SERVIRE COME LEADER

Appena ho iniziato a lavorare, sono stato addestrato quasi subito per diventare un leader. I miei formatori mi hanno detto che per dimostrare di essere un leader autorevole, che ha sotto controllo ogni cosa, dovevo mostrare autorità e nascondere le mie debolezze. L’ho fatto per diversi anni. Non ho mai fatto lavori di manovalanza, solo lavori che esaltavano la mia leadership e anche quando avevo dei dubbi, non li ho mai mostrati a nessuno. Questa è una visione molto “occidentale” dell’essere leader e non assomiglia affatto allo stile di Gesù.

 Ci avviciniamo alla fine della vita terrena di Gesù e nell’episodio di oggi, lo vediamo mentre serve i suoi amici. Senza ombra di dubbio, nessuno ha mai messo in discussione la sua posizione: Lui era il leader del gruppo, eppure ha stravolto ciò che i suoi amici ritenevano dovesse fare un leader. Gesù ha mostrato il vero senso del servizio, lavando i loro piedi. Si è messo a fare, in prima persona, un lavoro molto umile (per il tempo, il lavoro più umile tra i lavori dei servitori). Incredibile, incredibile e difficile da capire. Basta osservare la reazione di Pietro.

Questo è il modo in cui Gesù ha voluto iniziare a costruire il suo regno, non con uno sfoggio di potere, non secondo i nostri standard, ma servendo. Un leader che serve. Personalmente, ho dovuto modificare la mia visione della leadership. Dal mio punto di vista, servire era una cosa da deboli, non importante e negativa, ma mettersi a servizio delle persone, fa parte del regno di Gesù. Il suo insegnamento è quello di servire le persone, non comandarle. Oggi, nel mio lavoro, cerco di conformarmi a questa visione di leadership.

Cosa provi all’idea di servire? Sei conforme alla leadership di Gesù?

Grazie di esistere,

Emmanuel Gau

Gesù lava i piedi ai suoi discepoli

13 1 Prima della festa di Pasqua, Gesù sapeva ormai che era giunta per lui l’ora di lasciare questo mondo per tornare da suo Padre. Egli, avendo sempre amato i suoi discepoli che erano nel mondo, li amò sino alla fine. 2 Era l’ora della cena, e il diavolo aveva già persuaso Giuda, figlio di Simone Iscariota, a tradire Gesù. 3 Gesù sapeva che il Padre gli aveva dato autorità sopra ogni cosa e che era venuto da Dio e sarebbe tornato a Dio. 4 Perciò si alzò da tavola, si tolse la tunica, si legò un panno attorno alla vita 5 e versò dell’acqua in una bacinella. Quindi cominciò a lavare i piedi ai discepoli e, poi, ad asciugarli con il panno che aveva intorno ai fianchi. 6 Quando si avvicinò a Simon Pietro, questi gli disse: «Signore, tu vuoi lavare i piedi a me?» 7 Gesù rispose: «Ora non capisci quello che sto facendo, ma un giorno lo capirai». 8 «No», protestò Pietro, «tu non mi laverai mai i piedi!» E Gesù a lui: «Se non ti lavo, tu non mi apparterrai». 9 Simon Pietro esclamò: «Allora lavami anche le mani e il capo, Signore; non soltanto i piedi!» 10 Gesù rispose: «Colui che si è già lavato tutto il corpo ha soltanto bisogno di lavarsi i piedi. È completamente puro. E voi, discepoli, siete puri; non tutti però». 11 Gesù infatti sapeva chi lo avrebbe tradito. A questo si riferiva quando disse: «Non tutti però siete puri». 12 Dopo aver lavato i piedi, si rimise la tunica, si sedette e chiese: «Capite che cosa sto facendo? 13 Mi chiamate “Maestro” e “Signore” e fate bene, perché lo sono. 14 E dal momento che io, il vostro Signore e Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. 15 Vi ho dato un esempio perché lo seguiate. Fate come io ho fatto a voi. 16 Vi dico la verità: gli schiavi non sono superiori al loro padrone né il messaggero è più importante di colui che lo ha inviato. 17 Ora che sapete queste cose, sarete davvero felici se le fate

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