Scarlett Wollenmann: “Se sono rimasta in vita ci sarà un motivo”

In certi momenti la vita quando meno te lo aspetti riesce a sorprenderti e a regalarti emozioni particolari che restano nel cuore, ti fa incontrare e conoscere persone speciali che lasciano un ricordo indelebile nel cuore, nella mente e nell’animo e ti rendono forse una persona migliore…è il caso di Scarlett Wollenmann.

Scarlett nasce a Lucerna nel 1962 inizia presto la sua carriera di cantante, a 14 anni già si esibisce nei locali di Londra. La sua voce è profonda, intensa, da spiritual. Negli anni 80 pubblica nel Regno Unito diversi lp ed è la vocalist di Boy George, Living In A Box, Kissing The Pink è sua la voce della hit “One Step”.Nel 1987 arriva in Italia e in duetto con Giovanni Scialpi nel 1988 vince il Festivalbar con la canzone “Pregherei”. Negli anni 90 collabora con diversi artisti italiani, da Morandi a Cocciante fino a Mietta. Pino Donaggio nel 1991 la vuole come interprete di due brani: Tris amore of Mine e Cin che faranno parte della colonna sonora del film di Gene Sacks “ Tchien” interpretato da Marcello Mastroianni e Julie Andrew. Scarlett si dedica con successo alla musica dance sia come interprete che come autrice, collabora con Moratto, Billy Preston, Dance Or Die, Dilemma, Fun Fun. Nel 1994 duetta splendidamente con Riccardo Cocciante in “Io vivo per te” contenuto del cd “Un Uomo Felice”. La vita di Scarlett cambia drammaticamente nel novembre l995 quando in seguito ad un incidente stradale, i suoi sogni, la sua carriera svaniscono.

“Era una sera come tutte le altre sere… sono uscita di casa, ho preso la macchina, avevo appuntamento con degli amici al ristorante… abbiamo avuto una serata normale, romana e tornando verso casa… sembra così assurdo in due secondi è successo così velocemente, ho preso il cordolo… ho sbattuto la testa contro il vetro e poi indietro, poi mi sono trovata nella sedia accanto in una posizione assurda… ero sempre cosciente e al momento dell’impatto, mi ricordo sembrava che la mia testa esplodesse, pensavo che era finita… pensavo che modo stupido per morire”.

Il verdetto dell’Ospedale San Giovanni, qualche giorno dopo, non lascia molte speranze: tetraplegia, non potrà più camminare. I medici le dicono che è una miracolata, per le condizioni in cui era al momento del ricovero… è fortunata a essere ancora viva. In seguito trascorre molti mesi nella clinica svizzera di Nottwil, vicino a Lucerna, per sottoporsi alla riabilitazione.

Nel 1996, solo un anno dopo l’incidente, inizia una collaborazione con l’Unitalsi, l’Associazione che organizza pellegrinaggi per le persone con difficoltà motorie. Davanti a loro ricomincia a cantare, con la musica ritrova forza e determinazione. È un secondo debutto, per certi aspetti più emozionante della prima volta sul palcoscenico.

“Se sono rimasta in vita – dice – ci sarà un motivo. Ci deve essere. Quel motivo voglio scoprirlo. E credetemi, sono testarda. Lavoro, mi faccio coraggio, penso positivo. Non posso fare diversamente perché in questa “guerra” sono davvero sola. E quando uno è solo deve combattere e vincere”.

Il rapporto con l’Associazione le permette di partecipare a conferenze e concerti, alcuni con l’amico Riccardo Cocciante in occasione del Giubileo Degli Ammalati nel 2000.

 “L’errore più grave che potevo fare era quello di restare attaccata ad un passato purtroppo irripetibile – spiega Scarlett -. Mi sono resa conto che se mi fossi persa nei rimpianti avrei sprecato le mie energie, che vanno invece indirizzate verso la ricerca di un nuovo stile di vita. Non potrò essere mai più quella di una volta ma non per questo devo sentirmi finita…

Dentro ognuno di noi c’è una forza di cui non siamo credo coscienti fino a quanto non ci si presenta un problema… un incidente, una malattia… qualcosa di molto difficile da superare… abbiamo tutti una grande forza… ciò che è davvero importante è non perdere mai  la fiducia…  è importante combattere e non nascondersi mai…essere fieri di noi stessi… perché dopo tutto siamo sempre le stesse persone e io credo che sono gli altri che hanno paura di noi… più che noi stessi degli altri… dobbiamo uscire di casa  e cercare di vivere una vita normale… più normale che si può… chiaramente ci sono tante persone con difficoltà che non possono fare le cose di prima… io per esempio non posso fare tante cose che facevo prima  ma ci sono altre cose che possiamo fare, altre esperienze… insomma una seconda vita che va vissuta… che può essere vissuta io spero con grande forza e con gioia di vivere”

“Non parlate della mia musica, delle mie canzoni, se tornerò a cantare… non è importante. Fate invece capire che i giovani che vivono questi drammi, che non devono più stare nascosti in casa. Devono essere aiutati. Bisogna insegnare ai parenti, agli amici come prendersi cura di loro. Ma al tempo stesso fate capire che sono persone normali”.

Nonostante il dolore e le sofferenze quotidiane che da quasi 25 anni accompagnano l’esistenza di questa donna bellissima, ricca di talento, ma altrettanto sfortunata, Scarlett ha scelto di vivere e di aiutare le altre persone che come lei vivono una condizione di malattia.

Da tempo ormai Scarlett vive vicino Londra …nel corso degli anni le sue condizioni sono molto peggiorate, ma lei continua in silenzio… lontana da quel mondo dello spettacolo che l’ha dimenticata… a stare vicino alle persone sofferenti… telefonando loro e donando il suo supporto e il suo incoraggiamento.

Grazie Scarlett per il tuo esempio di vita

Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook