RITORNO AL PADRE

Mi chiamo Francesco, sono di Catania, nato in una famiglia cattolica. All’età di 14 anni insieme ad un amico del quartiere abbiamo iniziato a frequentare una chiesa evangelica, a leggere la Bibbia e a pregare.

La prima volta che ho letto il Vangelo di Giovanni mi sentivo come se DIO mi stesse rigenerando, pulendo. A 21 anni ho scelto di battezzarmi. C’è stato un periodo in cui mi sentivo molto attirato dal mondo e per questo non mi sentivo più a mio agio in chiesa e nascondevo i miei sentimenti. Mi sentivo come represso. Ho lasciato la chiesa e ho scelto di soddisfare i miei desideri e fare una vita dissoluta e di peccato. Stavo facendo una vita mondana e superficiale, andavo in discoteca, alle serate, nei pub, etc. Ero pieno di rancore e di odio. Nonostante tutto questo io sapevo che c’era DIO e a modo mio lo continuavo a pregare e a cercare. Anche in questo periodo di traviamento DIO continuava a mostrarmi la Sua bontà, per esempio quando sono passato per un periodo di grande prova o quando sentivo dei cristiani evangelizzare in strada: ascoltavo i canti e mi ricordavo dei tempi in cui sentivo DIO vicino a me. Siccome in realtà non mi ero mai arreso veramente a DIO appena rientravo a casa ritornavo alla vita di sempre. Un giorno mi trovavo in giro e sono stato fermato da un ragazzo che mi ha raccontato brevemente quello che Gesù aveva fatto nella sua vita. Ad un certo punto mi ha detto: «Satana è penetrato nelle mie ferite e ho creduto nella sua menzogna che non c’era via d’uscita dal mio stile di vita e dai miei peccati».

Nonostante mi parlasse del peccato e del ravvedimento, non mi sono sentito affatto giudicato, anzi quelle parole hanno toccato potentemente il mio cuore perché sentivo descrivere perfettamente la mia vita. Mi sono state di grande incoraggiamento. Dopo qualche mese mi sono rivisto con questo ragazzo e mi sono aperto con lui, parlando dello stile di vita che stavo facendo e del fatto che mi sentivo impotente su come superare questi ostacoli. Mi ha detto che dovevo chiedere perdono a DIO per i miei peccati e di perdonare alcune persone così da essere liberato. Sono tornato a casa e ho fatto come mi ha detto ed ho sentito di nuovo il Signore vicino. È ritornato quel timore di DIO che avevo perso. Il Signore mi ha liberato dall’odio, dal rancore e mi ha dato la forza di non tornare più a quello stile di vita dissoluto, abbandonando le amicizie che mi influenzavano negativamente. DIO ha riempito un vuoto che da sempre sentivo nel mio cuore donandomi pace e serenità.

La mia vita è davvero cambiata e adesso la sto anche mettendo al Suo servizio: ho cominciato a parlare di Gesù alle persone e ho ripreso a suonare per lodarLo. Anche l’espressione del mio volto è cambiata da quando mi sono arreso a Lui: prima quando mi guardavo vedevo tristezza e tenebre, adesso vedo la luce di Cristo. Solamente avendo toccato il fondo ho capito la differenza che c’è tra l’inganno del mondo e il vero amore di DIO, ma avrei tanto voluto non farle certe esperienze. Voglio dedicare la mia vita a Lui, a Colui che mi ha salvato dal peccato e che mi ha dato la pace e la vita eterna.

Nella Parola era la vita, e la vita era la luce degli uomini. La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno sopraffatta. (…) È venuto in casa sua e i suoi non l’hanno ricevuto; ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma sono nati da Dio. Vangelo secondo Giovanni 1:4-5, 11-13

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