Tra il dire e il fare

Ogni mattina cerco davvero una guida per ciò che devo dire per edificare il Corpo di Cristo, e proprio mentre sviluppavo questo soggetto mi è venuta in mente una gara di scacchi dove si fa una mossa per mettere in difficoltà l’avversario e mangiare le pedine per arrivare alla vittoria con la famosa frase “Scacco Matto”.

Oggi purtroppo toccherò un argomento che tocca davvero da vicino la mia vita da credente. Da sempre vivo con l’assillo che ciò che dico non corrisponde a ciò che faccio, predico l’amore, l’altruismo, ma in particolari momenti della mia vita, forse per distrazione o perché anch’io soffro, non sono stato all’altezza di quello che avevo predicato due minuti prima, e purtroppo mi rendo conto che non solo io mi ritrovo nelle stesse condizioni, ma molti portavoce della Parola di Dio. Noi siamo in una continua lotta, dove il diavolo ceca in qualunque modo di screditare l’opera di Dio che ci affidato, dobbiamo cambiare tendenza, tra l’altro come dice la Bibbia: “…non sconosciamo le trame del maligno”, dobbiamo in ogni modo possibile cercare di non essere trovati sguarniti da questo lato perché il diavolo lavora le menti e sottolinea queste nostre pecche per creare nei cuori distruzione, morte e allontanamento da Dio.

Le nostre azioni, per quanto piene di buoni propositi, non riportano il risultato sperato e purtroppo ricadono in maniera negativa sull’opera di Dio. Proprio questa mattina mi è ritornata in mente quella parola di Gesù, dove due uomini salendo per il Tempio videro un ferito per la strada, ma pensando proprio ai fatti loro, forse anche loro erano pervasi da mille pensieri e dolori, (questo non lo sappiamo), non si fermarono e lo lasciarono li, moribondo. Preferirono andare al tempio, eppure che crimine avevano commesso per Gesù riportarli come esempio? Nessuno! Pero non lo aiutarono, non diedero sollievo alle ferite di quell’uomo.

Fratelli riflettiamo profondamente apriamo i nostri occhi per riconoscere le trame del maligno, e per quanto ci è concesso chiediamo a Dio di essere più sensibili al grido disperato dell’anime che ci circondano, perché pur facendo tantissimo nell’opera il diavolo usa queste situazioni per abbattere quello che abbiamo costruito con tanta fatica.

Cerchiamo di essere davvero edificatori, non per la nostra Gloria ma per la Gloria di Dio, che ci possa davvero rendere davvero coerenti come lo fu Lui fino al duro legno della croce, portatori di semplici “bicchieri d’acqua” per anime assetate di giustizia e consolazione.

Dio vi Benedica nel prezioso nome di Gesù.

Fratello Eliseo Di Mattia

Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook