Perchè l’attacco arriva da Gaza?

Il feroce attacco missilistico dei terroristi di Hamas contro Israele, sostenuto apertamente dall’Iran (nemico storico degli ebrei), conferma l’odio antisemita presente non solo in medioriente bensì anche in Europa: infatti, l’ONU si è indignata perché Netanyahu ha bloccato il confine di Gaza per impedire la fornitura di gas e alimenti, ma non si è parimenti indignata per la strage al rave-party nel deserto, per i civili uccisi nelle loro case e per i tanti bambini tenuti in ostaggio dai palestinesi alcuni dei quali persino decapitati dai terroristi islamici!

Come al solito, quando Israele si difende si alza un coro di voci di condanna, ma quando gli uccisi sono ebrei si tace. Tuttavia, il lancio di oltre 5mila missili di sabato scorso, giorno dello shabbat, ha colto di sorpresa l’apparato di sicurezza israeliano che è noto per l’alto livello di tecnologia militare, ma questa volta i terroristi hanno superato il limite di violenza per l’alto numero di civili e militari rapiti come ostaggio per essere usati quale arma di ricatto.

Fermo restando che l’azione di Hamas ha trovato il plauso della Guida Suprema dell’Iran, è vergognoso come taluni gruppi collettivi scolastici italiani stanno simpatizzando, sui social, con i terroristi, ritenendo il popolo palestinese come perseguitato.

Ma in un conflitto è inevitabile che ci siano morti da ambo le parti, malgrado il prezzo più alto – al momento – lo sta pagando l’esercito israeliano. Sicuramente l’alleanza in via di consolidamento fra Arabia Saudita e Israele non risulta gradita agli integralisti islamici…, dato che il mondo arabo sopporta a denti stretti la presenza di Israele.

Dopo gli Accordi di Abramo del 2020, accordi che hanno dato una svolta storica in terrasanta, era naturale che questa mossa politica facesse saltare i piani di Hamas e company. A ogni modo la striscia di Gaza apparterrà per sempre agli ebrei quando l’area geografica della Palestina sarà modificata dopo il ritorno di Cristo, a seguito degli eventi che avverranno in quella zona, tant’è che Gaza rientra fra i confini dei territori promessi ad Abramo (Genesi 13:14-15 ed Ezechiele 47:15 e tutto capitolo 48).

Particolare importante: da Gaza provenivano i cinque principi filistei attraverso cui Yavhè portò il giudizio sugli israeliti a causa dei loro peccati (Giudici 13:1), e da Gaza sta arrivando adesso l’attacco su Israele.

A mio parere, questa volta non siamo di fronte alle solite scaramucce fra ebrei e musulmani per le terre occupate, bensì ci troviamo in mezzo a una “guerra spirituale” fra colui che detiene la potestà sul mondo (Efesini 2:2) e Yeshua, il Messìa d’Israele, sicchè il nemico istiga le menti dei guerriglieri islamici allo scopo di provocare, con largo anticipo, uno scontro globale fra paesi mediorientali e Israele, unica nazione democratica circondata da governi di capi religiosi e dittatoriali.

Se Israele venisse cancellato dalla carta geografica, come da sempre auspica l’Iran (antica Persia), tutte le profezie riguardanti la restaurazione del popolo di Dio verrebbero meno poiché Gesù non troverebbe alcun ebreo nella terra di Canaan!

Ma Cristo scenderà dal cielo (Zaccaria 14:4 – Atti 1:11) e annienterà, un giorno, tutte le milizie scese in guerra contro il suo popolo non appena la situazione precipiterà: infatti, il conflitto attuale prepara le basi perché si alzi in tutto il mondo un grido globale di “pace e sicurezza” (1^ Tessalonicesi 5:3), la quale “sicurezza” non può essere motivata se non in presenza di un elevato rischio di un coinvolgimento di tutti i paesi arabi a fianco di Hamas e Hezbollah contro Israele.

E difatti, attacchi militari stanno sopraggiungendo anche dalla Siria che ha basi militari pure in Libano, a sud di Israele. Israele sicuramente pecca davanti a Yavhè perché continua a confidare nei suoi carri e nell’uomo invece che nel suo Dio, ma tutte le mancanze di questo popolo non faranno venire meno l’amore di Dio per una nazione che Lui considera come “figlio” (Giacobbe=Israele).

Come credenti siam chiamati a sostenere in preghiera Israele, perché l’indifferenza verso i nostri fratelli maggiori è diffusa anche nel panorama protestante internazionale, ma ricordo al lettore che Israele è sopravvissuto al Faraone, agli Anakiti, ad Amman dei tempi di Mardocheo, all’impero babilonese, persiano, greco e romano.

E’ sopravvissuto all’Inquisizione, all’olocausto tedesco e agli attacchi di Siria, Arabia e Libano. Israele ha resistito alla Guerra dei 6 giorni del 1967 e sopravviverà anche agli attacchi di Hamas e degli Hezbollah che dovranno piegare le ginocchia quando il Signore metterà fine agli orrori delle guerre e “rialzerà la capanna di Davide” (Amos 9:11), facendosi conoscere come Signore di tutta la terra (Michea 7:16).

Salvatore Di Fede


Sostieni la redazione di Notizie Cristiane con una donazione, clicca qui