Due uomini Antonio Monteiro e Bruno Amah sono detenuti in Togo da 17 mesi senza processo. Infondate le accuse contro di loro. La Chiesa avventista lancia una petizione mondiale per la loro liberazione, e ne da notizia con un comunicato stampa ufficiale.
Roma (Notizie Avventiste) – Antonio Monteiro, pastore della Chiesa Avventista del Settimo Giorno, e Bruno Amah, membro avventista, sono detenuti nel carcere di Lomé da oltre 500 giorni, senza processo e nonostante le indagini della polizia abbiano provato la loro estraneità alle accuse.
La Chiesa avventista ha lanciato una petizione mondiale per chiedere il rilascio dei due prigionieri. La firma su news.avventisti.it , perché questa ingiustizia abbia fine.
I leader della Chiesa avventista in Togo hanno chiesto ripetutamente al governo la liberazione dei due uomini, arrestati il 15 marzo 2012, ma senza successo. Vani sono stati anche gli interventi di diplomatici stranieri. Il giudice che ha ascoltato Monteiro gli ha più volte ripetuto davanti al suo avvocato: “Pastore, so che lei è innocente. Il suo dossier è vuoto. Ma non posso rilasciarla, perché non dipende da me”. “E allora da chi dipende?”, si è chiesto Monteiro.
Oggi, a 17 mesi dall’arresto, il governo del Togo continua a violare la sua stessa costituzione, detenendo i due uomini senza regolare processo.
Tutto è iniziato quando Kpatcha Simliya, uscito di prigione dopo aver scontato una condanna per stupro, si era rivolto a Monteiro e Amah per un aiuto economico e un lavoro. L’uomo, mentalmente instabile, era stato nuovamente arrestato per una serie di omicidi di donne avvenuti in città. Durante l’interrogatorio, ha fatto i nomi di Monteiro e Amah quali mandanti dei delitti finalizzati a un traffico di sangue per cerimoniali religiosi.
Le indagini hanno provato l’estraneità dei due avventisti. Ma per tenere buona l’opinione pubblica che reclamava giustizia, Monteiro e Amah sono rimasti in prigione.
“Si tratta decisamente di una parodia della giustizia, che non verrebbe tollerata in nessuna società rispettosa della legge,” ha affermato John Graz, responsabile degli Affari pubblici e Libertà religiosa della Chiesa avventista mondiale.
La diffusione e la firma di questa petizione sono un nuovo tentativo per sollecitare la restituzione dei due uomini alle loro famiglie e alla loro vita.
(Notizie Avventiste)
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