
“Ora l’anima mia è turbata; e che dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma è per questo che sono venuto incontro a quest’ora. Padre, glorifica il tuo nome!” (Giovanni 12:27-28)
C’è un’intensità che attraversa ogni sillaba. Gesù non nasconde il turbamento, non lo spiritualizza, non lo minimizza. Lo dichiara con la vulnerabilità santa di chi ama davvero. Il Suo turbamento non è paura, ma consapevolezza. È la tensione sacra di chi sa esattamente ciò che sta per affrontare, e lo accoglie pienamente. Lui è il Figlio, ma anche il Servo sofferente. È il Re, ma anche l’Agnello. È colui che poteva fuggire, ma invece rimane.
E quando avrebbe potuto chiedere di essere risparmiato, sceglie di glorificare il Padre. Non dice “portami via”, ma: “Sia fatta la Tua volontà”. È qui che si rivela la vera forza: non nell’evitare il dolore, ma nel permettere alla gloria di Dio di manifestarsi anche nel dolore. E proprio in quell’istante, il cielo risponde:
“L’ho glorificato, e lo glorificherò di nuovo.”
Una voce udibile. Vera. Reale. Il Padre non tace. Non rimane distante. Non osserva dall’alto in silenzio. La Sua voce squarcia l’aria. Non per Gesù, che già conosceva quella voce… ma per chi ascoltava. Per chi aveva bisogno di capire che quel turbamento non era segno di debolezza, ma di obbedienza. Di amore. Di pienezza.
“La folla, che era là e aveva udito, diceva che era stato un tuono; altri dicevano: ‘Un angelo gli ha parlato’.” (v.29) Alcuni non capirono. Altri fraintesero. Ma chi aveva orecchi per udire… sapeva. E Gesù confermò: “Questa voce non è venuta per me, ma per voi.”
Sì, per voi. Per noi. Per chi, oggi, si trova nel mezzo di un’ora difficile e sente il cuore tremare. Per chi vive un momento di turbamento e si chiede se ce la farà. Per chi sta lottando ma non vuole mollare. Per chi ha deciso di fidarsi, anche senza comprendere tutto. La voce è per noi. Per ricordarci che il Padre è presente. Che la gloria non ci lascia. Che il Cielo parla ancora, proprio quando tutto dentro di noi vorrebbe tacere.
La voce di Dio non sempre arriva come uno spettacolo. A volte sembra solo un sussurro. Altre volte un tuono indistinto. Ma se il cuore è aperto, quella voce spezzerà ogni catena, scioglierà ogni paura, dissolverà ogni oscurità.
Se oggi senti il tuo spirito affaticato, se stai attraversando un momento che non capisci, se anche tu vorresti dire: “Padre, salvami da quest’ora”, ricorda che proprio per quell’ora sei stato chiamato. Non per soccombere, ma per vedere la Sua gloria manifestarsi nella tua vita in un modo nuovo. E quando ti arrenderai, non alla sconfitta, ma alla fiducia… il cielo parlerà. E quella voce non sarà per altri. Sarà per te. Sarà la voce che ti solleva. Che ti guarisce. Che ti ama.
Salmo 29:3-4 – “La voce del Signore è sopra le acque… La voce del Signore è potente, la voce del Signore è piena di maestà.”
Isaia 41:10 – “Non temere, perché io sono con te… ti fortifico, ti soccorro, ti sostengo.”
Ebrei 3:7 – “Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori…”
— Marcello Donadio
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