Silvia: una nuova persona

5193808_origMi chiamo Silvia, ho 30 anni. Ringrazio Dio perché sono cresciuta in una famiglia di credenti e fin da piccola ho ricevuto gli insegnamenti della Parola di Dio e frequentavo con i miei genitori le riunioni che si svolgevano in chiesa. Mi ritenevo una ragazza come tante altre fino all’età dell’adolescenza.

Forse per la mia costituzione esile, forse per il mio essere introversa ho cominciato a sentirmi diversa dai miei coetanei. Mi vestivo con abiti larghissimi, con maglie che mi arrivavano alle ginocchia, quasi a volermi nascondere! Quelli che mi osservavano pensavano che il mio modo di apparire era sintomo di serietà e maturità ma nessuno si accorgeva che in realtà invidiavo in molte delle ragazze della mia età l’esuberanza, la disinvoltura con cui si vestivano in un certo modo e la facilità con cui facevano amicizia.

Il mio modo di essere mi creava difficoltà nell’aprirmi con gli altri e quando cercavo di farlo riuscivo solo ad esprimere aggressività, ma soprattutto mi ostacolava nell’aprire il mio cuore a Dio. Credevo nell’esistenza di Dio, ma non avevo fatto nessuna esperienza con Lui e non avevo mai fatto una vera preghiera. L’unico modo che conoscevo per pregare era la preghiera a tavola prima di mangiare e la sera prima di dormire come ogni genitore credente, giustamente insegna ai propri figli.

Un peso e un vuoto erano però nel mio cuore; ero timida, chiusa e stavo sempre sola, mi sentivo brutta e insignificante. A causa di questa mia solitudine, nell’arco della giornata più volte mi ritrovavo a piangere, avevo l’impressione che nessuno si accorgesse di me. Non mi sfiorava neanche il pensiero che invece c’erano degli occhi amorevoli che non mi perdevano mai di vista, quelli di Dio che aspettava solo un mio cenno per farsi conoscere.

Finchè un giorno, mentre ero presente ad una delle tante riunione di culto evangelico, ero li seduta tra i banchi, ascoltavo la predicazione della Parola di Dio, e guardavo tutti gli altri che venivano benedetti dal Signore e pregavano ad alta voce, tra loro molti adolescenti della mia età.

Era gia da tempo che mi chiedevo perché, nonostante io credessi in Dio non provavo niente di particolare come accadeva a molti; così quella sera, in mezzo a tanti giovani che esprimevano la loro lode con spontaneità, tra me e me espressi questi interrogativi con successiva richiesta: “Signore, ma perché io non riesco ad avere con te il rapporto che hanno gli altri? Che c’è che non va in me? Fammi sentire in un modo speciale che ci sei anche per me!”. Senza rendermene conto avevo espresso la mia prima vera preghiera.

In quel momento tante lacrime cominciarono a scendere sul mio viso e provai il significato pieno della parola “benedizione”. Dio mi aveva liberato dal peccato e con esso da ogni peso che era nel mio cuore. Fu così che feci la mia scelta per il Signore e un po’ alla volta anche la timidezza e l’introversione che ostacolavano la mia crescita spirituale grazie a Dio sparirono. Finalmente mi sentivo veramente parte del popolo e della famiglia di Dio.

Purtroppo negli anni che seguirono dovetti attraversare momenti di delusione e di crisi come spesso capita ai giovani e non solo. Delusioni di cuore, di amicizia e cominciai ad avere anche qualche problema di salute ma nonostante alcune volte sono inciampata il Signore è stato sempre lì pronto per rialzarmi.

Non ho creduto in un Dio che mi ha promesso una vita senza problemi e difficoltà ma ho creduto nell’unico vero Dio che mi ha promesso che in qualunque momento della mia vita, bello o brutto, Egli mi avrebbe tenuta per mano. In seguito ho passato una particolare difficoltà, che durò molto tempo, ma nonostante questo ero consapevole che il Signore non mi aveva abbandonata ed era all’opera nella mia vita anche se io non riuscivo a capire in che modo.

Col passare del tempo le ferite del mio cuore per grazia di Dio sono guarite. Per tutto il tempo in cui ho vissuto nell’amarezza e nello scoraggiamento il Signore ha provveduto a circondarmi di persone pronte ad incoraggiarmi, per non parlare dell’amore fraterno, quello vero. Sopra ogni cosa però l’incoraggiamento del Signore, la Sua presenza nella mia vita, il Suo tangibile aiuto.

Ringrazio il Signore per la crescita spirituale che è avvenuta in me dopo le prove che ho dovuto attraversare. Lo ringrazio per il perdono che mi ha donato e mi dona,  per tutte le volte che inciampo e sbaglio ed Egli prontamente mi rialza,  e per tutte le vittorie che ho potuto avere nel Suo nome e che ancora avrò se Gli rimarrò fedele.

Sono più serena e in pace ora che non so nulla del mio domani di quando pensavo di sapere ogni cosa! Questa è un’opera che solo Dio poteva compiere!

Il domani non è mio ma del Signore e Lui sa cosa ha preparato per me, di sicuro qualcosa di buono perché mi ama e io sono sua nonostante le mie debolezze e mancanze e desidero essere uno strumento nelle Sue mani.

A Dio sia la gloria!

da: Adiagrigento.it/

Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook