Summit fra Ue e lega Araba: solo questo?

A distanza di tre settimane circa dalla stesura del “Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune” sottoscritto ad Abu Dhabi (Emirati Arabi) dal vescovo di Roma e l’Imam Ahmad Al Tayyib, qualche giorno fa si è tenuto in Egitto il primo incontro fra Unione Europea e i paesi della Lega Araba che ha visto partecipare i leader di oltre 50 nazioni; il summit, dal titolo “Investire in sicurezza”, ha avuto inizio con l’appello corale di un’azione più dura contro il terrorismo internazionale, piaga sempre più diffusa in tutto il mondo. Presenti fra i numerosi capi di Stato, il re dell’Arabia Saudita e quello del Bahrein, la cancelliera Angela Merkel e il primo ministro della Gb Theresa May, mentre per l’Italia ha partecipato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Si è parlato di lotta al terrorismo, sicurezza, dei conflitti regionali in Siria, Libia, Yemen e del processo di pace in Medio Oriente.

Al termine dello storico convegno, il presidente egiziano Abdel Al Sisi ha rimarcato quanto importante sia il “rispetto reciproco” fra i paesi partecipanti, mentre Conte ha sottolineato l’importanza della “sicurezza” a causa della minaccia dell’Isis e del rischio che i foreign figthers si diffondano in Europa. Il rafforzamento della cooperazione sul fenomeno della migrazione ha visto concordi tutti i rappresentanti presenti, solidali in toto per vanificare il business che ruota attorno ai migranti per via dei trafficanti che speculano sulla tratta di esseri umani. Ciò che mi ha colpito di questi due grossi eventi è che nel primo (il 4 febbraio) l’iniziativa ha avuto, come promotori, due personalità del mondo religioso (il pontefice argentino Bergoglio e l’Imam arabo), mentre nel secondo son state le massime autorità politiche ad avere rilevanza mondiale; ciò rende realistico quanto predicono i testi apocalittici al capitolo 13, laddove la guida futura del mondo sarà in mano a due leader carismatici in sintonia e piena collaborazione fra di loro, ossia un capo religioso (versetto 11) e uno politico (versetto 1), entrambi manovrati dal nemico. Oltremodo, i convegni di questi ultimi anni tenutisi in diverse nazioni si sono quasi sempre focalizzati sul binomio “pace e sicurezza”, temi ovviamente cari a ogni leader politico e su cui si fonda l’impegno della stessa Onu che, non a caso, ha un proprio Consiglio di Sicurezza che dirime ogni questione di conflitto globale; peraltro, proprio in queste ore si sta svolgendo ad Hanoi (Vietnam) il secondo incontro fra Kim Jong-un e Donald Trumph, e anche qui si cerca di mediare una “pace e sicurezza” per spingere la Corea al processo di denuclearizzazione e conseguente distensione diplomatica con gli Stati Uniti. Orbene, alla luce di questi storici incontri, esaminando il contesto storico di 1^ Tessalonicesi 5:3 laddove Paolo di Tarso avverte del tempo delle doglie del mondo che avverrà proprio quando si dirà “pace e sicurezza”, poteva – l’apostolo – riferirsi al suo tempo? Era forse relativo a fatti imminenti di quel periodo che queste sue parole erano dirette? All’epoca in cui viveva Paolo, chi governava la Giudea (medioriente) era l’Impero Romano, cioè l’ultima forma di governo o dominio imperiale che deteneva l’egemonia governativa di quell’area geografica.

I farisei ortodossi accettavano, per interesse e compromessi politici, che Roma governasse persino la Giudea, la terra dove Cristo camminò, mentre il popolino mal sopportava di pagare le tasse ai romani; non c’erano, inoltre, popoli che minacciavano i Romani, non c’era un pericolo di terrorismo internazionale e non sussisteva nemmeno il rischio che il governo romano crollasse: a chi Paolo rivolge, allora, queste parole di allerta? A noi, che viviamo in quest’epoca moderna che vede, appunto, risuonare regolarmente e desiderare continuamente la pace e la sicurezza! Ma senza Cristo non ci sarà mai una vera “pax mundi”, perciò esorto il lettore a leggere in chiave profetica questi storici eventi internazionali, a conferma del costante adempimento delle verità scritturali.

Salvatore Di Fede | Notiziecristiane.com

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