RASHT-TEHRAN (Iran) – È finalmente stato rilasciato dopo oltre mille giorni di carcere il pastore evangelico iraniano trentacinquenne Yousef Nadarkhani. Fuori dal portone di ferro del carcere, l’abbraccio alla moglie e ai suoi due bambini che si sono precipitati dal padre “armati” di fiori.
Lo conferma oggi l’Agenzia di stampa BosNewsLife che pubblica anche foto (trasmesse dalla chiesa evangelica locale) dell’uscita di Nadarkhani dal carcere e dell’abbraccio dei due sposi. Una svolta inaspettata, questa, perché i timori che Nadarkhani oggi dovesse affrontare davanti al tribunale nuove accuse montate ad arte erano forti e supportati da un precedente avvenuto nel corso della lunga detenzione. Il pastore Yousef Nadarkhani, invece, è stato prosciolto dall’accusa di apostasia ma condannato a tre anni di prigione perché ritenuto «colpevole di aver evangelizzato i musulmani». Avendo già scontato la pena, nel pomeriggio di oggi ha potuto lasciare il carcere. Il pastore Yousef Nadarkhani, membro della Chiesa d’Iran, era stato arrestato il 13 ottobre 2009 a Rasht quando voleva far registrare legalmente la sua chiesa. Si ritiene, comunque, che abbia attirato su di sé le “attenzioni” delle autorità del paese per aver contestato il monopolio islamico nell’istruzione dei bambini in Iran nel periodo in cui uno dei suoi figli doveva frequentare le scuole locali. In un primo momento era stato accusato di proteste, ma in seguito le accuse erano state trasformate in apostasia ed evangelizzazione di musulmani. Giudicato, era stato condannato a morte. Tuttavia, la legge civile iraniana non contempla il reato di apostasia. Per questo in ambienti legali internazionali si era definito il “caso Nadarkhani” falsato ed extragiudiziale e si era pensato a una pressione politica sui magistrati che apparivano divisi e poi ricorsero all’articolo 167 della Costituzione iraniana dove si prevede che se i giudicanti non trovano le basi per una decisione nella legge civile, ci si avvale di fonti islamiche attendibili o una fatwa valida per emettere un verdetto. [gp]
(nella foto della Chiesa d’Iran per BosNewsLife: finalmente riuniti il pastore Yousef Nadarkhani e la moglie Fatemah Tina Pasindedih)
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