Scoprire i benefici dell’evangelizzazione nel discepolato

Il paragone tra il ministero di Cristo e il ministero attuale di molti ministri, trova delle differenze davvero sostanziali. Ad esempio, riguardo al discepolato, purtroppo, è il grande escluso dalle nostre comunità oggigiorno. Dalla parola di Dio notiamo che Gesù prese dodici uomini, e per tre anni li formò e, dopo la sua ascesa al cielo, li inviò a predicare il Vangelo nel mondo.

Possiamo quindi notare che, riguardo al discepolato, i 3 punti principali sui quali Gesù ha basato il suo ministero qui sulla terra erano: salvezza, formazione (discepolato) e invio dei discepoli (mandato, chiamata).

Oggi, purtroppo, tolta qualche eccezione, la stragrande maggioranza delle comunità cristiane in Italia ha perso questa visione missionaria. Attualmente, la gente che viene da noi evangelizzata, e che poi successivamente crede e si avvicina a Gesù e inizia a popolare le nostre comunità, viene accolta e fatta stare seduta nei banchi di una chiesa locale. Così, queste persone, come i tanti credenti che prima di loro popolano quelle comunità da 20/30 anni, rimangono nella comunità come semplici membri frequentatori, come spettatori passivi e non come protagonisti attivi dell’opera del Signore, e questo a causa del fatto che non sono stati discepolati, seguiti, curati, equipaggiati, disciplinati nelle vie del Signore. Molti di loro, addirittura, non conoscono la propria identità che hanno in Cristo e il potenziale di cui sono equipaggiati. Sono credenti, ma non discepoli.

Allora, la domanda che mi pongo è questa: Stiamo facendo realmente la volontà di Cristo, ovvero fare Suoi discepoli e inviandoli nel mondo a predicare il Vangelo? O stiamo semplicemente facendo discepoli di ministri?

Gesù ha detto che i suoi discepoli sono come alberi che portano frutto, altrimenti che genere di alberi sono? alberi senza frutto… e a riguardo, i ministri e/o chi di dovere, hanno una grande responsabilità verso il Signore e verso quei credenti, perché sono chiamati a fare discepoli e a inviarli a predicare il Vangelo, in quanto Gesù ha accreditato ognuno di loro di talenti che devono essere usati per l’opera del Signore.

Purtroppo, molti ministri soffrono di “pulpinite”, per loro dare conoscenza biblica mette in pericolo la dipendenza dai loro pulpiti, perché mette le persone nella condizione di dipendere dai pastori.

Basta, quindi, a tenere incatenate le persone nelle comunità per interessi, basta soffocare il loro talento; iniziamo a curarli, a seguirli, ad equipaggiarli della conoscenza biblica che mette nelle loro mani la chiave per dar loro la possibilità di adempiere a quello a cui sono stati chiamati da Dio.

Alessio Sibilla

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