Ragazzo cristiano resiste alla conversione forzata e alle minacce di giovani musulmani

Il video è diventato virale, ma ha scatenato molte critiche nella società civile. Il ragazzo cristiano, pur minacciato, afferma che è suo diritto mantenere la sua fede e che è pronto a subire tutte le conseguenze, ma non abbandonerà la sua religione. L’Autorità pakistana per le telecomunicazioni ammette che su TikTok e Bigo vi sono contenuti immorali che hanno effetti negativi sui giovani. Ma finora nessuna autorità ha condannato i colpevoli. P. Ifran James: “Se i cristiani avessero fatto questo, sarebbero accusati di blasfemia”.

Sialkot (AsiaNews) – Un video apparso su TikTok nel mese di luglio mostra un gruppo di ragazzi musulmani che spingono e minacciano un ragazzo cristiano perché rifiuti la fede e si converta all’islam. Il ragazzo, anche sotto le minacce, afferma che “per nessuna cosa al mondo” abbandonerà la fede cristiana. Il video, pubblicato sull’account di Bilal Maher 479, è divenuto virale nel Paese, ma ha anche suscitato una forte reazione da parte dei cristiani e di altre minoranze religiose, spesso testimoni di conversioni forzate di ragazze, poi costrette a sposare un musulmano. Le conversioni forzate di ragazzi sono un tema nuovo.

Il video mostra che un ragazzo cristiano viene forzato a recitare la formula del credo musulmano (la shahada), attorniato da giovani di cui non si vede il volto. Il ragazzo cristiano continua a rifiutarsi dicendo che per nulla al mondo reciterà il credo musulmano, rifiutando la fede cristiana. I ragazzi musulmani cominciano allora a minacciarlo dicendogli che andrà incontro a pesanti conseguenze. Ma anche allora, il ragazzo cristiano dice di no, e afferma che è suo diritto mantenere la sua fede e che è pronto a subire tutte le conseguenze, ma non abbandonerà la sua religione.

L’Autorità delle telecomunicazioni in Pakistan (Pta), ha diffuso un comunicato in cui dichiara di aver ricevuto molte lamentele da diverse parti della società che accusano i contenuti immorali, osceni e volgari nei social media, soprattutto TikTok e Bigo, che hanno effetti negativi specie sui giovani.

In nome della legge sui crimini elettronici, la Pta ha bloccato Bigo, ma afferma che la risposta delle due compagnie incriminate non è stata soddisfacente.

Taskeen Khan, un presentatore della Glory TV e attivista per i diritti umani, ha postato il video nella sua pagina ufficiale e ha denunciato il tentativo di conversione forzata, difendendo la vittima. Egli si lascia sfuggire anche una domanda: “Le autorità pakistane troveranno i colpevoli – attraverso il loro account su TikTok – e li puniranno secondo la legge?”.

Commentando l’accaduto, il rev. Irfan James di Peshawar ricorda che “i cristiani pakistani subiscono molte sfide e persecuzioni e ogni giorno devono affrontare situazioni difficili”.

È triste che giovani della comunità musulmana – la maggioranza in Pakistan – debbano di continuo minacciare cristiani e la nostra fede. Lo si è visto tante volte: essi prendono in giro la nostra fede, ma da parte del governo o dei custodi della legge non si prende nessun provvedimento. Se denunciamo questi casi, i colpevoli se la cavano chiedendo scusa e dicendo che lo hanno fatto in modo non cosciente. Se un cristiano fa qualcosa di simile, subito viene accusato di blasfemia e si accusa di colpevolezza tutta la comunità cristiana del luogo: stuprano le nostre donne, uccidono la nostra gente, distruggono o bruciano le nostre proprietà. Noi desideriamo che la nostra costituzione e la nostra legge ci tratti da eguali, nella giustizia, e che i colpevoli vengano processati”.

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