Cari nella grazia se siete vittima della maldicenza ma non avete fatto un esperienza personale con il Signore, siete ancora in tempo… Chi lo ha sperimentato dentro, sa che di Lui non se ne può fare a meno! Chi lo ha sperimentato sa bene che il senso della vita è seguire le orme di Gesù; perché Lui è la cosa più preziosa che si possa desiderare. Se ci studiamo di compiacere a Gesù (non è facile nella carne), il nostro Dio che è Dio dell’impossibile, Lui stesso ha il potere di trasformare le nostre anime, come disse l’Apostolo Paolo: “ora abbiamo la mente di Cristo” (1 Corinzi 2:16).
Il pettegolezzo ha un potere negativo formidabile… Spesso e volentieri è alla base di litigi, contrasti e disordini pubblici; può infrangere i legami familiari e l’amicizia. Tra gli altri mali di cui lo si rende responsabile, figurano le notti insonni, il dispiacere, tristezza, rimorsi, etc… Probabilmente, anche noi siamo già stati vittima di un pettegolezzo, ma se non lo siamo stati c’è da aspettarsi che un giorno o l’altro qualcuno tenterà di “sparlarci a nostra insaputa”, insomma, cercherà di dir male anche di noi anche senza avere la minima voglia di conoscere la realtà dei fatti. Non soltanto il pettegolezzo resiste, ma è vitale in quelli che non hanno timore di Dio.
Certamente, la maldicenza nello sparlare rivela un aspetto ripugnante della natura umana, quando ci si alletta nell’offuscare la reputazione di chi ci circonda, nel distorcere la verità e nel frantumare la serenità dell’esistenza altrui. Perciò, se si vuole evitare di far del male agli altri o di essere prima o poi annoverati tra le vittime della maldicenza, è importante sapere dove si ferma la conversazione inoffensiva e dove inizia invece il pettegolezzo nocivo. Talvolta, anche le innocue conversazioni sui social network spesso degenerano in dicerie maliziose e incontrollate, fino a oltrepassare i limiti e trasformarsi in calunnia pura e semplice.
Molto spesso, le conversazioni inoffensive slittano su un terreno improprio oltrepassando i limiti dell’educazione e del buon gusto. I fatti vengono adornati, ingranditi o deformati. Spesso la risata o il commentino sarcastico prorompe proprio quando si riesce ad umiliare gli altri. Gli affari privati vengono svelati, le confidenze tradite, la reputazione compromessa o addirittura distrutta.
Come fare quindi a restare nei limiti del convenevole e non cadere nel pettegolezzo dannoso? Come evitare di essere voi stessi vittima di questa perversa abitudine? La Bibbia, in tutto questo, offre alcuni semplici consigli: Controlliamo la nostra lingua e riflettiamo prima di parlare: “Nella moltitudine delle parole non manca la colpa, ma chi frena le sue labbra è prudente” (Proverbi. 10:19). Non prestare ascolto alla maldicenza perché può essere interpretato come un’approvazione silenziosa: “Il malvagio dà ascolto alle labbra inique, e il bugiardo dà retta alla cattiva lingua” (Proverbi 17:4). Non reagire in modo eccessivo al pettegolezzo perché anche noi una volta ci siamo anche lasciati andare: “Non porre dunque mente a tutte le parole che si dicono (…); poiché il tuo cuore sa che sovente anche tu hai maledetto gli altri” (Ecclesiaste 7:21,22). Non gettare benzina sul fuoco se la diceria continua a diffondersi: “Non v’ingannate; non ci si può beffare di Dio; poiché quello che l’uomo avrà seminato, quello pure mieterà” (Galati 6:7); “Perciò chi si pensa di stare ritto, guardi di non cadere” (1 Corinzi 10:12). Occuparsi degli affari propri per evitare molti dispiaceri agli altri e a noi stessi: “Or Io vi dico che d’ogni parola oziosa che avranno, detta gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio; poiché dalle tue parole sarai giustificato, e dalle tue parole sarai condannato” (Matteo 12:36,37; Salmo 52:3-6). “Voi… siete stati ammaestrati da Dio ad amarvi gli uni gli altri:… Ma v’esortiamo fratelli, che vie più abbondiate in questo, e vi studiate di vivere in quiete, di fare i fatti vostri e di lavorare con le vostre mani” (1 Tessalonicesi 4:9-11).
Ora vi esorto ad una realtà più che meravigliosa, che ti trasmette pace, vigore, virtù etc etc, e cosa principale “l’Amore” che vince l’odio, l’invidia, il parlare mal del prossimo, con Gesù tutto questo non ha modo di esistere, dando Lui stesso il massimo esempio di sacrificio per tutta l’umanità, pur essendo tentato quando gli dissero: “Salva te stesso e scendi giù dalla croce!” (Marco 15:30).
Quindi, cari fratelli e sorelle, non ci scoraggiamo delle maldicenze, perché le tentazioni vengono, le prove bussano del continuo sulla nostra vita terrena, ma vi esorto ancora una volta di confidare in Dio, perchè Lui ha il potere di farti rialzare il capo contro i nemici della tua anima, che è preziosa hai suoi occhi, senza guardare la qualità delle persone (ricche, povere, gialle, nere etc etc.).
Il nostro combattimento come disse Paolo non è contro carne e sangue, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti. (Efesini 6:12)
L’arma è la preghiera, mezzo efficace per chi crede! in qualsiasi circostanza l’anima stia attraversando, “Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi” (Giacomo 4:7)
Sorella Loredana
[notiziecristiane.com]
Vi lascio con questo canto, ascoltalo con il cuore.
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