Nella vita del credente vi sono dei momenti di sconforto, di scoraggiamento; momenti bui e pericolosi e momenti di disperazione.
Anche il Signore alla Croce ha sperimentato uno di questi momenti, sicuramente il più angoscioso, quando ha detto: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (Matteo 27:46). Non possiamo credere che, siccome siamo figli di Dio, saremo al riparo dalle sofferenze che si trovano in questo mondo o che saremo risparmiati e protetti dalla perdita dei nostri cari, dalle malattie e dalle sofferenze.
La promessa del Signore è valida principalmente per i figli di Dio: “E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e non ci sarà più la morte, né cordoglio né grido né fatica, perché le cose di prima sono passate” (Apocalisse 21:4).
Le malattie e le momentanee sofferenze possono essere per scopo di disciplina: siccome siamo figli di Dio, Egli come un buon Padre ci disciplina per correzione e per prevenzione.
Anche all’ Apostolo Paolo Dio ha permesso di avere la “spina nella carne” a scopo preventivo, dopo aver avuto le celesti visioni che lo avrebbero potuto portare all’orgoglio.
La Bibbia ci dice che anche i credenti devono essere pronti ad essere messi alla prova, sottoposti a dei test: “Carissimi, non vi stupite per “l’incendio” che divampa in mezzo a voi per provarvi, come se vi accadesse qualcosa di strano” (1 Pietro 4:12); e ancora: “Figlio mio, non disprezzare la disciplina del Signore, e non ti perdere d’animo quando sei da Lui ripreso, perché Lui corregge quelli che ama e punisce quelli che riconosce come figli.
Sopportate queste cose per la vostra correzione: Dio vi tratta come figli; infatti, qual’è il figlio che il padre non corregga?
Ma se siete esclusi da quella correzione di cui tutti hanno avuto la loro parte, allora siete bastardi e non figli” (Ebrei 12:5-8).
E’ importante comprendere che queste cose sono per disciplina e non per punizione, per questo, Dio ha punito il Suo Unigenito Figlio Gesù Cristo, quando questi si è caricato delle nostre colpe alla Croce, per cui ora “…non c’è nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù” (Romani 8:1).
La disciplina e le prove servono per rendere i figli di Dio sempre più conformi all’immagine perfetta del Figlio di Dio Gesù Cristo.
Tratto da: http://www.incontraregesu.it/
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