Pastore evangelico turco arrestato con l’accusa di tratta di esseri umani

WWM-Pastor-Orhan-PicaklarUn pastore evangelico in Turchia è stato arrestato, questa settimana, dalla polizia della provincia del Mar Nero di Samsun; è accusato di coinvolgimento nella tratta delle prostituzione e di esseri umani. Il Pastore Orhan Picaklar della Agape Church Samsun è stato convocato al quartier generale della polizia locale per essere interrogato e da lì è stato convalidato il fermo per alcuni giorni.

Il 42enne pastore evangelico è stato  messo in arrestato fino a Mercoledì sera, l’indagine di polizia guidata dal Morale Bureau della Divisione Ordine Pubblico. Il procedimento penale è partito in seguito ad una telefonata anonima.

E’ bastata una denuncia telefonica fatta da una persona non identificata a mettere agli arresti Orhan Picaklar.  “E’ ovviamente, una trama deliberata,”  ha annunciato il portavoce dell’Alleanza delle Chiese evangeliche in Turchia, con un comunicato del World Watch Monitor, affermando con fermezza che Picaklar era stato molestato per anni dai media locali e dalle autorità cittadine che si opponevano apertamente all’esistenza della chiesa evangelica stessa.

Durante la detenzione con altre sette persone, Picaklar ha capito che le altre persone in detenzione, figurano tutti  come indagati nella stessa “operazione di traffico di esseri umani”.

Picaklar ha detto al World Watch Monitor”Non avevo mai visto nessuno di loro, e nessuno di loro mi conosceva neanche!” .

Ma la stampa turca si è affrettata a comunicare l’arresto del pastore, alcuni giorni prima che Picaklar fosse stato portato a testimoniare davanti al pubblico ministero .

Martedì scorso, il Milliyet quotidiano nazionale ha citato la presunta dichiarazione di una donna 19enne  iraniana il cui visto legale in Turchia era scaduto. La giovane donna ha sostenuto che Picaklar aveva proposto un rapporto sessuale con lei, in cambio di canoni che non poteva fare alla chiesa. Quando ha rifiutato, ha detto che andata a vivere con un’altra donna, dove il suo passaporto è stato confiscato ed è stata costretta a prostituirsi.

Dopo il suo rilascio, il pastore ha confermato che conosceva quella donna, che gli aveva detto che era una cristiana e che era venuta a studiare a Samsun. Perché lei non aveva un posto dove stare, lui le aveva offerto un soggiorno di 25 giorni in strutture della chiesa spesso prestati ai rifugiati bisognosi a breve termine. Ma dieci mesi fa’, quando il pastore l’ha trovata in una situazione compromettente svestita insiema ad un compagno maschio, il pastore, accompagnato da un ufficiale di polizia, ha chiesto di lasciare immediatamente le strutture della chiesa.

“Significativamente,” ha detto Picaklar, “abbiamo imparato che questa donna e gli altri apparentemente coinvolte nella prostituzione sono stati deportati senza mai essere portate alla centrale di polizia.”

Questa settimana è molto pubblicizzato il cosiddetto “scandalo” è stato semplicemente un altro tentativo di screditarlo pubblicamente, il pastore ha concluso: “Lo scopo era solo quello di creare mancanza di rispetto verso la chiesa e me! Siamo stupiti di tutto questo. la domanda che mi pongo è: Chi sono, e perché vogliono combatterci? “

Picaklar ha comunicato all’Ihlas News Agency, la notte della sua liberazione, che egli non avrebbe mai, per nessun motivo, lasciato la città di  Samsun e neanche di abbandonare il suo ministero.

“Oggi voglio restare qui in maniera più determinata. Io non sono affatto  uno che si vergogna, perché non ho fatto nulla di male. Sto semplicemente aiutando le persone che hanno bisogno”, ha spiegato, dicendo che la sua chiesa, fino a questo triste episodio, stava aiutando fino a 500  e a 1.000 rifugiati.

“Negli ultimi tre mesi, abbiamo cercato di aiutare centinaia di famiglie di rifugiati che sono venuti a Samsun,” ha detto in una dichiarazione scritta ieri. “Abbiamo cercato di fornire il carbone, cibo e altre necessità, fino al punto di dare il permesso per alcuni di rimanere temporaneamente nelle nostre strutture abitative della chiesa.”

“Io non sono affatto scioccato da questa calunnia imbarazzante”, ha detto Picaklar, dal momento che solo una settimana prima, la polizia lo aveva informato di aver catturato un uomo che aveva architettato di ucciderlo.

Anche se liberato dalla custodia cautelare, Picaklar è stato ordinato di presentarsi dal giudice, con l’obbligo di firma ogni Lunedi alla centrale di polizia, fino a quando non decadrà l’atto d’accusa formale  che è stato presentato quando è iniziato il procedimento giudiziario.

Picaklar e la sua comunità sono stati accusati più volte di “attività missionarie illegali” di utilizzo illegale di canali televisivi locali e giornali, sostenendo che  la chiesa utilizza tutto questo per  situazioni legate a concussione e prostituzione e per ingannare i giovani e convertirli al cristianesimo.

L’edificio della chiesa stessa, dopo questi episodi è stato vandalizzato, lapidato e le sue finestre sono state rotte per un certo numero di volte. Il pastore continua a ricevere minacce di morte per telefono e  su internet, addirittura  una volta era stato rapito da uomini che si erano presentati a lui come poliziotti in borghese. In seguito, è stato sotto la protezione della polizia negli ultimi cinque anni, da quando un sospetto aveva progettato di ucciderlo, però subito dopo l’attentatore era stato catturato dalle autorità di polizia.

Il Pastore Picaklar è  un ex musulmano convertito al cristianesimo 21 anni fa, ha Picaklar ed a capo della chiesa evangelica l’Agape Church di  Samsun dal 2003. Alla comunità è stato concesso lo status formale di “associazione”, nel 2005, anche se come altre nuove comunità cristiane in Turchia, è ancora proibito per legge  e non vi è nessun riconoscimento ufficiale del governo come una chiesa con la sua denominazione.

Fonte: World Watch Monitor

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