Nuova epidemia Zika?

La zanzara Aedes Aegypti è originaria dell’Africa, e la sua azione è quella di trasmettere gli agenti virali di febbre dengue, zika, chikungunya e febbre gialla. Di questa febbre dengue è recentemente morto un Pastore nella missione Jeshua in India, (leggi approfondimento). Però, in questi ultimi giorni, sembra sia venuto fuori con forza l’elemento patogeno Zika, veicolato, da quel che sembra, proprio dalla zanzara che, appunto, viene soprannominata, (erroneamente), zanzara Zika. L’Oms, Organizzazione mondiale della sanità, ha riferito che il virus Zika non è un problema soltanto del Brasile o dell’America latina, ma riguarda l’intero pianeta, ha dichiarato l’OMS.

E, sebbeno l’allarmismo ha già pervaso i più, ancora non sembra scientificamente provato il legame tra la puntura della zanzara a donne in gravidanza e la malformazione della microcefalia nei feti che nascono. Si è osservata una coincidenza e deve essere ancora appurata.

Il professore Marcel Tanner, della Svizzera, ha comunque allertato sul fatto che è bene che i Paesi dove sembra ancora NON presente il contagio, alzino delle mura di controllo, proprio perché il problema può epidemicamente spandersi, vista la globalizzazione e i continui scambi.

Il virus Zika fu isolato per la prima volta nel 1947 in Uganda, e, come abbiamo già ricordato, viene trasmesso dalla puntura della zanzara Aedes Aegypti, e, nei soggetti normali, (cioè in questo caso non in stato di gravidanza), provocano una allergia lieve, con sintomi che richiamano quelli di una banale influenza. Al momento non esistono vaccini o trattamenti specifici, e, per quanto i ricercatori nel mondo siano al lavoro per trovarne uno, sembra che sia poca o scarsa la collaborazione del Brasile nell’inviare campioni infetti per potere lavorarci sopra. A quanto sembra, i ricercatori stanno per lo più lavorando su campioni delle vecchie e passate epidemie, (Micronesia 2007, Polinesia francese 2013, Brasile 2015).

Sebbene le stime parlino di un numero di infezioni nel mondo che oscilla tra le 500.000 persone e il 1.500.000, e che si stimi di arrivare a circa 3 milioni di persone infettate entro la fine dell’anno, pure nell’80% dei casi l’infezione è asintomatica, quindi niente allarmismi, almeno per ora. Sembra idoneo suggerire l’uso di repellenti anti-zanzare. Infatti, è questo pare accertato almeno scientificamente, una persona infettata NON può contagiare gli altri. Questa considerazione fa tirare un bel sospiro di sollievo, in quanto il virus Ebola, per esempio, è diventato una croce per tutti in quanto un persona infetta aveva tutti i suoi liquidi infetti e dunque era un potente veicolo di contagio. Mentre, in questo caso, la donna incinta che viene infettata non può trasmettere la malattia a nessuno, ma soltanto se venisse punta da una zanzara Aedes potrebbe veicolarla ma sempre attraverso la zanzara stessa.

Ora, ritornando all’aspetto più brutto della questione, sembra sia stata osservata la presenza di comorbità, cioè diverse malattie in chi ha infezione Zika. Questo dato poi, diventa orribile nei casi di microcefalia, (di cervello piccolo) osservato in 4.000 casi in Brasile. Ma ancora la responsabilità diretta del contagio Zika è da dimostrare in maniera scientifica. Contrariamente all’HIV o a Ebola, Zika «non è un’infezione mortale», ha sottolineato Anthony Costello, (esperto di microcefalie presso dell’organizzazione con sede a Ginevra).

Gabriele Paolini | Notiziecristiane.com | Accademia Jeshua Europa

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