A proposito dell’andare al mare…

303292_130203602213998806189_OriginalIn questa nazione, verso la fine della primavera, appena le giornate cominciano a farsi abbastanza calde, avviene questo; le spiagge dei mari si cominciano a popolare di bagnanti sia italiani che stranieri. E rimangono popolate di bagnanti per tutta la stagione estiva, per poi svuotarsi e rimanere deserte nei mesi freddi. Ma che cosa spinge milioni di persone ogni anno, durante l’estate, a recarsi sulle spiagge dei mari? Il desiderio di farsi il bagno e di abbronzarsi, oltre quello di divertirsi perché presso le spiagge si trovano divertimenti di tutti i generi. Quando arriva l’estate soprattutto chi vive vicino al mare sente parlare molto di mare, di bagni, e di abbronzature; molte persone che lavorano fino alle due o alle cinque del pomeriggio non vedono l’ora di finire di lavorare per riversarsi sulla spiaggia del mare, chi invece ha un orario che lo costringe a lavorare fino alle otto di sera aspetta con ansia o il sabato o la domenica per recarsi al mare; e tutti assieme aspettano le loro vacanze per andare al mare. Senza poi parlare di tutte quelle folle di persone che dall’entroterra fanno ore e ore con la macchina, o col treno o col pullman per venire a passare almeno un giorno alla settimana sulla spiaggia del mare. E’ sufficiente recarsi presso una qualche stazione ferroviaria nei pressi di una spiaggia per notare un enorme e continuo flusso di persone vestite in maniera indecente che con allegrezza si recano al mare. Ma che cosa avviene sulla spiaggia del mare? Le persone si svestono e si mettono seminude, quando non si mettono nude, sotto il sole cocente e risplendente per abbronzarsi.

Di tanto in tanto si gettano nell’acqua per bagnarsi; si ascoltano la musica, giocano a pallone e a pallavolo o a pallacanestro dove vi sono le attrezzature necessarie, mangiano e bevono quello che si sono portati da casa o si recano a mangiare nel ristorante o nella pizzeria dello stabilimento balneare. Senza poi parlare di tutte le cose turpi che avvengono sul mare alla luce del sole e sotto gli occhi di tutti; e di tutti i discorsi volgari e scurrili, di tutte le battute che vi si possono sentire che hanno come oggetto quasi sempre la donna. Questo è l’ambiente che uno trova presso un qualsiasi stabilimento balneare durante la stagione estiva.

Voi diletti non dovete andare al mare per farvi il bagno ed abbronzarvi per le seguenti ragioni. Perché il vostro corpo è il tempio di Dio ed è santo secondo che è scritto: “Non sapete voi che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? … il tempio di Dio è santo” (1 Cor. 3:16,17) e perché siccome esso deve essere conservato in santità ed onore (cfr. 1 Tess. 4:4) per la venuta del Signore secondo che è scritto: “E l’intero essere vostro, lo spirito, l’anima ed il corpo, sia conservato irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo” (1 Tess. 5:23), voi andandovi a mettere seminudi davanti agli altri lo profanereste, cioè lo offendereste e lo usereste in modo indegno, attirandovi per questo l’ira di Dio. Per farvi capire ciò che fareste andando a mettervi mezzi nudi al mare, vi faccio un esempio prendendo come termine di paragone il tempio di Dio costruito sotto l’Antico Patto. E’ come se voi foste stati dei sacerdoti incaricati di fare il servizio nel tempio e aveste dato una parte dell’edificio come abitazione a delle meretrici, o ne aveste fatto una sorta di luogo di divertimento o lo aveste riempito di idoli, profanando così quel santo luogo. Non pensate voi che in questa maniera voi vi sareste attirati l’ira di Dio?

Quello che voi fratelli e sorelle dovete sempre tenere presente quando considerate il vostro corpo è che esso non vi appartiene perché è proprietà del Signore avendolo egli comprato infatti Paolo chiama le membra del nostro corpo “membra di Cristo” (1 Cor. 6:15) e dice ai santi di Corinto: “Voi foste comprati a prezzo…” (1 Cor. 6:20). E non solo lo ha comprato ma lo ha anche santificato mediante il suo Spirito che è venuto a dimorare in voi. Esso dunque oltre a non essere vostro è santo, e una cosa santa non può essere usata indegnamente. Per questo l’apostolo esorta in svariate maniere nelle sue epistole a mettere le proprie membra al servizio della giustizia anziché al servizio dell’iniquità, come quando per esempio dice ai santi: “Non regni dunque il peccato nel vostro corpo mortale per ubbidirgli nelle sue concupiscenze; e non prestate le vostre membra come stromenti d’iniquità al peccato; ma presentate voi stessi a Dio come di morti fatti viventi, e le vostre membra come stromenti di giustizia a Dio” (Rom. 6:12-13). Perché Paolo sapeva molto bene che il corpo dei credenti è santo e va usato santamente. Dunque fratelli, siccome il tempio di Dio è santo e questo tempio siete voi, voi dovete santificare voi stessi cioè astenervi da tutte le cose che possono contaminarvi e tra le quali c’è questo malcostume. Qualcuno dirà: ‘Perché andando al mare ci si contamina?’ Perché innanzi tutto uno è costretto a guardare delle persone seminude e talvolta anche delle persone nude; poi perché uno si va a mettere volontariamente in mezzo a persone che non conoscendo Iddio parlano e agiscono malvagiamente e si abbandonano alla dissolutezza dinanzi agli altri. E nel vedere questo spettacolo indecente il corpo si contamina. Esso entra nelle tenebre perché la lampada che lo dovrebbe illuminare che è l’occhio si spegne. Gesù infatti ha detto che la lampada del corpo è l’occhio e che se il nostro occhio è viziato tutto il nostro corpo sarà nelle tenebre (cfr. Matt. 6:22-23).

Adesso dimostreremo quanto siano vani e pretestuosi i motivi che adducono coloro che ancora purtroppo vanno al mare a divertirsi come fa la gente del mondo.

• ‘L’aria del mare è buona e il dottore ce l’ha consigliata soprattutto per i bambini’.

E’ vero che l’aria del mare è buona, e che fa bene respirarla; ma non è buona solo di giorno a mezzogiorno o il pomeriggio ma anche la mattina presto prima che il sole si leva, e la sera dopo il tramonto del sole quando le spiagge sono deserte, o anche stando lontano dalla spiaggia. Ma da come parlano alcuni pare proprio che l’aria del mare fa bene solo quando ci si trova a respirarla seminudi in mezzo alla gente del mondo! Ma poi vi domando: ‘Ma come mai quasi tutti dicono che l’aria del mare fa bene ai bambini, ma non dicono quasi mai che anche l’aria di montagna è anch’essa salutare?’ Quello di fare leva sui bambini per andare al mare e coprire la propria malizia è qualcosa che molti credenti che hanno bambini piccoli sanno fare molto bene. In realtà sono i genitori dominati dalla voglia di mare, e per non apparire agli occhi di certi credenti delle persone mondane, dicono che vanno al mare per i bambini. Inoltre la Scrittura dice ai padri di allevare i propri figli in disciplina e in ammonizione del Signore (cfr. Ef. 6:4), quindi i genitori devono rinunciare a portare i propri figli al mare perché portarceli non significa allevarli in disciplina e in ammonizione del Signore. Se si abituano i propri figli piccoli al mare, o al lago o alla piscina di certo, quando essi saranno più grandi continueranno ad andarci, ed allora siccome che non avranno bisogno che i genitori li portano e non vorranno che i genitori vadano con loro, ci andranno con i loro amici di scuola o con i loro colleghi di lavoro o persino con la loro fidanzata. Che farete allora quando i vostri figli andranno al mare non per respirare l’aria di mare ma per divertirsi e abbandonarsi alla dissolutezza procurandovi dolori a non finire? Che gli risponderete quando vi diranno: ‘Io ci vado perché l’aria è buona’ o: ‘Siete stati voi a portarmici sin da quando ero piccolo; che volete adesso?’ Fratelli, la sapienza dice: “Inculca al fanciullo la condotta che deve tenere, anche quando sarà vecchio non se ne dipartirà” (Prov. 22:6), quindi badate a dove portate i vostri figli perché quando saranno grandi cercheranno di andare nei medesimi luoghi dove li avete portati da piccoli.

• ‘Ma io ci vado al mare per abbronzarmi un po’ la pelle, dato che sono di carnagione chiara’.

E a che vi serve questa così decantata abbronzatura? Forse a farvi notare di più, o a non farvi sentire inferiori a coloro che ce l’hanno? Ma non lo vedete che essa come viene se ne va? Ma non lo vedete come essa passa in breve tempo? E per giunta vi è costata dei soldi perché avete dovuto spendere dei soldi per le creme. Ah, come è diventata preziosa la vanità per voi! Vi siete messi a correre dietro il vento come fa la gente del mondo! Ma siate contenti del colore della pelle che vi ha dato Iddio! Ma non vi rendete conto che voi parlando in questa maniera è come se accusaste Iddio di non avervi fatto un po’ più scuri? Ma glorificate Iddio per avervi fatto in maniera stupenda e meravigliosa, come faceva Davide (cfr. Sal. 139:14), invece che lamentarvi del colore chiaro della vostra pelle! Siete un po’ come quelli che si tingono i capelli neri perché vogliono apparire biondi o bionde. O come quelli che si fanno ritoccare la faccia o parti del viso perché non sono contenti del loro aspetto esteriore. Ah! come ragionate male, come ragionate male.

• ‘Il mare lo ha fatto Dio’.

E’ vero, Dio ha fatto anche il mare e tutto ciò che è in esso. Ma che significa questo? Forse che io ho il diritto di andare a mettermi seminudo sulla spiaggia del mare perché è Dio che lo ha fatto? Ma se la mettiamo su questo piano anche il caldo lo fa venire Iddio; quindi secondo voi dovremmo svestirci come fa la gente del mondo e andarcene in giro vestiti in maniera indecente? Ma questa è follia! Per farvi comprendere come questa espressione è del tutto pretestuosa e fuori di luogo vi ricordo che anche i drogati che prendono piacere a drogarsi dicono che la pianta da cui si estrae l’eroina l’ha fatta Dio; anche coloro che guardano le donne per appetirle affermano che è Dio che le ha fatte; anche i fornicatori e gli adulteri affermano che è Dio che ha fatto il sesso; anche gli ubriaconi dicono che è Dio che ha fatto l’uva da cui si fa il vino! Come potete vedere anche le persone date al male, per giustificare le loro passioni infami e ingannatrici, affermano che in fondo in fondo loro fanno uso di qualcosa fatta da Dio! Ma quando vi renderete conto che è sbagliato giustificare una passione ingannatrice del vecchio uomo quale è quella di andare al mare dicendo che in fondo in fondo si ha il diritto di darsi a questo piacere perché Dio ha fatto il mare?

• ‘Tutto è puro per quelli che sono puri’.

Queste parole si trovano scritte nell’epistola di Paolo a Tito e vengono prese da molti credenti che sono dominati da questa passione ingannatrice di andare al mare per sostenere che per loro che sono puri andare al mare è una cosa pura. Ma le cose non stanno affatto così come dicono costoro perché le parole di Paolo prese nel loro contesto ed interpretate rettamente non hanno affatto il significato che gli danno i contenziosi. L’apostolo Paolo dice: “Tutto è puro per quelli che sono puri; ma per i contaminati ed increduli niente è puro; anzi, tanto la mente che la coscienza loro sono contaminate” (Tito 1:15). Come potete vedere Paolo dice che per i contaminati e gli increduli niente è puro; che diremo allora ? Che per gli increduli ed i contaminati andare al mare è qualcosa di impuro? Non possiamo dirlo perché sappiamo che per loro è qualcosa di buono in cui non c’è niente di male. Ma allora che cosa non è puro per gli increduli e i contaminati? Non è pura sia la loro coscienza che la loro mente. Quindi bisogna concludere che per coloro che invece sono puri tanto la coscienza che la loro mente sono pure. E difatti è così. Prendiamo per esempio la coscienza di coloro che hanno creduto: non è forse vero che è scritto: “Perché, se il sangue di becchi e di tori e la cenere d’una giovenca sparsa su quelli che sono contaminati santificano in modo da dare la purità della carne, quanto più il sangue di Cristo che mediante lo Spirito eterno ha offerto se stesso puro d’ogni colpa a Dio, purificherà la vostra coscienza dalle opere morte per servire all’Iddio vivente?” (Ebr. 9:13-14) ed anche che Paolo dice: “Io rendo grazie a Dio, il quale servo con pura coscienza….” (2 Tim. 1:3)? Rendetevi conto come non si può definire un divertimento o una concupiscenza mondana una ‘cosa pura’; se così fosse, vorrebbe dire che le contaminazioni di questo mondo, come le chiama la Scrittura, non sono più tali, perché sono pure. Allora di questo passo va a finire che dovremmo dire che le contaminazioni del mondo non contaminano più essendo delle cose ‘purificate’ per i puri! Ah, quanti credenti sono stati tratti in inganno da questa cattiva interpretazione data a queste parole di Paolo!

• ‘E’ vero che al mare ci sono delle donne seminude o nude ma tutto dipende come si guarda una donna in costume o senza!’

Questa frase si trova in bocca a non poche donne sia sposate che nubili come anche a tanti fratelli sposati e celibi. Ma io dico: ‘Ma se già noi uomini lottiamo con difficoltà contro la carne nel camminare per le strade di un paese o di una città durante tutte le quattro stagioni, perché le strade e le piazze sono piene di donne vestite come le meretrici che sbucano da ogni lato e che è impossibile non vedere, che ne sarà se ci andiamo a buttare in mezzo a donne che si può dire non hanno nulla addosso?’ Come si può rimanere puri nei pensieri in simili circostanze? Ma se la carne è debole come si farà a impedirle di cadere in tentazione in mezzo a donne seminude? Vorrei dire a quelle sorelle che ragionano in questa maniera: ‘Ma se io vi dicessi che una volta cadute in una fossa di fango voi potete continuare a man-tenere i vostri abiti puliti, tutto dipende da come guardate il fango nel quale voi siete immerse fino alla gola, che cosa mi rispondereste?’ A me pare che il ragionamento che voi fate è simile a quello che fanno i superiori ai preti quando questi assumono l’ufficio di sacerdote, e cioè gli dicono di prendere tutte le precauzioni possibili nel confessionale per non cadere in peccato quando confessano le donne. Ma io dico: ‘Come è possibile per queste povere anime a cui è imposto per giunta il celibato non cadere in un peccato di impurità mentale o fisica mentre o dopo la confessione quando al prete è ordinato di fare delle domande alle donne che neppure i propri mariti avrebbero il coraggio di fargli?’ In realtà, a me pare che voi non sapete quello che dite, lo ripeto, non sapete quello che dite. Probabilmente vi siete dimenticate o non sapete affatto che il re Davide che era un uomo timorato di Dio che amava Dio, tanto che gli è resa la bella testimonianza che aveva un cuore secondo Dio, cadde nel peccato di adulterio proprio per avere visto la moglie di un suo guerriero bagnarsi durante la notte. Ascoltate quello che dice la Scrittura: “Una sera Davide, alzatosi dal suo letto, si mise a passeggiare sulla terrazza del palazzo reale; e dalla terrazza vide una donna che si bagnava; e la donna era bellissima. Davide mandò ad informarsi chi fosse la donna; e gli fu detto: ‘E’ Bath-Sheba, figliuola di Eliam,moglie di Uria, lo Hitteo’.

E Davide inviò gente a prenderla; ed ella venne da lui, ed egli si giacque con lei, che si era purificata della sua contaminazione; poi ella se ne tornò a casa sua” (2 Sam. 11:2-4). Ora, noi non sappiamo se Bath-Sheba avesse qualche indumento addosso o non ne avesse; una cosa è certa, non era coperta come lo era normalmente perché si stava bagnando. Comunque è più probabile che fosse senza nessun indumento che con qualche indumento. Ecco dunque come iniziò la caduta di Davide, dal guardare una donna che si bagnava. E quanti uomini – tra cui pure dei credenti – sulle spiagge sono caduti proprio dopo avere guardato al mare una donna bagnarsi o svestirsi? Dio solo lo sa. Il fatto è che molti uomini vanno al mare proprio per guardare le donne, come anche molte donne ci vanno per guardare gli uomini. E la triste realtà è che proprio sulle spiagge del mare è cominciata la rovina di molte coppie sposate. I tradimenti, sia da parte dei mariti che delle mogli, in moltissimi casi cominciano proprio sulla spiaggia del mare; sappiatelo questo. E poi ci sono le cause di separazione, i divorzi, e in alcuni casi il delitto passionale che è chiamato così perché il coniuge infedele viene sorpreso in flagrante dall’altro e viene ucciso, spesso assieme all’amante. E i bambini poi? Chi li sente? Quante lacrime versano per colpa di genitori che si sono divisi perché se la sono cercata l’infedeltà? E dove? Guarda caso proprio sulla spiaggia del mare. O sorelle, ma quando rientrerete in voi stesse? Ma quando è che capirete che voi andandovi a mettere in costume davanti agli altri uomini inducete in tentazione gli uomini che vi guardano? Ma quando è che capirete che così facendo voi siete colpevoli perché fate cadere nel peccato di lussuria quelli che vi guardano? Ma non vi basta scoprirvi dinanzi a colui che ha potestà sul vostro corpo, cioè vostro marito? Perché volete andare a scoprirvi dinanzi agli occhi di altri uomini? O donne senza giudizio, ma quando comincerete a capire cosa è il pudore? Quando? Ed ora anche a voi fratelli sposati e celibi che ragionate nella stessa maniera di queste donne: ‘Ma quando è che capirete che anche voi mettendovi seminudi inducete in tentazione le altre donne? Quando è che rientrerete in voi stessi e capirete che anche voi siete d’intoppo a qualcuno andandovi a mettere seminudi?.

• ‘I soldi che spendo per andare al mare non me li dai tu, ma me li sono guadagnati io, e io sono libero di spenderli come voglio’.

E’ vero, perfettamente vero che i soldi non te li do io, e che te li sei guadagnati con il tuo sudore, ma è altresì vero che te li ha dati Dio. Dato dunque che sono dei beni che ti sono stati da Lui tu sei chiamato a amministrarli equamente e non spenderli per soddisfare le tue concupiscenze carnali come fa la gente del mondo. La sapienza dice che “il lavoro del giusto serve alla vita, le entrate dell’empio servono al peccato” (Prov. 10:16); quindi siccome che andare al mare non è qualcosa di necessario per il tuo corpo di cui non ne puoi fare a meno, ma solamente un piacere della vita, se tu metti le tue entrate al servizio di questa concupiscenza mondana ti conduci in maniera indegna della vocazione che ti è stata rivolta.

• ‘Ma io al mare mi porto pure la Bibbia per leggerla ed evangelizzo pure’.

Quest’affermazione è l’ennesima frase pretestuosa che si sente proferire a coloro che quando sentono qualcuno parlare contro questo piacere della vita vengono ripresi dalla loro coscienza e non sanno come rispondere. Ora, è una buona cosa in se stessa portarsi con sé la Bibbia per leggerla, ma il fatto è che sulla spiaggia del mare in mezzo a così tanta gente seminuda e in mezzo a così tanta confusione non ci si può concentrare per leggerla: quanto poi all’evangelizzare sulla spiaggia del mare è un controsenso che un credente dica di andare in spiaggia ad evangelizzare dato che chi evangelizza deve innanzi tutto dimostrare di essersi convertito lui dai piaceri del mondo a Cristo per dire ad un altro di fare lo stesso. Ma da che cosa si deve dunque convertire la gente del mondo che frequenta la spiaggia d’estate se pure chi gli dice di convertirsi ancora è schiavo di questa passione ingannatrice? Ma poi vorrei domandare a costoro: ‘Ma come fate a parlare di Gesù Cristo in costume a uomini e donne seminudi?’ E poi quando tornano dalle vacanze al mare, costoro tutti abbronzati si alzano nella sala di culto per ringraziare Dio che li ha mandati sulla spiaggia del mare ad evangelizzare in costume la gente seminuda! Insomma oggi alcuni per giustificare questa loro passione ingannatrice arrivano a dire di tutto! Ma quello che rattrista maggiormente è il constatare che la stragrande maggioranza dei pastori non parlano mai contro questa passione ingannatrice da cui sono agitati molti fedeli; anzi, se possono, ci mettono persino la loro parola d’approvazione (magari anche cambiando l’orario del culto domenicale per permettere ai fratelli di ‘godersi il più possibile il mare che ha fatto Dio’) perché loro stessi sono ancora schiavi di questa concupiscenza. Ed è proprio perché tanti conduttori tacciono su tutto ciò (perché ancora non riescono a discernere il male che c’è nell’andare al mare), e perché le pecore sentono o vedono che i pastori stessi ci vanno, che le pecore sono incoraggiate a proseguire ad andarci. Sono proprio tanti pastori di nome ma non di fatto, che dicono: ‘Ma che male c’é?’ Il male c’è, solo che loro, essendo stati accecati dalle tenebre non lo vedono o fanno finta di non vederlo.

Fratelli che ancora andate al mare a corrompervi, smettere di andarci; anche voi che siete preposti a pascere il gregge e che ancora andate al mare, smettete di andarci e mettetevi a riprovare questo malcostume con ogni franchezza. A voi che invece non ci andate – che siete la minoranza – perché pienamente convinti che questo costume è un malcostume delle nazioni, dico, continuate a resistere al nemico quando arrivando il forte caldo vi tenterà affinché vi aggreghiate alla gente del mondo e alle comunità che ci vanno, resistetegli stando fermi nella fede e lui fuggirà da voi; sappiate che vi state astenendo dal male e che Dio si compiace in questa vostra presa di posizione.

Beato l’uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi rifiutando tra le altre cose di andare al mare a divertirsi come invece essi fanno e raccomandano.

Tratto dal libro ‘La Santificazione’ di Giacinto Butindaro

Fonte: http://gianmicheletinnirello.org/

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