#samarachallenge: moda passeggera o grido disperato di una generazione allo stremo?

Gli avvistamenti di Samara continuano in tutta Italia: decine di giovani, travestiti dalla nota protagonista del film horror “The Ring”, passeggiano di notte in varie zone delle loro città, con indosso una lunga tunica bianca e una parrucca nera, per coprire il volto con dei lunghi capelli portati in avanti.

Questa moda o, per meglio dire, questo “challenge”, ovvero una sfida nata su web che porta all’emulazione di massa, è nata nel Sud, a Catania, dove dovrebbe essere avvenuto il primo avvistamento: una giovane travestita da Samara si avvicina ad un’altalena vuota, vi posiziona un pupazzo ed inizia a spingerlo. La scena viene ripresa, diffusa tramite i social e, in poco tempo, diventa virale.

Siracusa, Napoli, Roma… le città italiane si riempiono di adolescenti (e non) che girovagano di notte, da soli, incuranti dei pericoli a cui potrebbero andar incontro, con l’idea di rappresentare essi stessi un pericolo per la popolazione. Poco importa se incontrano vecchi o bambini: camminata lenta, volto coperto, frasi sconnesse e minacciose e, talvolta, persino un coltello in mano per rendere il tutto ancora più macabro.

I protagonisti del challenge, inoltre, sembrano incuranti della legge che vieta di girare per strada con oggetti contundenti in mano o, ancora, di procurare volontariamente allarmi inutili nella popolazione.

Al di là dei rischi penali, non indifferenti, ma ignorati da una generazione che considera la violazione come una forma di autodeterminazione, vi sono anche quelli legati alla reazione dei malcapitati che si ritrovano di fronte ad una figura così inquietante. In molte città, infatti, la gente si sta organizzando per formare delle vere e proprie guardie notturne, per avvistare Samara e fargliela pagare. Diverse giovani travestite sono state bloccate dalla folla e picchiate, talvolta persino con spranghe,  ma la moda non sembra ancora esser passata.

Ha fatto scalpore un video di una giovane donna che, interrogata da un gruppo di ragazzi sul perché si travestisse in quel modo, risponde di essere “una satana”.

Il gusto per il mondo occulto e per il mistero ad esso legato è spesso frutto del desiderio di sfuggire dal mondo reale, dalla monotonia e dall’insensatezza che sembra essere alla base di tutte le azioni quotidiane dell’uomo occidentale.

Si vive tentando di colmare il proprio vuoto interiore attraverso gli oggetti, dimenticando gli affetti, si cerca di trovare la propria identità tramite la “legge del più forte”, dove non ha importanza il dolore (o, in questo caso, lo spavento) che viene provocato agli altri: spaventare a morte un anziano o traumatizzare un bimbo piccolo è ben poca cosa di fronte alla possibilità di poter apparire, di avere qualche minuto di notorietà tramite qualche video che gira su Facebook e poter dire: “quella ero io”.

La moda passerà e anche questo challenge volgerà al termine, ma sarà poi sostituito da qualcos’altro, forse più pericoloso, forse più inquietante. La generazione che non conosce Dio, e che spesso non conosce nemmeno la propria famiglia, ci manda ancora una volta un grido disperato, che non dovrebbe essere ignorato. Stiamo davvero progredendo? Stiamo davvero diventando più moderni, più progressisti? Il degrado, la depressione, la noia, il vuoto che sono alla base di tutti questi gesti sembrano dimostrare l’esatto contrario.

Il senso della vita, infatti, sfugge ai più e, vivendo senza uno scopo, è necessario trovare delle piccole emozioni che possano portare un po’ di momentaneo benessere, senza sapere che esiste una pace, un senso, uno scopo che può pervadere ogni giorno della nostra vita, guidandoci e aiutandoci a superare ogni difficoltà: la riscoperta di Dio, in un mondo che cerca nelle tenebre e nell’occultismo un modo per sopravvivere alla noia e al malessere, è l’unica e ineluttabile soluzione per giovani e meno giovani il cui cuore è giornalmente oppresso dal vuoto incolmabile di un’era che non lascia altrimenti spazio alla speranza.

Articolo scritto il 06/09/2019 dalla redazione di Notizie dal fronte

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