Mi sono posto questa domanda e contemporaneamente questa esclamazione ultimamente ed ho cercato di riflettere sulla verità che essa contiene.
“Se” peccato è tutto ciò che rappresenta una trasgressione rispetto ad un precetto della Legge di Dio, allora il ‘non leggere’ (che è una trasgressione dell’invito a leggere contenuto più volte nella Bibbia) rappresenta una trasgressione della parola di Dio.
Dunque il ‘non leggere’ può costituire una trasgressione della Legge di Dio e, quindi, un peccato!
A questo punto mi viene di pensare a quanti probabilmente non leggono o tendono a non leggere. Infatti molti, quando chiedo loro se leggono e se hanno intenzione di leggere, mi dicono che non sono propensi a farlo.
Allora mi chiedo, magari, come coloro che non leggono passano il tempo. E non credo di dire una falsità quando dico (e vedo) che molti anziché leggere guardano serie televisive (tipo telenovele), che li tengono incollati allo schermo per mesi e mesi (ed anche per anni). Poi ci sono coloro che, invece, passano il tempo libero in altri modi: con giochi e divertimenti vari, facendo shopping, etc., etc.
Insomma, la lettura è qualcosa di negletto dal ‘popolo di Dio’.
E a me questo sembra una contraddizione. Mi spiego.
Penso che il popolo di Dio fra tutti i popoli dovrebbe essere quello che più di tutti dovrebbe dedicarsi alla riflessione e alla ricerca della verità. Ora, poiché – come ci dice la Bibbia – i nostri pensieri non sono quelli del Signore, allora dovremmo studiarci di confrontare se i nostri pensieri (ossia quello che ci passa per la mente) sono conformi o meno con quelli del il Signore. E quale miglior modo abbiamo di fare un tale confronto se non, appunto, leggendo la Sua parola?!
Inoltre, non penso che basti solo leggere la parola di Dio fugacemente, ma credo che bisogna “anche” meditarla, ovvero rifletterci su. Questo per cercare di capire in modo profondo ciò che essa vuole dirci.
In effetti non è raro che nei ragionamenti di molti credenti spesso scorgo della superficialità; dei modi di ragionare poco profondi!
E, allora, mi chiedo se e come leggono la Bibbia i credenti.
Poi, sempre parlando della lettura, mi chiedo se – davanti a Dio – sarebbe buono leggere, oltre alla Bibbia, anche altri libri. E penso che la lettura di qualche buon libro potrebbe essere un buon uso ed esercizio del tempo, per poter sviluppare il pensiero.
Ma tristemente moltissimi di coloro ai quali mi rivolgo per proporgli qualche lettura avanzano giustificazioni per dire che “non possono leggere”.
Onestamente devo confessare che ho difficoltà a capire questa giustificazione. Temo che anziché dire che “non possono” leggere molti dovrebbero piuttosto confessare di non voler leggere o di rifiutarsi di leggere.
E mi chiedo come mai molti, anche credenti, sono così poco inclini alla lettura.
Una volta sentì dire a un professore che il significato di ‘lettura’ equivale a quello di ‘raccolta’.
Quindi chi legge ‘raccoglie’, mentre chi non legge ‘non raccoglie’.
Considerata anche da questo punto di vista la lettura diventa qualcosa di raccomandato e raccomandabile da parte del Signore, chè ci chiama a seminare e ad aspettarci un raccolto in vista della sua gloria.
Certo forse nella ‘lettura’ c’è la fatica del seminare e del raccogliere e – come dice Salomone – “nel molto studio c’è una fatica per il corpo”, ma quello che chiaramente il Signore dice di aspettarsi da coloro ai quali ha affidato i talenti è di occuparsi ed impegnarsi a trafficare i talenti. E sicuramente tra chi traffica i talenti e chi non lo fa i primi faticheranno di più. Ma questa fatica sarà un giorno benedetta a differenza della negligenza dei secondi!
Vorrei esortare ancora con altre parole coloro che non leggono a farlo. Ma, sapete, ho speso tante parole in questo senso; ho proposto varie e varie volte a molti di leggere, ma sembra di scontrarsi contro un muro e di parlare a dei sordi.
Allora prego il Signore che Lui soltanto possa aprire le orecchie dei “sordi” ed intenerire i cuori degli ostinati e dei duri, per far loro capire che il ‘non leggere’ equivale a un peccato, del quale un giorno costoro dovranno rendere conto e ragione.
Enzo Maniaci | Notiziecristiane.com
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