Pechino, arrestati 34 fedeli della chiesa di Shouwang

CINA_-_ShouwangLa comunità evangelica, guidata dal combattivo Jin Tianming, non ha l’autorizzazione del governo a tenere un proprio luogo di culto. Allora si riunisce all’aperto con qualunque clima, ma ogni volta la polizia porta via fedeli e religiosi. Nel “bollettino” degli arresti, il pastore invita a pregare per i persecutori. Pechino – Come ogni domenica “anche questa volta i fedeli della chiesa di Shouwang sono stati arrestati prima o dopo la funzione pubblica. Preghiamo affinché le autorità di Pechino non siano come Pilato, che ha scelto l’interesse personale al posto della verità, e tornino a Dio per liberarsi dai propri peccati”. Lo scrive il pastore della congregazione protestante della capitale, il combattivo Jin Tianming, in una sorta di “bollettino” reso pubblico dopo la funzione del 21 luglio scorso.

Nel testo, il pastore scrive: “La giornata è stata bella e soleggiata. Per quanto ne sappiamo, almeno 34 fedeli del nostro gruppi sono stati portati via dalla pubblica autorità. Alcuni sono stati rilasciati poco dopo, altri sono stati chiusi presso la stazione di polizia di Zhongguancun. Ma attraverso il sermone di questa domenica, Dio ci ricorda che dobbiamo pregare per le autorità municipali, per i poliziotti e per gli ausiliari della nostra nazione”.

Questi, prosegue il pastore, “seguono i loro ordini e fanno del male, sono vittime di un peccato. Preghiamo affinché non si comportino come Pilato, che scelse il proprio interesse personale a scapito della verità, e invece tornino indietro verso Dio e siano liberati dai loro peccati”.

La chiesa di Shouwang ha oltre 1000 seguaci: nel 2005 ha chiesto la registrazione al governo, che però gliel’ha negata. Dal 10 aprile del 2011 i fedeli sono costretti a riunirsi in strada per tenere la funzione domenicale, dopo che le autorità li hanno fatti cacciare da diversi locali che hanno cercato nel corso del tempo di affittare. Nel 2009 la congregazione ha comprato un edificio di 1.500 metri quadri per le sue attività, ma le autorità le hanno sempre impedito di entrarci. Allora hanno deciso di provare un’altra strada, e si sono prima spostati in un appartamento privato e poi in un ristorante: la polizia li ha sempre cacciati via.

Soprattutto d’estate, ogni raduno di preghiera finisce con un raid degli agenti. La pubblica sicurezza ha stabilito un record nel giugno del 2011, quando ha arrestato decine di cristiani per sette domeniche consecutive. Nonostante questo atteggiamento, ogni volta i fedeli radunati superano il centinaio di persone.

In Cina sono consentiti solo i gruppi religiosi registrati. Ma vi sono più cristiani protestanti non ufficiali (circa 80 milioni) che membri del Movimento delle tre autonomie (circa 20 milioni). Per timore che la situazione sfugga di mano al Partito, da quasi cinque anni è in atto una campagna per eliminare le comunità sotterranee o farle confluire nelle comunità ufficiali.

Da Asianews

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