Svizzera: l’Udf a sostegno dello stato ebraico

La Svizzera che si compone di 26 cantoni, è caratterizzata dal federalismo e dalla possibilità per il popolo di partecipare oggettivamente al processo decisionale, annoverando un sistema multipartitico.

Molti di noi Cristiani Evangelici ignorano l’esistenza di un partito cristiano, che dopo molte battaglie ha ottenuto spazio dai media.

L’Unione Democratica Federale (UDF) è un partito politico costituito da cristiani provenienti da differenti chiese e denominazioni. Fondata nel 1975, essa è organizzata in sezioni cantonali, regionali e locali. Il suo organo di informazione denominato “EDU-Standpunkt”, che appare mensilmente, esiste in lingua tedesca dal 1981, mentre quello in lingua francese, “Impulsion”, esiste dal 1995.

La riflessione e l’impegno dell’UDF si basano su principi biblici. L’UDF prende sul serio le proprie responsabilità nei confronti della Creazione, della società e dello Stato. L’UDF si impegna a favore di una cultura politica, in cui vengano rispettate, reciprocamente, le idee e le ideologie dei partiti ed i loro esponenti, nonché qualsiasi altra persona, indipendentemente dal suo stato sociale, culturale e personale.

Presente dall’ottobre 2005 nel Canton Ticino, l’UDF muove le masse a sostegno dello stato ebraico che con discernimento VIGILA!

Per dovere di verità e di cronaca ci teniamo ad informare i lettori che, UDF in occasione della festa nazionale di Israele, ha consegnato alla Cancelleria Federale del parlamento a Berna, una petizione in cui chiede alle autorità federali di spostare l’ambasciata svizzera da Tel Aviv a Gerusalemme, come fatto dagli Usa.

Il Consiglio federale del Governo Svizzero relativamente alla questione, avrebbe potuto esprimersi sulla petizione, ma ha preferito chiedere un parere alle Camere. La settimana scorsa l’istanza è stata discussa dalla Commissione della politica estera del Consiglio degli Stati (Senato) che, ha deciso di non darvi seguito per il risultato della votazione, 8 voti contro 3. Secondo la maggioranza, spetta al Governo definire le necessità della Svizzera in materia di rappresentanze all’estero. Essa ritiene che l’impegno elvetico nel conflitto vicino-orientale risentirebbe di questo trasferimento, il quale non sarebbe conforme alla posizione tradizionale della Svizzera che si riconduce in particolare al diritto internazionale. Una minoranza avrebbe auspicato che il Consiglio federale stilasse un rapporto sulle conseguenze di un trasferimento dell’Ambasciata svizzera da Tel Aviv a Gerusalemme. Secondo la propria valutazione, il gruppo minoritario, riterrebbe che la questione avrebbe dovuto essere approfondita, in virtù delle considerazioni politiche e della libertà degli Stati di scegliere la propria capitale.

Ora l’esito di questa prassi spetta al Governo, probabilmente la deliberazione rispecchierà quella della Commissione parlamentare, presumibilmente integrando o modificando gli ordinamenti giuridici.

Enilla Pistoia | Notiziecristiane.com

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