Tutti i credenti “vedono” Cristo, ma non tutti mettono il dito nel segno dei chiodi!

C’è un fiume che scorre vicino alla nostra vecchia fattoria, nel Maryland. Il Patapsco serpeggia per i campi e per i boschi, costeggia un tratto di ferrovia, e infine si riversa nella baia di Chesapeake.

Da bambina trascorrevo i pigri e afosi pomeriggi estivi in riva al Patapsco. Mentre le mie sorelle nuotavano, io sguazzavo dove l’acqua era poco profonda, con i pantaloni arrotolati fino ai polpacci. Non mi avventuravo mai nelle acque profonde e sconosciute di quel fiume. Dopo tutto, io ero molto piccola, e quel fiume molto grande. Tuttavia, invidiavo le mie sorelle, che erano già abbastanza grandi da tuffarsi nelle acque profonde, dove non toccano il fondo. Mi sembrano incredibilmente privilegiate. E tu come sei? Sei il tipo di persona che ama giocare al sicuro e si accontenta di bagnarsi le caviglie? O sei un tipo avventuroso, che preferisce avere l’acqua sopra la testa? Mi piace considerare il nostro cammino cristiano come un fiume. Un fiume di vita. Secondo me, le acque basse sono l’habitat naturale di tutti i credenti: la fede, la gioia e la speranza che tutti abbiamo. Ma c’è un livello più profondo di consapevole unione con Cristo che è molto più di un luogo comune. Tutti i credenti “vedono” Cristo. Ma non tutti mettono il dito nel segno dei chiodi. Non tutti mettono la mano nel Suo costato. Non tutti hanno il grande privilegio di Giovanni di chinarsi sul seno di Gesù… o di Paolo, di essere rapiti al terzo cielo. E’ raro trovare credenti che vivono così coraggiosamente per Cristo da lasciare dietro di loro le acque basse, per tuffarsi nella corrente. “Gran parte dei credenti è immersa nel fiume della vita soltanto fino alle caviglie”, scrisse Spurgeon, “ma pochi trovano un fiume dove non toccano, nel quale nuotare”. E’ un luogo rischioso e meraviglioso allo stesso tempo, quello delle acque oscure e imperscrutabili dove non puoi toccare il fondo, per quanto ti tuffi in profondità.

Dio ci invita ad allontanarci dalla sicurezza della riva, dove la vita cristiana è pressoché facile. Tu e io dobbiamo iniziare nelle acque poco profonde. Ma, se accettiamo l’invito di Dio, ci tufferemo in profondità. Nessuno ha ancora scoperto dove ci si ferma.. perché nelle meravigliose profondità di Dio non ci sono limiti né confini.

Joni Earekson

Ferrentino Francesco La Manna | Notiziecristiane.com
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