leggi?”, perché se non c’è comprensione della Legge non può esserci salvezza, perché il peccato è la trasgressione della Legge.

Charles Finney disse: “Osservo che la Legge è la regola e la sola giusta regola tramite la quale la colpa del peccato può essere misurata.”

D.L. Moody disse: “Questo è ciò per cui Dio ci dà la Legge: per mostrarci a noi stessi come siamo veramente”.

Quanto è descritto in questo articolo, purtroppo, è ciò che accade oggi nelle nostre chiese locali, attraverso l’evangelismo moderno, il quale ha addolcito il vangelo di Cristo, attirando a sé anime con mezzi carnali che, purtroppo, senza la comprensione della propria condizione di peccato, attraverso la predicazione della Legge e poi della Grazia, saranno e resteranno solo delle “false conversioni”. Nelle chiese oggi non si ascolta più il messaggio di ravvedimento e pentimento, perché i pastori hanno paura di perdere i membri delle proprie chiese locali; si predica solamente quello che i credenti vogliono sentire, perché – trovando scuse sulla loro condizione – non sopportano più la sana dottrina, ma, per prurito di udire, si sono cercati predicatori secondo le proprie voglie, e distogliendo le orecchie dalla verità si sono volti alle favole.

Ma la Bibbia è chiara, stiamo vivendo il tempo dell’Apocalisse, e Cristo sta mandando grandi segnali alla Chiesa, di ravvedersi e pentirsi per la mancanza di una condotta santa che Dio vuole che abbiamo. Molti falsi profeti sono sorti e la Chiesa, mancando di discernimento, è ingannata da dottrine diaboliche. Gesù tra le tante cose che ha detto, ci ha ordinato di “Ravvederci, perché il regno di Dio è vicino” e “di non farci ingannare”. Il ritorno di Gesù Cristo è alle porte, e solo chi sarà trovato in una condizione di santità, fedeltà, umiltà, consacrazione, ubbidienza sarà portato con Lui in cielo; chi non sarà trovato con queste caratteristiche (frutti) spirituali – quand’anche avesse fatto tante opere per il Signore – non sarà portato con Lui in cielo, ma nello stagno di fuoco e zolfo: “Non chi mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli…”.

Ora, facciamoci trovare pronti quando Cristo ritornerà, con la giusta condotta spirituale e non come quell’uomo che non aveva l’abito di nozze e che fu preso, legato e gettato nelle tenebre di fuori, dove c’è il pianto e lo stridor di denti.

Dio ci benedica

Alessio Sibilla | Notiziecristiane.com

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