Uno dei classici pretesti di cui la gente si serve per rifiutare di abbracciare il Cristianesimo riguarda la presenza, in passato come nel presente, dei cosiddetti “ipocriti” nella Chiesa. Alla gente dà sollievo guardare ai misfatti compiuti in passato, perpetrati nel nome di Cristo, così come per esempio è stato ai tempi dell’Inquisizione spagnola.
Vi sono poi casi di attuali preti, predicatori, diaconi e conduttori religiosi che sono stati sorpresi nella pedofilia, nell’alcoolismo, nell’adulterio, nella fornicazione o in altre forme di vita incoerente rispetto a ciò che dicono di credere.
Questo tipo di comportamento ha indotto molti ad affermare: “Se questo è il Cristianesimo, non voglio averci nulla a che fare!“.
Bisogna ammettere che c’è stata tanta ipocrisia nella Chiesa, ed ancora oggi non tutte le comunità ne sono esenti.
Tuttavia, il fatto che vi siano alcuni ipocriti nella Chiesa non vuol dire che tutti i Cristiani debbano essere considerati tali.
Infatti se è vero che nella Chiesa possono essere individuati precisamente dei casi di ipocrisia, è altrettanto vero che si possono segnalare numerosissimi esempi di persone che conducono una vita che è coerente con l’insegnamento di Cristo.
Però dobbiamo fare attenzione a non confondere l’ipocrisia con il peccato: tutti i Cristiani sono peccatori, ma non tutti sono ipocriti.
Vi è un concetto distorto legato all’idea che il cristiano debba essere una persona che non pecca mai; la verità invece è che, per potersi definire cristiani, bisogna per prima cosa avere la consapevolezza di essere peccatori (1 Giovanni 1:5 e 1 Giovanni 2:2).
Quindi, tutti i credenti, compresi i ministri di culto, sono esseri umani fallibili, potenzialmente capaci di commettere ogni tipo di peccato.
Però il fatto che una persona non sia perfetta, non significa necessariamente che essa sia falsa.
Dunque la distinzione tra i potenziali peccatori e i confermati ipocriti è fondamentale.
I fallimenti dei singoli credenti non annullano la verità del Cristianesimo!
Gesù Cristo ebbe parole molto dure per gli ipocriti, in particolare per i capi religiosi del tempo, che smascherò senza mezzi termini: “Guai a voi, dottori della legge e Farisei ipocriti, perché siete pronti a percorrere terra e mare per acquistare un solo discepolo e poi renderlo più malvagio di voi!” (Matteo 23:15).
Il Cristianesimo non può reggersi né sgretolarsi a causa del modo in cui alcuni (chiamati) Cristiani hanno agito nel corso della storia, oppure agiscono ancora oggi; esso si regge sulla persona di Gesù, che di certo non era un ipocrita, anzi è stato così coerente con il suo insegnamento che al termine della sua vita, ha sfidato coloro che lo crocifissero ad accusarlo, se era possibile, di una qualsiasi forma di ipocrisia.
Gli accusatori dovettero tacere perché non se ne poteva rintracciare alcuna (Giovanni 18:20-21).
Dato che il Cristianesimo si fonda su Gesù, è insensato cercare di vanificare la fede cristiana mettendo in risalto le ingiustizie fatte da taluni pseudo-cristiani.
Il non credente non dovrebbe rifiutare di credere in Gesù solo perché ha incontrato persone che pretendono di essere ciò che non sono, come pure il cristiano ipocrita non può giustificarsi dicendo che nessuno è perfetto, visto che l’ipocrisia provoca spiacevoli effetti.
Ci possono essere delle persone, anche “guide” o “leader”, che esaltano il Cristianesimo ma poi conducono una vita non coerente con ciò che affermano, in altre parole “predicano bene e razzolano male”, tuttavia ciò non significa necessariamente che il Cristianesimo sia falso.
Fonte: http://www.incontraregesu.it/
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