Se è vero che esisti, tu sai quello che sto passando! Aiutami!

Pace a tutti. Sono Giovanni Farina, ho 49 anni e con Pina mia coetanea siamo sposati da 21 anni e abbiamo 2 figli, Monia di 19 anni e Ciro di 16. Abito a Napoli e frequentiamo da 18 anni una comunità chiamata “Chiesa della Cittadella”, fondata dal padre dal pastore Paolo Malerba che oggi sta con il Signore. La comunità ora è portata avanti dal figlio insieme ad altri quattro anziani fra cui io. Vi racconto la mia testimonianza.

Sono nato e cresciuto in una famiglia semplice, mamma casalinga e papà operaio, all’eta di 14 anni lasciai la scuola per andare a lavorare, avevo la passione per le auto e cosi mio padre mi trovò un lavoro come meccanico. Ho lavorato in quell’officina per circa 10 anni, mentre nel frattempo, crescendo in un quartiere popolare, ho iniziato a fumare gli spinelli, ero un bravo “ragazzo”, tenero caratterialmente, facilmente trasportabile infatti mentre crescevo ho conosciuto man mano la cocaina, una droga che, ingannandomi, sembrava darmi quella spinta di coraggio e di forza. Purtroppo ci cadevo per mesi senza avere mai il coraggio di smettere, per cui ne facevo uso tutti i giorni, spendendo soldi che, molto spesso mi procuravo imbrogliando e derubando i clienti.

A tratti venivo scoperto dalla mia fidanzata e dalla mia famiglia. Smettevo per un po’ di tempo, ma poi ricominciavo dopo poco. Mi trasportai il problema fino al matrimonio e fino alla nascita della prima figlia. Quando se ne accorse, mia moglie mi lasciò dicendomi queste parole dolorose: “Se non ti ha cambiato tua figlia non ti cambierà nessuno”. Andai a vivere da mia madre e, stando da lei mi ricordai di una mia zia che frequentava una chiesa evangelica. Chiesi a lei se questa mia cara zia frequentasse ancora quella chiesa e alla sua risposta affermativa, le chiesi di chiamarla perché sentivo il desiderio di andarci anche io e così fu fatto. Era un venerdì di settembre, entrai in chiesa e conobbi il pastore Paolo, mi diede il benvenuto e mi fece accomodare. Iniziò il culto, tutti cantavano alzando le mani, visi rigati dalla lacrime con sorrisi smaglianti, a vederli sembravano tutti pazzi ma dal loro volto traspariva la gioia. Io nel frattempo mentre mi guardavo intorno vedevo scorrere la mia vita davanti agli occhi, pensando di aver distrutto la mia esistenza e anche quella della mia famiglia. Come si usa fare nelle nostre comunità, mi portarono dal pastore affinchè pregasse Dio per liberarmi da questa droga e da quella situazione. Io a dire il vero non avvertii nulla, finì il culto, ci salutammo e mia madre disperata per tutto quello che mi era successo, mi propose di ritornare la domenica successiva.

Io accettai seppur a malincuore e per non darle un altro dispiacere, ma non mi sentivo a mio agio. La domenica tornammo e, quando entrammo, stavano cantando, così decisi di chiedere una cosa a Dio: “SE È VERO CHE ESISTI, TU SAI QUELLO CHE STO PASSANDO! AIUTAMI!” Appena finii di dire queste parole, sentii uscire qualcosa dal mio corpo, qualcosa di sporco e, allo stesso tempo, mi sentii attraversare da qualcosa che scendeva dall’alto e, mentre avveniva questo scambio, sentivo dentro di me un amore che non riuscivo a contenere, mi sembrava di esplodere, mi mancava l’aria, tanta era la gioia e l’amore che mi sentivo di volare. Quest’amore mi accompagnò per diversi giorni.

Da quella domenica non ho più sentito il desiderio di fare uso di droga, smisi di fumare, ma la cosa più importante è che tutto era più chiaro, leggevo la Bibbia e le parole sembravano venire fuori dalle pagine parlando al mio cuore in una maniera straordinaria. Iniziai un pò alla volta a tornare da mia moglie per vedere la bimba, dissi a mia moglie dell’esperienza fatta con Dio, lei non mi credeva, ma non poteva fare a meno di vedere il mio volto cambiato, così un pò alla volta acquistai quella credibilità che veniva da una nuova persona, mi accettò di nuovo in casa. Iniziò a frequentare anche lei la comunità e Il Signore salvò anche lei. In questi 18 anni tra alti e bassi, possiamo testimoniare che Dio non ci ha mai deluso nè mai abbandonato. Come dicevo all’inizio, sono un anziano della comunità, oltretutto sono responsabile del banco alimentare denominato “Il buon seme” e con l’aiuto di Dio in questi 18 anni ho sviluppato un talento, Dio mi ha fatto portare tante anime a Lui fra cui molti sono nella nostra comunità, i nostri figli hanno ricevuto un’ educazione di fede e oggi la più grande è battezzata in acqua e nello Spirito Santo. Non posso non concludere ringraziando Dio per la sua fedeltà e prego affinchè chi leggerà questa testimonianza possa trovare la forza di rialzarsi e di credere che c’è un Dio che ci ama che pronto ad aiutarci in ogni nostra difficoltà. Dio ci benedica. Pace!
Ferrentino Francesco La Manna

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