QUANDO IL CIELO SI MUOVE E POCHI SE NE ACCORGONO

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Ci sono stagioni in cui Dio non scende con il suono delle trombe, ma con il sussurro che solo gli affamati sanno ascoltare.

Non i sazi, non i preparati, non i professionisti del culto.

Ma i cercatori silenziosi, quelli che hanno smesso di inquadrare Dio in una dottrina e lo hanno ritrovato nella fame di Lui.

Chi ha fame non guarda le apparenze.

Non si scandalizza se la forma cambia.

Non si allontana se il risveglio arriva senza luci, senza il vestito della tradizione, senza l’approvazione degli esperti.

E proprio lì, mentre tanti aspettano un altro movimento, un’altra conferenza, un altro profeta…

Dio è già all’opera.

Sta già facendo nuove tutte le cose.

Sta già visitando chi ha orecchie per sentire e occhi per vedere.

Il problema è che l’uomo religioso ha sempre più confidenza con l’attesa che con il compimento.

Pregano per il risveglio, ma quando arriva… lo rifiutano.

Perché non assomiglia a quello che avevano previsto.

Perché sovverte i loro confini, le loro gerarchie, le loro abitudini.

Anche Israele stava aspettando il Messia.

Lo desiderava, lo sperava, lo cercava.

Ma quando si è presentato — nella carne, nella grazia, nella potenza —

non lo hanno riconosciuto.

Perché?

Perché era troppo umano per i religiosi.

Troppo libero per i legalisti.

Troppo amorevole per chi viveva di giudizio.

Eppure, era Lui. Era la risposta.

Era il Cielo sceso in mezzo a loro.

E lo stesso succede oggi.

Gesù sta ancora camminando sulle nostre strade.

Sta ancora toccando i cuori che non hanno bisogno di spettacoli, ma di redenzione.

Sta ancora compiendo segni, prodigi, guarigioni inspiegabili, liberazioni profonde, trasformazioni vere.

Sta ancora visitando i semplici, gli esclusi, i disillusi.

Non tutto sarà registrato.

Non tutto sarà approvato.

Ma chi è affamato, lo saprà.

Perché lo Spirito di Dio non segue la burocrazia delle denominazioni, né chiede il permesso per agire.

Quando trova la fede, si manifesta.

Quando trova cuori aperti, entra e inizia a fare ciò che solo Lui sa fare: meraviglie.

“Gesù fece molti altri segni in presenza dei suoi discepoli, che non sono scritti in questo libro.” (Giovanni 20:30)

E oggi continua a farli.

Segni che rompono le logiche, che superano le aspettative, che non possono essere contenuti in nessun libro, né spiegati da nessuna teologia.

Segni che non sempre si vedono con gli occhi, ma si riconoscono con lo spirito.

Beato chi non si scandalizza se Dio si muove diversamente.

Beato chi crede prima di capire.

Beato chi smette di aspettare un’altra stagione e si accorge che il Risveglio è già qui… solo che ha preso un volto nuovo.

— Marcello Donadio

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