Scusa»: il coraggio di una parola

Quanto costa, al nostro orgoglio, dover pronunciare questa parola! Quanto ci è difficile renderci conto di avere bisogno di proferirla. E, soprattutto: quanta forza occorre per poterlo fare!
Ce ne accorgiamo soprattutto pensando alle grande tragedie, quelle per cui lo crediamo impossibile. Come può una madre perdonare l’assassino del figlio? Come si può perdonare chi ha causato tragedie come quella del Vajont?
Gli Ebrei credono che solo a Dio sia possibile il perdono. Gesù, nel Padre nostro, ci invita a farci simili al Padre ed a largire anche noi il perdono a chi ci offende. Perché se siamo i primi a riceverlo, come possiamo non distribuire a nostra volta, ciò che per primi abbiamo ricevuto? Ci comporteremmo come il servo malvagio della Parabola (Mt 18, 21-35) che, incurante del bene ricevuto, non rinuncia a rivalersi sui propri simili. È proprio sulla base del nostro essere figli di un Padre, che ci ama e al quale possiamo chiedere perdono, che noi stessi possiamo essere resi capaci di quel perdono, persino quando sembra quasi impossibile, tanto grande è il male subito.
Perché, senza andare a pensare alle situazioni più complesse, è già nel quotidiano che ci possiamo accorgere della forza del perdono. Certamente, è pungolo crudele al nostro orgoglio cercare il perdono, soprattutto, quando ci troviamo a dover fare il primo passo, nonostante ci sembra di aver subito il torto maggiore. Eppure, se vogliamo fare un nodo a quel legame perché non sia strappato dal male, capiamo che è necessario farlo. Di più: che, alla fine di quella fatica, ci attende la possibilità di una serenità maggiore.
Ecco perché quella piccola parola è, al contempo, difficile, costosa, ma anche estremamente forte. E, per chi riesce a pronunciarla, diventa nuova linfa nei propri legami, persino quelli che sembravano ormai consunti, lisi, fino ad essere irrecuperabili. O, almeno, da essere creduti tali.
Ma questa, ci identifica fortemente a Cristo,rivivendo,anche nel quotidiano, quel momento speciale,unico è irrinunciabile che il Cristiano deve “rivivere“ per capire: il calvario…
Vincenzo Lipari | Notiziecristiane.com

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