Oggi parliamo di Luciano d’Adamo che dopo un incidente automobilistico avvenuto nel 2019 e dopo essere stato in coma per qualche giorno, al suo risveglio è convinto di avere 24 anni e di vivere negli anni ‘80. C’è solo il dettaglio che lui, di anni ne ha 63 e quella zona del cervello riguardante la memoria ha cancellato 40 anni della sua vita. Quella che sembra essere la trama di un film, è invece una storia vera, una sfida che Luciano dovrà affrontare con mille domande e con una in particolare su tutte: come è possibile tutto ciò?
Lui pensa di avere 24 anni e di essere fidanzato con una ragazza giovane di 19 anni e di vivere ancora con i genitori. Al suo risveglio dal coma infatti, ha chiesto all’infermiere di chiamare sua madre. Invece, dopo un po’ è arrivata una signora che diceva di essere sua moglie, ma Luciano non l’ha riconosciuta, affermando di non essere sposato. Poco dopo è entrato un ragazzo di 35 anni, suo figlio! E Luciano si chiedeva come faceva quell’uomo ad essere suo figlio se era più vecchio di lui.
Vi sto raccontando una storia vera di un uomo, Luciano D’Adamo, che abita a Roma e che quando si è svegliato dal coma, dopo questi avvenimenti che vi ho citato, ha voluto guardarsi allo specchio, ed è iniziato il vero dramma. Lui pensava di essere un giovane di 24 anni ma allo specchio vide un’immagine di un uomo ormai quasi anziano, con i capelli grigi e che aveva 63 anni invece di 24. Non sapeva cosa fossero i cellulari e neanche che la Roma avesse vinto due scudetti durante gli anni cancellati; non sapeva che la Nazionale avesse vinto altri due mondiali di calcio, non conosceva Francesco Totti e neanche Silvio Berlusconi. Con l’aiuto di psicologi ora quest’uomo con sua moglie stanno cercando di ricostruire un rapporto che è dovuto ripartire da zero. Ha trovato lavoro in una scuola e cerca di decifrare un mondo a lui completamente nuovo.
Grazie a questa storia, mi è venuto in mente qualche cosa di simile ma in qualche modo al rovescio, un percorso all’incontrario, molto meglio direi. Mi è venuto in mente quando saremo un giorno in cielo alla presenza di Dio. Sentite cosa dice Apocalisse 21:4-5: “Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate. E colui che siede sul trono disse: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose”.
Luciano è partito giovane si è svegliato anziano. Noi tutti, la maggior parte, partiremo anziani e un giorno torneremo giovani ed è molto meglio ancora, saremo trasformati all’immagine di Dio. Ci riconosceremo. La Parola ci dice che avremo un corpo nuovo e non invecchiato, sarà tutto più bello e il male non ci sarà più, non ci saranno le malattie e la morte. Se è potuto accadere che la memoria di un uomo si perdesse, cosa capiterà quando invece avremo molte più potenzialità e ci risveglieremo in un mondo nuovo promesso dal Cristo risorto?
Termino con una battuta che fanno gli increduli e a volte anche noi credenti. Come mai noi che desideriamo le cose di lassù siamo così attaccati alla vita di quaggiù? La risposta sta nel fatto che amiamo la vita ed è quella che stiamo vivendo qui sebbene sia difettosa, corrotta, ma pur sempre un regalo di Dio. La vita che Dio ci ha dato è pur sempre un Suo Dono. Inoltre il dolore, la morte ci spaventano e non vorremmo morire. Persino Gesù avrebbe voluta evitarla e i Vangeli ne parlano chiaramente. Ma Gesù l’affrontò per amore nostro, per amore tuo e mio per aprirci la via al cielo. Un’opera che poteva fare soltanto Lui e nessun altro. Egli fu una persona speciale, giusta, perfetta agli occhi di Dio, il Padre.
Ritornando quindi alla storia di Luciano cosa ci insegna che possiamo perdere ma anche guadagnare in questa vita o nella futura? Concludo con un versetto di Romani capitolo 8:18-26: “Infatti io ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria che deve essere manifestata a nostro riguardo”. Poiché la creazione aspetta con impazienza la manifestazione dei figli di Dio e la creazione è stata sottoposta alla vanità, non di sua propria volontà, ma a motivo di colui che ve l’ha sottoposta, vi è la speranza che anche la creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloriosa libertà dei figli di Dio. Sappiamo infatti che fino ad ora tutta la creazione geme ed è in travaglio; non solo essa, ma anche noi, che abbiamo le primizie dello Spirito, gemiamo dentro di noi, aspettando l’adozione, la redenzione del nostro corpo. Poiché siamo stati salvati in speranza. Or la speranza di ciò che si vede non è speranza; difatti, quello che uno vede perché lo spererebbe ancora? Ma se speriamo ciò che non vediamo, lo aspettiamo con pazienza. Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili; e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio”.
Dio ci Benedica.
Pastore Franco Spina.
Testo riportato allo scritto da un video dal fratello Francesco La Manna.
Si sveglia dal coma e pensa di essere negli anni 80.
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