Religioni: il progressivo declino dei testimoni di Geova

I testimoni di Geova hanno sempre fatto come le tre scimmiette: non vedo, non sento e non parlo. Ma tanti hanno visto, hanno sentito e adesso stanno parlando. I testimoni di Geova sono in crisi, e lo sono non da adesso, lo sono da almeno due decenni. Chi dice il contrario mente, perché in fondo a nessuno piace sapere che il proprio gruppo religioso possa essere in caduta libera. Ma evidentemente le acque dell’Apocalisse che dovevano prosciugarsi per Babilonia la Grande, sembra che si stiano prosciugando solo per i testimoni di Geova.

La Watch Tower negli ultimi tempi sta attraversando una crisi finanziaria senza precedenti. Se fosse una società per azioni avrebbe già depositato i libri contabili in tribunale. Ma è un’associazione religiosa e certe incombenze le sono per ora risparmiate. Il Corpo Direttivo piange miseria e continua a diffondere video dove espone il problema della crisi di liquidità dell’organizzazione. La sede centrale americana è stata venduta. Numerosi immobili di proprietà del gruppo sono stati ceduti. I principali progetti di costruzione sono stati fermati. Decine di beteliti sono stati mandati a casa per ridurre i costi. Stessa sorte è toccata ai sorveglianti viaggianti e ai pionieri speciali: la società ha inviato loro lettere di commiato, con tanti saluti e l’invito a cercarsi un altro lavoro e sbarcare il lunario in altro modo.

Le esortazioni a contribuire finanziariamente sono sempre più pressanti e sempre più insistenti. Ai congressi si comunica continuamente un deficit di migliaia di euro per incentivare le offerte. Il denaro sembra non bastare mai. Hanno perfino tassato le congregazioni: da oggi le contribuzioni dovranno essere obbligatorie e non più volontarie. Manca il cash nelle casse e in un modo o nell’altro bisogna pure far fronte ai debiti. Molti, però, hanno smesso di fare l’elemosina alla Watch Tower. Vogliono sapere che fine fanno i soldi. E lo vogliono sapere perché sono i loro sudatissimi risparmi. Si chiedono come mai se gli immobili vengono venduti, se le congregazioni vengono chiuse, se i beteliti vengono mandati a casa, il Corpo Direttivo continua a chiedere soldi in quantità industriale.

La spiegazione è molto semplice: gli abusi sessuali sui minori commessi dai testimoni di Geova in tutto il mondo, e insabbiati dagli anziani, hanno portato la società a un notevole esborso finanziario. Decine di vittime sono state risarcite con milioni di euro. Un’autentico salasso si è abbattuto sulle fortezze finanziarie della Watch Tower che faceva dell’omertà il suo modus operandi. Ma il muro è crollato, e ha dissanguato le finanze del movimento. In una sola causa, quella di Candice Conte, la Watch Tower ha dovuto aprire il portafoglio e tirare fuori 28 milioni di dollari. Altre cause si stanno moltiplicando come i pani e i pesci negli Stati Uniti, in Australia, in Inghilterra, in Olanda e ora si è saputo anche in Italia. Molteplici vittime della pedofilia hanno trascinato la Watch Tower nelle aule dei tribunali. Vogliono giustizia, e la vogliono da fonti umane, ancora prima che da quelle divine.

La pedofilia è stata l’11 settembre dei testimoni di Geova. Il clamore mediatico sollevato dallo scandalo è stato fragoroso e ha travolto un movimento che parla di moralità e poi pratica l’immoralità; che predica il Regno di Dio e poi fa affari con l’ONU di Satana; che semina disprezzo per Cesare e poi prende i soldi dalle mani di Cesare. La questione è finita nelle aule dei tribunali e da lì è rimbalzata su giornali, telegiornali, forum, blog e siti Internet di migliaia di fedeli che hanno cominciato ad accusare la Watch Tower di avere una doppia faccia, come dottor Jekyll e mister Hyde A poco sono servite le difese del Corpo Direttivo che si contraddicevano l’una con l’altra. Le loro scuse non hanno incantato più nessuno. E così molti hanno abbandonato la nave, fregandosene di sentenze e condanne pirandiche: hanno scelto la libertà cristiana alla messinscena americana.

Intanto, i dissidenti o gli apostati, come li chiama il Corpo Direttivo, hanno fatto la loro comparsa sulla rete. Si stanno moltiplicando giorno dopo giorno. Sono sempre più numerosi e sempre più seguiti. Hanno invaso il web con i loro blog e stanno spiattellando vita, morte e miracoli di un movimento che paga il prezzo delle sue politiche autoritarie e liberticide. Quello che la Watch Tower per anni ha nascosto negli anfratti più reconditi degli armadietti, loro lo stanno sventolando al sole, e ciò che il Corpo Direttivo ha sussurrato nelle stanze interne della Betel americana, loro lo stanno annunciando sui tetti. Ma non sono soli: sono una legione unita e compatta che ha scatenato un’offensiva mediatica preponderante, spiattellando sul web informazioni riservate e notizie compromettenti.

Il Corpo Direttivo fa quello che può per contrastare l’avanzata degli apostati, ma le sue iniziative sono blande come bolle di sapone. Si limita ad avvertire i fedeli a non leggere materiale critico sui testimoni di Geova, ma non c’è nulla da fare. Le notizie circolano veloci, pervadono le piattaforme, strisciano su Facebook e Istagramm, riempiono blog e forum. E’ impossibile non leggerli. E infatti molti li leggono e finiscono per interagire con gli apostati, fornendo loro informazioni sensibili su quanto avviene nell’organizzazione. Nella sede centrale, come nelle filiali di tutto il mondo, decine di “corvi” hanno dato via a una colossale fuga di notizie, pubblicando documenti preziosi della comunità. Non c’è verso di contenerli, e neppure di zittirli.

I continui cambianti dottrinali si stanno rivelando una Caporetto per la Watch Tower. Le loro profezie sulla fine del mondo sono miseramente fallite, come le molteplici date che hanno stabilito e che sono state tutte puntualmente smentite dai fatti. Ciononostante l’organizzazione continua a tenere in piedi il gioco, rivestendo i suoi messaggi di nuovi significati, spostando le date, riaprendo la selezione degli eletti, manipolando gli intendimenti biblici, inventandosi fantasiose sovrapposizioni generazionali che servono solo per procrastinare il triste presagio in un futuro sempre più lontano. La generazione nata nel 1914, e che non doveva passare prima che il mondo finisse, è morta e sepolta, ed è stata sostituita da una seconda generazione, nata nei nostri giorni. Quando durerà? Potenzialmente all’infinito. La maggior parte dei fedeli ci crede, ma tanti altri capiscono il trucchetto e la diffidenza è la reazione più gettonata che la Watch Tower sta subendo.

I fedeli rimasti nell’organizzazione non se la passano meglio di quelli che se ne sono andati mandando al diavolo la Watch Tower e il Corpo Direttivo. Innumerevoli “fratelli” e “sorelle” hanno smesso di essere zelanti predicatori. La riduzione del numero di ore nelle attività di propaganda è segno di una stanchezza collettiva che nemmeno i sensi di colpa inculcati dall’organizzazione serve a smuovere. Sempre meno testimoni di Geova bussano alle porte. Qualcuno, probabilmente, ha capito che è meglio spendere il proprio tempo in attività più remunerative che lavorare gratuitamente per il Corpo Direttivo. E così al massimo gironzola per le strade nel tempo libero o si barrica dietro gli espositori delle riviste, ma mentalmente ha già abbandonato baracca e burattini. Dopotutto, per loro, basta avere impresso l’etichetta di “testimoni di Geova” per essere salvati, non vi pare?

Mario Barbato

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