Qumran: dai frammenti la nuova scoperta sul Sabato al tempo di Cristo

Gli studi sui Frammenti di Qumran hanno recentemente registrato una scoperta importantissima: rinvenuto un antico testo ebraico nella pergamena.

Gli studi sui cosiddetti Frammenti di Qumran proseguono senza sosta. I rotoli di pergamena, scoperti tra gli anni Quaranta e Cinquanta del secolo scorso a sud di Gerico, sono oggetto di continui studi scientifici.

Come riporta Vatican News, la recente ricerca su uno dei frammenti ha scoperto un antico testo ebraico contenente le disposizioni per vivere lo “Shabbat”, ai tempi di Gesù.

Frammenti di Qumran: la recente scoperta

Il recentissimo studio scientifico sui Frammenti di Qumran ha registrato dei risultati importantissimi. In passato si riteneva infatti che all’interno dei rotoli di pergamena, conservati presso la John Rylands Library di Manchester, non ci fosse alcuna iscrizione. La recente scoperta ha smentito questa ipotesi. Infatti, il team di studiosi composto da  Joan Taylor (Londra), Marcello Fidanzio (facoltà di Teologia di Lugano) e Dennis Mizzi (Malta) ha rinvenuto alcuni caratteri dell’alfabeto ebraico “e un riferimento allo Shabbat”.

I dettagli dello studio

Ci si chiede come è stato possibile far emergere questi caratteri dalla pergamena. Come leggiamo dalla fonte, gli esperti hanno utilizzato, per lo studio, raggi infrarossi da ben 24 angolazioni. Questi raggi hanno restituito delle immagini molto chiare e molto dettagliate. Le lettere dell’antico alfabeto ebraico si trovavano sotto la superficie dei frammenti di pergamena, fino ad oggi oscurati dall’umidità millenaria.

Dallo studio dei Frammenti di Qumran, che come ricordiamo, risalgono agli anni compresi tra il 150 a.C. e il 70 d.C., è stata rivelata la presenza di un antico testo ebraico che, come leggiamo dalla fonte, è di natura giuridica. Questo documento riporta le disposizioni che regolamentavano l’osservanza del Sabato ai tempi del cosiddetto “Periodo del secondo Tempio”, dunque, ai tempi di Gesù.

Parola agli studiosi

A prender parola sull’importante scoperta è stato il direttore dell’Istituto di Cultura e Archeologia delle Terre Bibliche, Marcello Fidanzio, le cui parole sono state riportate da Vatican News. Nell’esprimere la soddisfazione per tale studio, Fidanzio ha dichiarato che studiare su frammenti di questo tipo regala delle grandi emozioni.

Qumran
Qumran (photo websource)

“Si ha come la sensazione di chiudere un gap temporale”, ha sostenuto lo studioso. Gli studiosi, come leggiamo dalla fonte, non interromperanno gli studi, ma andranno avanti nella “comprensione” dei testi rilevati.

Da Fabio Amicosante | Fonte

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