“NON FARLO!!” Perché non dovresti esercitare la disciplina di chiesa

Non farlo”. È la prima cosa che dico ai pastori quando nella Bibbia scoprono la disciplina di chiesa . Poi aggiungo: “Almeno, non subito”. Come mai?

Riflettiamo su quanto accade nel processo di scoperta. Quando i pastori l’ascoltano per la prima volta, spesso la ritengono un’idea ridicola. Non appare caritatevole, mina l’evangelizzazione, è astrusa, totalitaria, legalistica e saccente in chiave di giudizio. Di sicuro appare inapplicabile. Si chiedono persino se sia illegale.

Aprono le loro Bibbie

Poi, lontano da sguardi indiscreti, rileggono le Scritture. Trovano brani come 2 Tessalonicesi 3:6, o Galati 6:1, oppure quello classico sulla disciplina – 1 Corinzi 5. Considerano il retroterra dell’Antico Testamento della scomunica e torna loro in mente che Dio ha sempre come finalità la propria santità riflessa nel suo popolo (Dt. 17:7Lev. 19:2Is. 52:111 Pt. 1:16).

Giungono poi all’insegnamento del Signore e scoprono che, nello stesso capitolo in cui condanna il giudizio saccente (si veda Mat. 7:1), mette anche in guardia i discepoli contro i falsi profeti e quanti asseriscono di seguirLo, ma non ubbidiscono alla Sua parola (Mat 7:15-2021-23).

Alla fine arrivano a Matteo 18, dove Gesù istruisce i suoi discepoli ad escludere in certe situazioni il peccatore impenitente (Mat. 18:7). Forse le chiese dovrebbero esercitare la disciplina?

Ciò che sconcerta maggiormente questi pastori, solitamente cortesi, ordinari, equilibrati e fin lì popolari, è la scoperta che alcune chiese, in effetti, esercitano la disciplina. Non si tratta di congregazioni sbandate, ma di realtà stabili, in crescita, numerose e orientate alla grazia.
A questa constatazione, i pastori vanno veramente in crisi. Si rendono conto della necessità dell’ubbidienza e sono sollecitati dall’immagine biblica di una chiesa unita, amorevole e santa, che rilette il Dio unico, amorevole e santo. Capiscono che non aver esercitato la disciplina ha danneggiato le proprie chiese e la testimonianza nel mondo. Scatta così una risoluzione improvvisa: “Guiderò biblicamente questa congregazione circa la disciplina, anche se fosse l’ultimo contributo al ministeroche darò!”. Ben di frequente, lo sarà.

Come un fulmine a ciel sereno

La vita di una chiesa fedele alla BIbbia, serena e ben intenzionata, è sconvolta dal fulmine della disciplina ecclesiastica! Così accade che un sermone, una conversazione fra pastore e diacono, una mozione messa su in fretta e furia per la riunione dei membri di chiesa possano scatenare questo shock.

Di norma il fulmine colpisce, accompagnato da molta concitazione e un fiume di citazioni scritturali.

Poi, si passa all’azione.
Segue a quel punto la reazione: incomprensione, sentimenti feriti, scambio di accuse, tentativi di giustificarsi, puntare il dito. L’acredine trionfa! La sinfonia della chiesa locale lascia il passo alla cacofonia delle accuse e dei bisticci. La gente esclama: “Dove finiremo?”; “Ti credi perfetto?”.

La disciplina di chiesa: non farlo! Almeno, non subito!

Che cosa dovrebbe fare il pastore? Il mio suggerimento è: “In primo luogo, non arrivare all’estremo. Una volta scoperto che la correzione è biblica, aspetta un po’ di tempo a esercitarla” (poiché la disciplina ecclesiastica è correttiva quanto formativa; quest’ultima fa riferimento al ministero d’istruzione o formazione dei credenti).

Magari ora pensi: “Ci stai forse dicendo di disubbidire alla Bibbia?”.
Per niente! Anzi sto cercando di aiutarti a compiere ciò che Gesù ha lasciato detto ai suoi discepoli (si veda Lc. 14:25-33): prima di cominciare, calcola il costo. Assicurati che la chiesa abbia almeno un grado minimo di comprensione e accetti questo insegnamento biblico. Lo scopo non è la conformità nell’immediato, seguita dalla rivolta, bensì una congregazione riformata dalla Parola di Dio.

Auspichi che il gregge si muova nella direzione corretta: ciò esige una cura pastorale paziente.

Come guidare la chiesa verso la disciplina

Anzitutto, incoraggia l’umiltà.

Aiuta le persone a comprendere che possono essere in errore circa la propria condizione spirituale. Considera l’esempio di quell’uomo in 1 Corinzi 5, come è stata importante l’esortazione dell’apostolo a tutta quella chiesa (2 Cor 13:5). Paolo ci esorta a esaminare noi stessi, per vedere se siamo nella fede. I membri della chiesa si rendono conto che devono aiutarsi a tal fine?

In secondo luogo, assicurati che la comunità possieda una comprensione biblica del significato di “membro di chiesa”. Le persone non comprendono la disciplina perché non sanno cosa significhi essere membri. Significa una relazione comunitaria, che non si attua, né si sostiene, né tantomeno si conclude per il solo atto di un singolo: il singolo non può entrare in una chiesa unilateralmente, senza il consenso della congregazione, analogamente, non può continuare a esserne membro, o andarsene, senza l’approvazione esplicita o implicita della chiesa stessa (salvo in caso di decesso). Tutto questo per dire che è compito della chiesa stabilire i membri, e questi non possono semplicemente andarsene senza ravvedimento, quando vivono nel peccato.

Questa comprensione della comunità di fede deve essere presentata in modo positivo.
Consolida l’insegnamento biblico sul fatto di essere membri di chiesa, assicurati di acquisire familiarità con diversi brani e punti cruciali da rammentare alla congregazione nel caso pongano interrogativi. Nei sermoni cerca le opportunità per tracciare la distinzione fra la chiesa e il mondo, e in che modo tale distinzione è importante per la natura e missione della chiesa. Aiuta la chiesa a studiare il piano di Dio per il suo popolo tale da rendere le linee guida della disciplina un’assenza vistosa nella vita della comunità.
Ricorda che i membri di chiesa devono comprendere cosa significhi essere membri e cosa sia la disciplina, perché essi stessi devono praticarli.

Terzo, prega che il Signore vi aiuti a fare partecipi, a questa area del ministero, altri credenti nella chiesa attraverso sia l’insegnamento pubblico sia la cura pastorale con le famiglie e i singoli.

Adoperati per formare “una cultura di discepolato” e valutazione reciproca nella chiesa, con le quali i credenti comprendano che un aspetto di fondo della sequela cristiana sta nell’aiutare altri a seguire Gesù (sia con l’evangelizzazione sia col discepolato).
Aiutali a individuare le responsabilità speciali che hanno verso gli altri membri di chiesa. Insegna loro che la vita cristiana è personale, ma non privata.

In quarto luogo, prepara la Costituzione e il Patto di Chiesa. Comincia dagli studi per quanti aspirano a diventare membri di chiesa, dove insegnare in modo esplicito questioni di discepolato e disciplinari.
Da ultimo, non stancarti mai d’insegnare chi sia un credente.

Definisci regolarmente il Vangelo e la conversione; insegna con chiarezza che una chiesa è composta di peccatori ravvedutisi, fiduciosi in Cristo soltanto e che manifestano una professione autentica di tale fede. Prega che siano incentrati sul Vangelo; prefissati, con l’aiuto di Dio, di guidare la chiesa al cambiamento, con calma, ma risolutamente.

Pregate di diventare una chiesa dove appaia strano il fatto di non essere mai interrogati sul proprio cammino spirituale.

Sarete pronti all’esercizio della disciplina solo quando …

– i conduttori la comprendono, la condividono e ne percepiscono l’importanza (una conduzione matura, condivisa fra diversi anziani, è coerente con la Scrittura e di grande ausilio per gestire dibattiti potenzialmente distruttivi);
– la chiesa è unita nella comprensione che la disciplina è biblica;
– la chiesa è composta in larga misura da persone che ascoltano regolarmente la predicazione;
– si manifesta un caso specifico in cui i membri di chiesa all’unisono reputano la scomunica come atto dovuto (l’adulterio, piuttosto che la mancata partecipazione alle riunioni).

Caro amico pastore, malgrado nel passato tu abbia ritenuto paradossale l’idea della disciplina ecclesiastica, la mia preghiera è che il Signore ti aiuti a condurre la comunità a vederla come un atto di ubbidienza e misericordia, nella grazia; un atto rispettoso e imprenscindibile, attraente, provocatorio e amorevole, capace di edificare una chiesa che glorifichi Dio.

Ricorda, però, che quando sei persuaso del mandato biblico circa la disciplina, probabilmente il primo passo da compiere nella chiesa è quello di non esercitarla, affinché, un giorno, tu possa farlo.

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