Una gloria che non è nostra!

Atti 14: 8 | A Listra c’era un uomo che, paralizzato ai piedi, se ne stava sempre seduto e, siccome era zoppo fin dalla nascita, non aveva mai potuto camminare. 9 Egli udì parlare Paolo; il quale, fissati gli occhi su di lui, e vedendo che aveva fede per essere guarito, 10 disse ad alta voce: «Àlzati in piedi». Ed egli saltò su, e si mise a camminare.  11 La folla, veduto ciò che Paolo aveva fatto, alzò la voce, dicendo in lingua licaonica: «Gli dèi hanno preso forma umana, e sono scesi fino a noi». 12 E chiamavano Barnaba Giove, e Paolo Mercurio, perché era lui che teneva il discorso. 13 Il sacerdote di Giove, il cui tempio era all’entrata della città, condusse davanti alle porte tori e ghirlande, e voleva offrire un sacrificio con la folla. 14 Ma gli apostoli Barnaba e Paolo, udito ciò, si strapparono le vesti, e balzarono in mezzo alla folla, gridando: 15 «Uomini, perché fate queste cose? Anche noi siamo esseri umani come voi; e vi predichiamo che da queste vanità vi convertiate al Dio vivente, che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi. 16 Egli, nelle generazioni passate, ha lasciato che ogni popolo seguisse la propria via, 17 senza però lasciare se stesso privo di testimonianza, facendo del bene, mandandovi dal cielo pioggia e stagioni fruttifere, dandovi cibo in abbondanza, e letizia nei vostri cuori». 18 E con queste parole riuscirono a stento a impedire che la folla offrisse loro un sacrificio.

Percorrendo e meditando il libro degli atti, mi rendo conto di come gli apostoli vennero usati con una potenza particolare da Dio! Allo stesso tempo scopro e rileggo la tendenza umana ad attribuire onore e gloria all’uomo! Ma ringrazio Dio per la testimonianza apostolica che costantemente rifiuta gli onori e l’adorazione perché essa spetta a Dio solo.

Dopo la guarigione dello zoppo, vi fu una reazione della popolazione che voleva offrire loro un sacrificio, ma gli apostoli si stacciarono le vesti e dissero: anche noi siamo essere umani come voi!

Questo atteggiamento apostolico serví a riportare lo sguardo su Gesù Cristo e non sugli uomini che vengono usati da Dio.  E con queste parole riuscirono a impedire che la folla offrisse loro un sacrificio.

Credo che dobbiamo continuare a tenere alta l’attenzione affinché nella chiesa venga innalzato solo Gesù Cristo!

Non a noi, non a noi Signore, ma al Tuo nome dai la gloria!

Giovanni 3:30 Bisogna che egli cresca, e che io diminuisca!

Le parole di Giovanni Battista sono le parole di un uomo che ha compreso di essere solo una voce che deve indirizzare le persone verso Colui che deve ricevere la gloria, Gesù Cristo.

Efesini 3: 20 Or a colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo, 21 a lui sia la gloria nella chiesa, e in Cristo Gesù, per tutte le età, nei secoli dei secoli. Amen.

Dio userà la tua vita in modo glorioso, la gente intorno a te tenderà a fraintendere e forse cercherà di attribuirti onori che non ti spettano, fai attenzione e sviluppa la capacità di discernere il pericolo della lusinga! Il tuo cuore è prezioso, ma può essere ingannato, non perdere mai di vista il fatto che la gloria va solo a Dio. Custodisci il tuo cuore e non premettere a nessun sentimento di prendere il governo della tua vita!

Vi è una visione dell’apocalisse che trasferisce l’atteggiamento corretto del cuore, che si concretizza in azioni che dimostrano ciò che deve essere l’atteggiamento di coloro che vogliono servire e portare onore gloria a Dio!

Apocalisse 4: 9 Ogni volta che queste creature viventi rendono gloria, onore e grazie a colui che siede sul trono, e che vive nei secoli dei secoli, 10 i ventiquattro anziani si prostrano davanti a colui che siede sul trono e adorano colui che vive nei secoli dei secoli e gettano le loro corone davanti al trono, dicendo: 11 «Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza: perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà furono create ed esistono».

Non ci stanchiamo di ricordare a noi stessi che la gloria non è nostra, che l’opera di Dio non ci appartiene, che siamo servi di Dio a cui è stata rivolta la più grande vocazione, quella di essere suoi collaboratori.

A Dio sia la gloria

Davide Ravasio | Notiziecristiane.com

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