Se pensi di essere l’unico a cercare scuse pur di non rispondere a quella che sai essere la tua chiamata, ti sbagli, amico mio. Anche Mosè ha chiesto a Dio di scegliere qualcun’altro! Mosè disse: «Ti prego, Signore, manda il tuo messaggio per mezzo di chi vorrai!». (Esodo 4:13)
Fino a questo momento, Dio era stato straordinariamente paziente con Mosè, trovando con amore la soluzione per ogni suo dubbio, ma questa volta la collera del Signore si è accesa (Esodo 4:14), pur fornendo a Mosè l’ennesima soluzione: Arone sarà il suo portavoce. (Esodo 4:15-16).
Mosè dopo aver esaurito le proprie “scuse”, entra nella sua chiamata, ma improvvisamente, la situazione invece di migliorare peggiora: il Faraone indurisce le condizioni di lavoro degli ebrei e questi ultimi si rivoltano contro Mosè e Aaronne (Esodo 5:8-23). Mosè si reca quindi dal Signore esponendogli la situazione e Dio risponde rinnovando la Sua promessa di liberazione del popolo e rivelando a Mosè di più di Sé stesso (Esodo 6:1-8). Ovviamente, amico mio, tu conosci già la fine della storia: è stato necessario che Mosè fosse fermo nella sua chiamata durante le dieci piaghe, ma poi ha assistito alla liberazione miracolosa del popolo di Dio grazie all’apertura del Mar Rosso!
Quali insegnamenti possiamo trarre dall’esempio di Mosè?
- Se hai dei dubbi sulla tua chiamata, esponili al Signore. Lui ha già la soluzione per ogni tuo ostacolo.
- Non tirarti indietro, pensando che qualcun’altro potrà farlo al posto tuo. Se sei chiamato, sei la persona più adatta, nonostante i tuoi dubbi.
- Se in un primo momento la situazione peggiora, ricordati CHI ti ha chiamato. Lui non si è sbagliato e non ha cambiato idea. È normale che tu vada incontro ad opposizioni e battaglie, perché stai invadendo il territorio nemico.
- Insisti, persevera e quando finalmente avrai la vittoria, dai la gloria a Dio. Il nemico è già sconfitto, anche se cerca di farti credere il contrario.
Grazie di esistere,
Emmanuel Gau
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