Ogni immagine o scultura di mano d’uomo è destinata a fallire! Dio si adora in Spirito e verità!

Rendere culto alle statue (non importa cosa e chi rappresentano) è PECCATO perchè è scritto:

“Non ti fare scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù ne’ cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra; non ti prostrare dinanzi a tali cose e non servir loro, perché io, l’Eterno, l’Iddio tuo, sono un Dio geloso che punisco l’iniquità dei padri sui figliuoli fino allaterza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso benignità, fino alla millesima generazione, verso quelli che m’amano e osservano i miei comandamenti” (Esodo 20:4-6).

Che qualcuno onori una statua di Cristo o una statua di Baal, STA SEMPRE ONORANDO UNA STATUA! Sfido chiunque a negare che le statue cattoliche non sono statue.

Davanti a questi spauracchi dei loro idoli che non hanno in loro nessun soffio vitale e non hanno il potere di soccorrere quelli che li invocano, sono in molti che si prostrano ad adorarli e pregarli.

Ma i Cattolici dicono che non adorano le statue e le immagini ma le venerano, anzi che neppure le venerano le immagini materiali ma venerano chi esse rappresentano; ecco come si esprime il Perardi nel suo manuale: ‘Similmente veneriamo le immagini dei Santi; veneriamo e non adoriamo, e neppure non veneriamo l’immagine materiale in sé ma il Santo o la Madonna in essa rappresentati’ (ibid., pag. 287-288).

Ma questa cosiddetta venerazione resa al personaggio rappresentato dalla scultura o dal dipinto di cui essi parlano, non è altro che uno dei tanti sofismi di cui la curia romana si usa per ingannare sia i Cattolici romani che coloro che non lo sono, infatti così parlando (cioè usando la parola venerazione al posto di quella di adorazione) LA CURIA ROMANA RIESCE A CAMUFFARE L’IDOLATRIA e a farla passare semplicemente per un onore.

Il loro secondo concilio di Nicea afferma quanto segue: ‘L’onore reso all’immagine, infatti, passa a colui che essa rappresenta; e chi adora l’immagine, adora la sostanza di chi in essa è riprodotto’ (Concilio di Nicea II; in Decisioni dei Concili Ecumenici, Torino 1978, pag. 204).

Quindi, in realtà questa venerazione resa alle statue e alle immagini rappresentanti Cristo, Maria o qualche altra persona non è altro che una vera e propria adorazione resa alla statua e all’immagine non importa chi essa rappresenta.

Tratto da: Le statue e le immagini – Confutazione della dottrina papista Eresiechiesacattolica.blogspot.it/

Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook