Polonia, memoria a rischio. L’adesione del pastore Bernardini all’appello degli ebrei italiani

Roma (NEV), 19 febbraio 2018 – “La rimozione delle responsabilità dei paesi europei – e tra questi della Polonia – nella tragedia della Shoah si configura come un’autoassoluzione che il dovere della verità e della memoria non può accettare”: sono le parole del pastore Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola valdese (organo esecutivo delle chiese metodiste e valdesi), indirizzate a Noemi Di Segni, presidente dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), nell’aderire all’appello lanciato dalla stessa UCEI intitolato: “Polonia, Memoria a rischio. Difendiamola tutti insieme”.

Il pastore Bernardini nella sua lettera a Di Segni riportata sul sito della Chiesa valdese, aggiunge: “Purtroppo l’antisemitismo, marcatamente quello di matrice cristiana e cattolica, ha avuto un grande peso nella discriminazione degli ebrei in Polonia e, piuttosto che rimosso o ignorato, dovrebbe essere studiato e messo a fuoco. È un lavoro faticoso e doloroso che la società tedesca, e al suo interno le chiese protestanti, hanno affrontato sin dagli anni ’50 e che prosegue ancora oggi”. La preoccupazione del moderatore non si limita alla sola Polonia ma riguarda tutti i paesi nei quali fiorisce il revisionismo storico e si riorganizzano forze politiche e culturali di ispirazione antisemita. “A questo riguardo – conclude Bernardini – siamo tutti tenuti alla vigilanza e all’impegno a tenere vivo il valore della memoria e il contrasto a ogni forma di razzismo e antisemitismo”.

E’ possibile aderire all’appello lanciato da Noemi Di Segni a “studiosi, ricercatori, società civile”, scrivendo il proprio nome, cognome e professione all’indirizzo di posta elettronica appellopolonia@ucei.it.

Di Agenzia NEV

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