LE NOSTRE DIFFICOLTÀ’ SONO LE SUE POSSIBILITÀ’
Figliolo mio, io oggi ho un messaggio per te. Voglio sussurrartelo all’orecchio e una luce nuova brillerà fra le nubi tempestose della tua vita. Il messaggio è breve, non contiene che quattro punti essenziali, ma lascia che essi penetrino profondamente nel tuo cuore, lascia che ti guidino al vero riposo. Sono io, Gesù, che lo permetto. Hai tu già riflettuto che tutto quello che ti preoccupa, preoccupa anche Me? Dice il Signore: “Chi tocca voi, tocca la pupilla dell’ occhio mio” (Zaccaria 2:8). Quando le tentazioni ti circondano e “ il nemico si avventa su di te come un flutto possente”, devi pur sapere che sono io che lo permetto, affinché comprendi che la tua debolezza ha bisogno della Mia forza e che la tua sicurezza sta nel riporre tutto nelle mie mani. Ti trovi in circostanze difficili? Sono Io che lo permetto. Io sono il Padrone delle circostanze di tutta l’umanità. Il tuo ambiente, come tutto quello che ti circonda e il tuo prossimo non sono che strumenti della Mia volontà. Sei in difficoltà finanziare? Ti riesce difficile cavartela? Sono Gesù che lo permetto, perché Io sono responsabile del tuo denaro, Io desidero che tu venga a Me, affinché tu dipenda interamente da Me. Le Mie ricchezze sono illimitate (Filip. 4:19). Io voglio anche darti la prova che le Mie promesse sono veritiere. Stai tu attraversando un periodo triste della tua vita? Sono Io che lo permetto. “Io sono l’uomo dei dolori (Isaia 53: 3e4) e ne conosco le pene. Io ho permesso che qualsiasi consolazione umana ti fosse inefficace, perché tu ti rivolga a Me che sono tuo Padre celeste, in me trovi consolazione eterne (2°Tessal. 2: 16e17). “Figliolo/a, ti ha deluso un amico caro? Proprio quello al quale tu potevi aprire liberamente il tuo cuore? Sono Io che l’ho permesso, affinché tu sappia che Io sono il tuo migliore Amico. I tuoi progetti sono stati sconvolti? Ti sei lasciato piegare dalla fatica? Sono sempre Io che l’ho permesso. Tu hai fatto prima i tuoi piani, e poi mi hai chiesto di benedirli. Io voglio che tu permetta a me di prepararli affinché Io possa anche portarne la responsabilità; ” perché ciò è al di sopra delle tue forze e tu non potrai provvedervi da solo”(Esodo 18:18). È meglio che tu non sia altro che uno strumento al Mio servizio. Tu hai voluto fare grandi cose per Me, ed eccoti a letto ammalato. Anche questo l’ho permesso Io. Quando tu eri preoccupato, Io non potevo richiamare la tua attenzione, mentre invece ora posso farti conoscere i Miei più profondi segreti. “ Tra coloro che stanno fermi e quelli che attendono vi sono anche coloro che servono”. Talvolta trattengo dal servizio attivo alcuni miei migliori servitori, affinché essi divengano abili nell’adoperare l’arma della preghiera, come Io voglio che tu preghi continuamente senza stancarti per chiedermi quello che vuoi. Ti si chiama per caso a portare la responsabilità di un grande compito? Riponi in Me la tua fiducia e vedrai la Mia gloria. Faccio affidamento su di te e ti affido ora nuove e più grandi difficoltà, poiché “a motivo di questo l’Eterno, l’Iddio tuo, ti benedirà in ogni opera tua e in ogni cosa a cui porrai mano” (Deuter. 15:10). Oggi, Io ti consegno un vaso ripieno d’ olio santo; adoperalo senza risparmio, figliuolo mio. Tutto ciò che accade, ogni rivelazione della tua propria debolezza, ne siano unti immediatamente. Quando tu avrai imparato a vedermi, ricordati, ogni piano del diavolo perderà la sua potenza. Perciò “prendete a cuore tutte le parole con le quali oggi Io vi scongiuro… poiché non si tratta di una parola vana, della quale non abbiate a curarvi, ma si tratta della vostra vita”. (Deuter. 32: 46e47).
L’IMPRONTA DELLE GINOCCHIA
La sepoltura era terminata e Jim guardava attraverso la finestra a nord della vecchia fattoria, senza veder niente. Era lì, pensò che suo padre aveva l’abitudine di sostare ed era da lì ch’egli spesso spingeva lo sguardo sulle pianure ondulate e sulle colline; poi si voltava di colpo per esclamare: “Mi viene fatto di pensare…” ed i suoi pensieri sottolineavano sempre qualche cosa di veramente interessante. Al presente, era Jim tutto solo che pensava… Soltanto quattro giorni prima, sembrava che mio padre stesse bene come al solito. Poi, tre mattine fa, si alzò da tavola dopo la colazione, ed andò a sedersi nella sala da pranzo. Là, come di consueto, aveva preso la Bibbia per leggervi un passo prima della preghiera; la sua testa all’improvviso si chinò sul petto e lo spirito si partì da lui. Jim era certo che anch’esso era con Cristo “ciò” che è di gran lunga migliore”. Infatti la morte dei santi è preziosa agli occhi di Dio. (Salmo 116:15). Ciò significa che coloro che hanno accettato Cristo e lo hanno seguito secondo la Sua Parola, non ci sarà più dannazione ma vita in eterno (Romani 8:1). Dal momento della sepoltura, Jim si rendeva conto più amaramente che mai nel passato, che era il solo dei sette figliuoli tutti adulti e stabiliti altrove a non essere pronto a seguire il padre. Lì nella sua casa, nell’ambiente familiare, egli si sentiva come un estraneo; gli erano tutti vicini, e ciò nonostante stranamente lontani, come separati da un grande abisso. Intese delle persone muoversi nella casa ed egli subito uscì, dirigendosi verso il granaio. Camminando sempre diritto, davanti a lui, arrivò all’estremità della prateria. Là si arrestò improvvisamente. Di fronte a lui, nella siepe, vide impronte di due ginocchia. Sapeva bene che suo padre era andato la a pregare per lui, quell’ultima mattina della sua vita sulla terra. Un istante dopo le sue ginocchia erano nelle impronte di quelle di suo padre, e in un ardente preghiera il suo cuore spezzato e contrito si arrese all’appello del Dio di suo padre. Si alzò e si mise a camminare in lungo a in largo per la gioia di avere infine la vita eterna; (solo Gesù può donartela, leggi Giovanni 10:28). Poi si diresse verso casa. Non appena ne raggiunse la soglia, sua madre lo guardò in volto e prima ancora che egli potesse proferire una parola, ella esclamò: “Oh Jim! Sono tanto felice!” e in quella casa, dove sarebbero dovute scorrere lacrime, la tristezza diede posto alla gioia, che solo Gesù può donare e nessun altro.
Amico/a non andare in cerca di consolazione e conforto degli uomini, perché è vana, ma tutte le cose, per qualsiasi motivo cerca il Signore. Egli vuole da te una sola cosa: che tutta la tua vita sia vissuta in completa obbedienza e sottomissione a Lui. La via seguita dal nostro salvatore Gesù non fu certo delle più semplici e facili. Questo è un invito che viene rivolto da Cristo ad ogni suo fedele seguace. Il Signore nella Sacra Scrittura dice: Chi vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. (Luca 9:23).
Amico non preoccuparti delle prove che Dio potrebbe ritenere indicate per la tua anima, Egli è colui che ti aiuta e ti consola. È con il vento della tempesta e della tribolazione che Dio separa attentamente il grano dalla zizzania, nel magazzino della anima. Tieni sempre presente che Dio viene a te nel dolore e nella gioia perché ti ama. Egli abbassa e innalza (Samuele 2:7). Sarai molto lontano dalla perfezione cristiana se non cercherai Dio in tutte le cose. Egli, il Signore, vuole essere cercato nella Bibbia, perché è Dio che ti parla.
Dio ti benedica
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