Tanzania: cresce l’intolleranza in alcune aree

perseguitati tanzaniaGli eventi internazionali sembrano alimentare l’intolleranza nei confronti dei cristiani ben oltre ai territori scenario delle guerre e degli attentati terroristici. Un gruppo di aggressori non identificati ha ucciso un cristiano e ne ha ferito un altro mentre stavano pregando nella chiesa delle Assemblee di Dio in Bukoba (Tanzania). I cristiani della città ricevono minacce da musulmani che vogliono diminuire la presenza cristiana nell’area.

L’estremismo islamico sta penetrando in aree sempre più ampie in Africa, facendo proseliti negli strati sociali più disperati. Mentre erutta la violenza nella Nigeria del Nord, riceviamo notizie preoccupanti da vari paesi prima poco presenti nelle nostre informative. Il 9 ottobre scorso un gruppo di aggressori non identificati ha ucciso un cristiano e ne ha ferito un altro mentre questi stavano pregando nella chiesa delle Assemblee di Dio in Bukoba (Tanzania, nord-est).

Dioniz Ng’wandu (31 anni), insegnante di scuola media, si era unito al pastore Faustine Joseph, a un fratello di nome Temistores (25 anni) e a un altro credente (di cui non conosciamo il nome), per un turno (dalle 3 alle 6 del mattino) di una veglia di preghiera organizzata dalla loro comunità. Finito il turno di preghiera, il pastore Faustine e l’altro credente si sono allontanati dalla chiesa, mentre Dioniz e Temistores sono rimasti a pregare qualche minuto in più. Circa 30 minuti dopo, il pastore Faustine è stato informato che un gruppo di aggressori non identificati avevano fatto irruzione nella chiesa, uccidendo Dioniz con un oggetto contundente e ferendo gravemente Temistores, subito ricoverato all’Ospedale Regionale di Kagera. Quando ha ripreso conoscenza Temistores ha raccontato di ricordarsi solo dei volti mascherati degli aggressori che gli intimavano di non muoversi. Nulla è stato rubato o distrutto dalla chiesa.

Il pastore Faustine ha detto che vari membri di chiesa stanno da tempo ricevendo minacce da musulmani non locali che ora risiedono a Bukoba, i quali hanno giurato che faranno di tutto per diminuire il numero di cristiani presenti nell’area. Bukoba è una città di 100.000 abitanti a predominanza musulmana situata sulle rive del Lago Vittoria, non molto distante da Kigoma che è considerata un centro per i musulmani più estremisti.

Dioniz, vittima di questa crescente intolleranza, lascia una moglie, Faith, e due bambini, Michael (4 anni) e John (2 anni). Le autorità locali stanno investigando, ma nella comunità cristiana locale serpeggia la paura. Gli eventi internazionali di questi mesi legati ai movimenti estremisti islamici sembrano alimentare con forza l’intolleranza nei confronti dei cristiani ben oltre ai territori scenario delle guerre e degli attentati terroristici.

Tratto da: https://www.porteaperteitalia.org/

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