Perché pregare che Dio non ci esponga alla tentazione se lui non ci tenta? Può Dio tentare ed essere tentato?

La parola πειρασμός, peirasmos in questo versetto può voler dire “prova”, in un senso positivo, per migliorarci, o “tentazione”, in un senso negativo, per farci cadere. In ogni caso, c’è un problema. Se vuol dire“prova”, perché pregare che non succeda se la prova è per il nostro bene? E se vuole dire “tentazione”, perché pregare che non succeda se è impossibile che Dio ci tenti? È comunque possibile prendere il sostantivo nel secondo senso, e interpretare la richiesta come “Non permettere che siamo tentati”, perché ogni tentazione da Satana o da noi stessi è permessa da Dio. Ma è probabilmente meglio prendere il sostantivo nel primo senso.

Giacomo 1:13 afferma che Dio non può essere tentato e che non tenta nessuno. Però altri brani parlano di Dio che è tentato o che tenta. Anche Gesù Cristo fu tentato (da Satana all’inizio del suo ministero Lu 4:1-13, da altri durante la sua vita Mc 12:15, e in ogni cosa Ebr 2:18, 4:15), come pure lo Spirito Santo (At 5:9). Però, Giacomo 1:13 probabilmente non è una dichiarazione assoluta: io posso pregare Dio adesso di fare del male, e l’ho tentato. Deve significare piuttosto che non è soggetto alla tentazione, nel senso che la tentazione non ha nessun effetto su di lui e che Dio non cade mai nella tentazione. La tentazione semplicemente non funziona con Lui.In questo senso, l’effetto della tentazione su Gesù in Ebrei 4:15 confermala Sua divinità.

La parola greca tradotta “tentare” ha diversi sensi: può essere “tentare a fare il male” oppure “mettere alla prova”. In Giacomo 1:13 il senso è il primo “tentare a fare il male”, perché i successivi due versetti parlano della seduzione (della propria concupiscenza) che porta al peccato. Quando invece la Bibbia parla di Dio che tenta (per esempio Ge 22:1; Es 15:25), è per provare qualcuno, con lo scopo di raffinare e purificare la persona (come in Gm 1:2-4,12; Giob 23:10). È anche vero che Dio permette sia che Satana ci tenti (per esempio 1Pt 5:8-9) sia che siamo tentati da noi stessi (Gm 1:14-15), ma così facendo Dio rimane perfetto e non toccato dal male. E non permette che siamo tentati oltre le nostre forze per sopportare laprova (1Cor 10:13).

Giacomo 1:13 dice alla lettera che “Dio è non-tentabile dal male”, dove la parola ‘non-tentabile’ non appare altrove nella Bibbia né nella lettura greca precedente. È possibile che avesse il significato di “non deve essere tentato (nel senso di messo alla prova) dal male”, come gli Israeliti, purtroppo, fecero nel deserto.

Alessio Sibilla | Notiziecristiane.com

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