Un movimento religioso con troppe zone d’ombra

I testimoni di Geova si vantano di aver ripristinato il Cristianesimo del primo secolo, ma la loro storia dimostra che sono soltanto uno di quei tanti movimenti religiosi che predicano bene e poi razzolano male. Per far luce su questa religione basta fare una carrellata sul suo passato per capire che i testimoni di Geova, come tanti altri movimenti religiosi di matrice protestante, di cristiano hanno solo la maschera.

La religione che nel mondo conta più di otto milioni di fedeli viene fondata in America nel 1870 da un giovane avventista di nome Charles Taze Russel che lo scrittore Fritz Springmeier nel suo libro, “La teocrazia occulta”, definisce un massone, membro della Gran Loggia di Pennsylvania promosso al Grado di Cavaliere Templare. Russell è un avventista scontento della sua religione e, come spesso capita a chi cerca verità alternative, si mette a studiare la Bibbia senza possedere alcuna preparazione teologica. Le sue scarse conoscenze storiche lo portano a elaborare dottrine più simili a narrazioni fantasiose che a verità concrete. Per meglio diffondere il suo Vangelo, nel 1879 fonda la rivista Torre di Guardia, che nel 1884 diventerà una società per azioni: la Watch Tower Society.

Russell viaggia molto, scrive molto, predica molto, diffonde dottrine basate su studi che richiederebbe ben altra preparazione di quella che possedeva lui. Dimostra però di conoscere bene le pratiche esoteriche quando nel 1913, durante un discorso in un tempio massonico, afferma che molte sue dottrine bibliche sono simili alle dottrine massoniche, mescolando in un unico pentolone il sacro con il profano. Russell rimane capo del movimento fino al 1916, anno della sua dipartita. Muore due anni dopo aver profetizzato la fine del mondo che, secondo i suoi calcoli, doveva verificarsi nel 1914. In quell’anno credeva che lui e i suoi collaboratori sarebbe stati rapiti e portati in cielo, invece restarono sulla Terra e questo causerà un collasso nel movimento, da cui si riprenderà solo qualche anno dopo, quando il suo successore, Joseph Rutherford, prende in mano l’organizzazione.

Rutherford non ha il carisma di Russell. E’ un personaggio ambizioso, megalomane, dedito al bere e, soprattutto, è uno che vede nella religione la gallina dalle uova d’oro. Nominato presidente della Watch Tower, mette da parte tutti gli insegnamenti del suo predecessore ed elabora nuove dottrine, causando uno scisma nel movimento tra chi segue lui e chi, invece, resta fedele alle dottrine di Russell. Rutherford basa la sua propaganda soprattutto sull’avversione e sull’odio. Proprio come dovrebbe fare un vero cristiano. Dà inizio a una campagna sovversiva contro il governo americano, denigra pesantemente la Chiesa Cattolica e promuove una campagna anti-nazista in Germania, causando l’internamento dei fedeli tedeschi, mentre lui se ne sta beatamente in California, in una villa sontuosa che aveva fatto costruire per ospitare i patriarchi del Vecchio Testamento che sarebbero dovuti ritornare per mettersi a capo dell’umanità dopo la fine del mondo che lui aveva fissato prima nel 1925, poi nel 1941.

Il giudice visionario muore di polmonite nel 1942 e il suo successore, Nathan Knorr, trasforma il movimento in una vera e propria azienda commerciale, premiando l’impegno proselitistico e dando inizio a una espansione mondiale senza precedenti, aprendo filiali, scuole e congregazioni in tutto il mondo. Con quali soldi faccia tutto questo non si capisce, visto che all’epoca il movimento contava poco più di centomila unità in tutto il mondo e le cui contribuzioni sarebbero state insufficienti per un investimento così oneroso. A scoprire dove prende i fondi è nel 1959 un  giornale italiano (Vita Appuana, 6 settembre 1959 pag. 4) che viene in possesso di una corrispondenza privata tra due massoni in cui si attesta chiaramente che i testimoni di Geova sono finanziati dalla Massoneria in funzione anti-cattolica.

Knorr non si limita solo a imprimere all’organizzazione un modello da multinazionale commerciale, ma fa di più e di peggio. Commissiona una nuova traduzione della Bibbia manomettendola in più parti; introduce l’ostracismo verso i fuoriusciti e il divieto delle trasfusioni di sangue per i fedeli, fonda un corpo direttivo che assume le sembianze di un consiglio di amministrazione di una società per azioni e fissa l’inizio del regno millenario di Cristo nel 1975. La sua profezia si rivela un disastro perché il suo mancato adempimento causa un’emorragia di fedeli, con oltre un milione di seguaci che abbandonano il culto in due anni, accusando i capi del movimento di essere dei falsi profeti in sintonia con l’avvertimento di Deuteronomio 18,21-22.

Knorr muore nel 1977 e al suo posto subentra Frederick Franz, l’eminenza grigia del movimento, il teologo del gruppo. Sotto la sua presidenza, l’organizzazione consolida il suo potere sui fedeli. L’uomo riorganizza il movimento conferendogli una struttura fortemente piramidale, modifica profondamente gli intendimenti biblici, crea una gestione politica in cui la libertà individuale è abolita e l’organizzazione diventa la coscienza collettiva di ogni singolo fedele. Viene così a formarsi una dittatura estesa a tutte le congregazioni del mondo mediante un controllo rigido esercitato dagli anziani locali.

Non tutto però fila liscio. Nel 1980 un membro del corpo direttivo, Raimond Franz, entra in rotta di collisione con i dirigenti del gruppo e viene espulso dal movimento. Una volta fuori, pubblica un best-seller di cinquecento pagine, “Crisi di Coscienza”, in cui denuncia il clima da totalitarismo assoluto che vige nell’organizzazione, i metodi autoritari dei capi, le inquisizioni minuziose sui fedeli, le occulte registrazioni di conversazioni e di telefonate, i processi a porte chiuse senza alcuna difesa da parte degli inquisiti, le scomuniche per qualche critica di troppo, i dissidenti presentati come criminali e indemoniati.

Nel 1983, intanto, sulle pubblicazioni della Watch Tower vengono scoperte delle immagini subliminali di natura satanica. I fedeli che scoprono quelle immagini vengono prima ridicolizzati, poi, visto che insistevano nel chiedere spiegazioni, vengono espulsi affinché la storia non si diffonda nelle congregazioni. Il corpo direttivo liquida tutto come semplice illusioni ottiche, ma quelle immagini diventano sempre più numerose e sempre più visibili, tanto da spingere gli esperti di psicologia a parlare di tecniche di manipolazione mentale praticate dal movimento sui lettori.

Per tutti gli anni Ottanta l’organizzazione conosce una crescita regolare, anche se non eccezionale. Le defezioni però non mancano. Nel 1988 intere congregazioni  italiane abbandonano il movimento per ragioni ignote. I fuoriusciti si moltiplicano giorno dopo giorno. Molti di loro ricorrono ai mezzi di comunicazione per denunciare le pratiche autoritarie, liberticide e coercitive del movimento. Il corpo direttivo li definisce dei “malati mentali”, dei “maiali tornati al loro vomito”, secondo il comando cristiano di amare i propri nemici.

Franz muore nel 1992, senza aver fissato una data precisa per la fine dei tempi, anche se si continua a mettere l’accento sulla sua imminenza preannunciata da guerre, conflitti, calamità naturali, pestilenze, secondo una strategia comunicativa che gli esperti definiscono mirata a seminare terrore nei fedeli così da tenerli legati alla setta. Dopo la sua morte, il movimento resta senza un vero capo carismatico. Il corpo direttivo concentra tutto il potere nelle sue mani, si autoproclama lo schiavo fedele e discreto di cristiana memoria e cambia le dottrine religiose, trasformando in menzogne tutto ciò che fino a ieri erano considerate verità assolute.

Nel 1997 cominciano i guai legati alla pedofilia. Una testimone di Geova che lavorava alla sede centrale americana, Barbara Anderson, scopre migliaia di casi di abusi sui minori perpetrati nell’organizzazione e accuratamente insabbiati dai vertici del movimento. Forse, presa da un rimorso di coscienza, sottrae tutti i documenti dagli archivi e li porta in un Tribunale americano. E’ l’inizio di un terremoto che mina le fondamenta stessa dell’organizzazione. Numerose vittime di abusi sessuali cominciano a farsi avanti e a denunciare anni di violenze taciute alle autorità. E’ uno tsunami che travolge l’organizzazione da un emisfero all’altro del pianeta. Partono inchieste, processi, condanne, risarcimenti milionari che colpiscono pesantemente le finanze di un’organizzazione che un giornale italiano, Fanpage, scoprirà investire i suoi proventi in aziende che producono tabacco e armi da guerra. Oltre ad essere proprietaria di titoli azionati, quote aziendali, obbligazioni statali, fondi segreti depositati sui paradisi fiscali di mezzo mondo per eludere le tasse e non dare a “Cesare quello che è di Cesare”.

Nel 2001 scoppia un altro scandalo. Un quotidiano inglese scopre che l’organizzazione si è associata alle Nazioni Unite. Ci era rimasta attaccata per dieci anni prima che il bubbone scoppiasse costringendo il corpo direttivo a dissociarsi dal Palazzo di vetro, giustificandosi con un errore fatto in buona fede da un loro funzionario. Ma le scuse non servono a nulla, perché molti fedeli-a cui era stato imposto per anni di separarsi dalla politica perché considerata satanica-cominciano ad accusare il movimento di avere una doppia faccia, una doppia morale.

Il terzo millennio è una debacle per il movimento. Le associazioni che si occupano delle vittime delle sette-tra cui la Cesap- accusano la Watch Tower di praticare un condizionamento mentale sui fedeli “altamente nocivo”, lamentando un aumento dei disturbi mentali tra i testimoni di Geova. Le associazioni sanitarie lamentano la difficoltà di operare i testimoni di Geova a causa del rifiuto delle trasfusioni di sangue. Un veto che ha provocato numerosi morti dagli anni Cinquanta a oggi. Sempre più teologi scoprono mille e mille manipolazioni bibliche fatte dalla Watch Tower. Da più parti finisce sotto accusa per famiglie disintegrate, vite rovinate, sfruttamento del lavoro dei fedeli, denaro preso dai membri facendo leva sui sensi di colpa. Vengono presentate anche le prime interrogazioni parlamentari sull’ostracismo, mentre si moltiplicano i testimoni di Geova che non nascondono i loro dubbi e i dissidenti che ricorrono alla rete per pubblicare notizie scomode, fatti inquietanti, documenti compromettenti.

Un fenomeno di massa che si incastra in una storia con molte zone d’ombra e con tanti scheletri nell’armadio che la Watch Tower ha accuratamente nascosto perché  considerate verità scomode e destabilizzanti. Verità certamente non inventate, ma documentate da fatti e prove. E che dovrebbero sollevare un interrogativo tanto logico quanto legittimo: che c’entra tutto questo con il Cristianesimo?

Mario Barbato

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