Nigeria: anche Boko Haram crea un califfato

lainfo.es-14212-boko_califato

lainfo.es-14212-boko_califatoBoko Haram annuncia in un video la creazione di un califfato islamico in Gwoza in perfetto stile ISIS, il governo nigeriano sembra incapace di arginare la sua azione. Il gruppo terroristico attacca la città di confine di Madagali e provoca esodi tra la popolazione in gran parte cristiana. I collaboratori di Porte Aperte chiedono preghiere per i cristiani che si sentono scoraggiati per l’incertezza che devono affrontare.

Il leader del gruppo terroristico Boko Haram, Abubakar Shekau, in un video di 52 minuti, si è pubblicamente congratulato con i combattenti per la conquista della città nord-orientale di Gwoza. Ha anche dichiarato la creazione di un califfato islamico nelle città e nei villaggi conquistati nel nord-est della Nigeria, sullo stile dell’ISIS in Iraq. Gli insorti hanno issato le loro bandiere su Gwoza, una città di circa 265.000 abitanti nello stato di Borno all’inizio di questo mese.

Allah ci comanda di governare Gwoza con la legge islamica. In realtà, egli ci comanda di governare il resto del mondo, non solo la Nigeria, e ora abbiamo iniziato“, afferma Abubakar Shekau nel video, confermando le mire espansionistiche di questa nuova ondata di movimenti terroristici islamici.

Come reazione al video, il governo ha ribadito il fatto che l’integrità e la sovranità territoriale dello stato nigeriano sono ancora intatte. Dopo aspri combattimenti intorno Gwoza, circa 480 soldati nigeriani hanno attraversato il confine con il Camerun, ma il governo nega che i soldati fossero in fuga. Intanto il Camerun ha ufficialmente chiuso le frontiere con la Nigeria per contenere la diffusione di Ebola. Si aggiunga a questo che la settimana scorsa, un gruppo di soldati si è rifiutato di eseguire l’ordine di combattere contro i Boko Haram, asserendo che i terroristi possedevano equipaggiamenti migliori dei loro.

Intanto i Boko Haram attaccano la città di Madagali (stato di Adamawa) vicino al confine con il Camerun, oltre che i villaggi vicini di Sabongari e Kafin Hausa. La strategia del terrore è sempre la stessa: sparano alla gente comune, si impossessano di armi ed edifici strategici del governo locale, appiccano il fuoco a case e chiese, costringendo la gente alla fuga con le pallottole o con le minacce.

Boko Haram ha distrutto oltre 178 chiese in tutta Gwoza e più di 40.000 persone, in maggioranza cristiani, sono stati costretti a scappare per rifugiarsi a Mubi, a Uba e in altre aree.

La situazione sta sfuggendo di mano. La chiesa non può più sostenere il numero enorme di rifugiati provenienti da diverse parti del nord-est diretti a Mubi”, spiega un collaboratore di Porte Aperte, impegnato in queste aree pericolose per portare aiuto e supporto ai cristiani locali. I dirigenti locali della chiesa ci ripetono la stessa cosa: “Solo Dio può soccorrerci. Siamo in una situazione molto difficile”.

Fonte: https://www.porteaperteitalia.org/

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