Non sappiamo più parlare di amore eterno

Forse non siamo più tanto abituati a sentir parlare di storie d’amore a lieto fine, di coppie che restano insieme, affezionati, per così tanto tempo; eppure, rimanere uniti tutta la vita è ciò tutti i cristiani si impegnano a fare davanti all’altare.

Le persone citate in questo articolo ne hanno viste di cose brutte in questo mondo e, immaginiamo che, durante il periodo del dopoguerra, non sia stato facile per loro sopravvivere dignitosamente. Immaginiamo le moltissime difficoltà affrontare in tutti quegli anni, ma sappiamo, per certo, che il signor Antonio e la moglie sono rimasti insieme. Non si sono lasciati spaventare da nulla e hanno sempre trovato spazio per vivere il loro amore.

Ora lei, 86enne, è invalida a causa dell’osteoporosi e di brutte cadute, che le hanno arrecato gravi danni al femore e agli arti superiori.

La signora ha anche problemi di vista causati dal distacco della retina, ma, come racconta il suo coetaneo consorte, nonostante altre patologie proprie dell’età, non si lamenta mai. E’ solita dire che lamentarsi non la farà stare meglio. Come darle torno? Lui, amorevolmente, si occupa di lei, mentre lei ama citare la Bibbia, nel passo in cui dice che nella vita eterna i ciechi vedranno ancora e gli storpi non avranno più malanno alcuno. Si domanda se davvero sarà questa la vita che la aspetta dopo la morte e quando questa potrà giungere.

Il signor Antonio non la molla un attimo. Racconta di stare molto meglio di lei, ossia “acciaccatamente bene”. Per 66 lunghi anni l’ha amata ed è stato felice con lei; con lei è cresciuto e ha trascorso l’intera esistenza. Ora, nella vecchiaia, mai permetterà che sia un’altro, un/una badante, ad accudire la sua signora.

Per questo, abbandonate le attività le lo tenevano impegnato durante la giornata, ora si dedica completamente a lei. Dice: “E ringrazio il cielo di poterlo fare, perché con la mia sposa stiamo così bene insieme che mi sembra il più bel mestiere del mondo”.

Un amore nato su questa terra e che mai avrà fine, lo stesso che speriamo di vivere tutti e che, con l’aiuto di Dio, sarà possibile, nella accettazione paziente dei difetti reciprochi e nell’amorevole sopportazione quotidiana.

Solo l’amore sopravvive ad ogni cosa, come Antonio ci mostra e testimonia con la sua dedizione alla sua signora.

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