RICOMINCIARE

John R. Rice – Tutti i cristiani hanno bisogno periodicamente di cominciare daccapo. Io non accetto l’argomento secondo cui noi abbiamo preso delle buone risoluzioni prima e perciò non abbiamo bisogno di altre nuove risoluzioni.

Nessun uomo ha mai fatto tutto ciò che aveva progettato di fare. Nessuna donna ha mai adempiuto tutto ciò che si era proposta di fare. Ma ognuno deve cercare di fare quanto meglio gli è possibile quello che deve fare. Le persone che si sforzano, fanno meglio di quelli che non si sforzano di fare le cose. Le persone che prendono delle risoluzioni, fanno meglio di coloro che non le prendono mai. E sebbene uno possa aver sbagliato nel passato, è sempre possibile rinascere nel futuro e cercare di camminare con Dio in modo da vivere per Lui e in modo da essere ciò che Dio vuole che noi siamo.
Il Vangelo di una seconda opportunità ci appare attraverso la Bibbia.

GIACOBBE RITORNÒ A BETHEL

Giacobbe, sfuggendo suo fratello Esau, incontrò Dio a Bethel. Addormentatosi con una pietra per guanciale, Giacobbe sognò una lunga scala che arrivava fino al cielo, sulla quale gli angeli di Dio si muovevano con moto ascensionale e discensionale. Egli si svegliò e disse: “Certamente il Signore è in questo luogo; e io non lo sapevo” (Genesi 28:16).

Così egli decise che se Dio lo avesse sostentato e soccorso, se lo avesse portato in pace alla casa di suo padre, allora il Signore sarebbe diventato il suo Dio e sicuramente egli avrebbe cercato di fare la sua volontà. (Genesi 28:20-22).

Nel susseguirsi degli anni, Giacobbe ebbe i suoi alti e i suoi bassi; egli accrebbe le proprietà ed ebbe una grande famiglia; ma una delle sue mogli si mise ad adorare degli idoli, e sua figlia, Dina, fu rovinata da un giovane principe sichemita, e due dei suoi figli distrussero interamente la popolazione di una città. Tutta la gente si rivoltò contro Giacobbe.

Allora Giacobbe ricevette l’ordine da parte di Dio di recarsi a Bethel. In Genesi 31:13 è scritto: “Io sono l’Iddio di Bethel, dove tu ungesti un monumento e mi facesti un voto. Ora levati, parti da questo paese e torna al tuo paese natio”. Giacobbe doveva purificarsi dal male che era stato commesso nella sua famiglia, in svariate circostanze, e doveva ristabilire il giusto rapporto con Dio che era stato intaccato da manchevolezze e da trasgressioni. Doveva essere sempre pronto ad ubbidire ai comandi di Dio. Doveva essere sempre pronto a purificarsi d’ogni iniquità. Doveva essere sempre pronto, ogni volta che v’era la necessità, a ritornare a Bethel e a ricominciare daccapo.

GIONA HA UNA SECONDA OPPORTUNITÀ DI PREDICARE

L’esempio di Giona è molto significati-vo per il credente. Quando Dio gli ordinò di andare nella città di Ninive e di predicare in essa, Giona si ribellò e corse via lontano da Dio. A Giaffa egli pagò il prezzo del passaggio e si imbarcò su una nave per andare in un altro paese. Ma Dio preparò una tempesta; i marinai ebbero paura a causa di essa e svegliarono Giona chiedendogli di invocare Dio. Giona confessò la sua ribellione e allora i marinai lo gettarono in mare per fermare la tempesta. Dio aveva preparato un grande pesce che inghiottì Giona il quale visse per un po’ nel ventre del pesce.

Alla fine, il pesce vomitò Giona sulla costa. Gesù stesso prestava molta fede a questa storia, quando disse: “Poiché come Giona stette nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così starà il Figliuol dell’uomo nel cuore della terra tre giorni e tre notti” (Matteo 12:40). Perciò io non ho alcuna esitazione nel credere a questa storia.

Ma a Giona, lontano da casa, fu ancora una volta rivolta da Dio la sua parola: “Levati, va a Ninive, la grande città e proclamale quello che io ti comando” (Giona 3:2-3). Quella grande città piena di peccato si pentì. Il re e i nobili di essa fecero penitenza. Tutta la popolazione si pentì dei propri peccati e Dio risparmiò quella città che aveva deciso di distruggere. Giona ebbe la sua seconda opportunità di predicare e Ninive ebbe la sua seconda opportunità per pentirsi.

MOSÈ DOPO QUARANTA GIORNI NEI DESERTE RICOMINCIO DA CAPO PER LIBERARE ISRAELE

Mosè comprese che doveva ricomincia-re da capo nel suo servizio al Signore. Nonostante fosse come figlio della figlia di Faraone, Mosè decise di aiutare il suo popolo, gli Ebrei. Egli uccise un egiziano oppressore e si propose di liberare il suo popolo (Esodo 2:12). Ma venne il tempo in cui gli stessi Ebrei si rivoltarono contro di lui e Mosè fu costretto a fuggire nel deserto di Madian dove trascorse quaranta lunghi anni. Alla fine, Dio gli parlò da un roveto ardente e gli ordinò di essere il liberatore del suo popolo. Mosè ricominciò da capo e questa volta ebbe successo.

Bisogna ringraziare Dio per la seconda opportunità.

PIETRO, DOPO AVER RINNEGATO CRISTO E AVER DISATTESO II MINISTERO, RICOMINCIÒ DA CAPO

Simon Pietro esperimento qualcosa di terribile per quanto riguarda il Nuovo Testamento. Dopo essere stato il capo degli apostoli, quando Gesù fu arrestato, Pietro ebbe paura. Infatti, egli rinnegò pubblicamente Gesù e poi pianse amara-mente. Il suo cuore era rotto dal dolore, la sua debolezza umana lo aveva fatto cadere nella tentazione peggiore. Proprio lui, che aveva tanto amato Gesù Cristo! Fu preso dal desiderio di rinunciare al suo ministero, di rinunciare alla fede e di ritornare a fare il pescatore.

Ma, sul lago di Tiberiade, Gesù lo incontrò un’altra volta. Gesù si intrattenne con i suoi discepoli e pranzò con loro. Poi riabilitò Pietro ordinandogli di guida-re il suo gregge. In pochi giorni, Pietro fu trasformato e, dopo la Pentecoste, fu pronto a morire per Gesù Cristo. Anche a Pietro fu concesso di cominciare da capo. Quanto è meraviglioso il Signore che ci concede sempre delle nuove opportunità per sottrarci al dominio di Satana. Così fece con Pietro. Ringraziamo Dio per queste opportunità che ci concede nella sua grande benignità.

LA PARABOLA DEL FIGLIUOL PRODIGO PROVA CHE OGNUNO PUÒ RICOMINCIARE

La parabola del figliuol prodigo è la storia di un uomo che cominciò da capo. Egli si era allontanato dalla casa paterna, aveva dissipato tutte le sue sostanze, si era ridotto a vivere come un selvaggio, e alla fine egli cominciò a pensare: “Quanti servi di mio padre hanno pane in abbondanza, ed io qui mi muoio di fame. Io mi leverò e me ne andrò a mio padre, e gli dirò: Padre, ho peccato contro il cielo e contro te: non sono più degno di essere chiamato tuo figliuolo; trattami come uno dei tuoi servi. Egli dunque si levò e venne a suo padre; ma mentre egli era ancora lontano, suo padre lo vide e fu mosso a compassione, e corse, e gli si gettò al collo e lo baciò e ribaciò” (Luca 15:17-20). Questa storia ha un’ottima conclusione ed è una delle più belle storie del mondo. Il padre corse incontro al figlio, gli dette il bacio del perdono, gli dette nuove scarpe e gli mise un anello al dito, fece ammazzare il vitello ingrassato in onore del figlio ritrovato. Il figlio che era stato creduto morto, era vivo; il figliuol prodigo era di nuovo a casa ed aveva ritrovato l’amore del padre. Anche questo è un esempio della dottrina di una seconda opportunità.

COME UN CRISTIANO PECCATORE PUÒ COMINCIARE DA CAPO

In 1 Giovanni 1:9, c’è una meravigliosa promessa per il cristiano che pecca: “Se noi confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da rimetterceli e da purificarci da ogni iniquità”. Ogni cristiano, ogni figliuolo di Dio, ogni persona convertita che ha perduto la gioia e la consapevolezza del favore di Dio, può semplicemente confessare a Dio i suoi peccati ed essi gli saranno subito perdonati. Questo fa parte del patto stabilito da Dio per noi sul Calvario. Dio è fedele e giusto da perdonarci tutti i nostri peccati e da purificarci da ogni errore e iniquità che noi confessiamo.

In Proverbi 28:13, è scritto: “Chi copre le sue trasgressioni non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia”. Bisogna ammettere le proprie trasgressioni. Non bisogna coprirle. Bisogna subito confessarle a Dio. Se la confessione è veramente sincera e se non c’è alcuna copertura di tali trasgressioni, ci sarà subito il perdono di tutti i peccati e la purificazione.

Il salmo 55 è la preghiera di Davide che confessa il suo peccato con Betsabea, che chiede perdono a Dio e che promette a Dio di osservare i suoi comandamenti qualora fosse stato perdonato. Anche oggi, molti credenti hanno bisogno di fare la stessa preghiera per i tanti e svariati peccati che commettono.

CONFIDARE IN CRISTO PER LA SALVEZZA

Forse tu non hai mai ricevuto Cristo come tuo personale salvatore, forse non sei mai nato di nuovo. L’unica cosa che puoi fare, è quella di pentirti dei tuoi peccati, di rivolgerti a Cristo e di accettarlo come tuo personale salvatore. Lascia che Lui entri nel tuo cuore, che perdoni i tuoi peccati e che salvi la tua anima. Lascia che Egli ti renda un figliuolo di Dio. Vuoi farlo oggi?

Tu ti rendi conto che non è sufficiente darsi al bere. Ti rendi conto che non puoi andare avanti così. Ma ciò che Dio vuole è che tu cambi nel cuore e non nell’ esteriore. Non è sufficiente smettere di fumare. Dio vuole che tu cambi nel cuore. Egli vuole che tu scacci Satana dal cuore e faccia posto a Lui. Egli vuole essere accettato liberamente da te. Liberamente devi accettare Cristo come il tuo personale Salvatore. Egli farà tutto quello di cui hai bisogno, se ti arrendi a Lui e gli chiedi perdono.

DECISIONE PER OGNUNO

Probabilmente ogni lettore dovrebbe prendere una definita decisione nel cuore, cominciare da capo il proprio cammino con Dio.

https://www.chiesadiroma.it/edificazione-autori-vari/25188/ricominciare/

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