Una guarigione dopo un miracolo

Pace a tutti mi chiamo Giuseppe e sono nato a Napoli dove all età di 24 anni dopo aver perso mio padre da 7 anni ho incontrato Gesù nel più buio momento della mia vita Lui si e mostrato nel momento giusto e mi ha liberato dalle tenebre investendomi con la Sua meravigliosa luce, negli anni che sono susseguiti mi ha sempre sostenuto come un Padre amorevole senza mai farmi mancare il suo intervento, a 31 anni mi sono trasferito in toscana guidato dalla sua parola e da numerosi segni nei quali mi diceva che aveva un compito per me e diffonderne il messaggio dell’Evangelo.

Mentre passavano gli anni il bisogno di avere una mia famiglia sembrava svanire,ma anche qui ho visto la sua gloriosa mano operare dandomi una moglie la quale mi ha sempre sostenuto nella preghiera e nell’approfondimento della sua parola,insomma nonostante le prove la Sua mano era propizia, ma mancava la gioia di avere un figlio e ormai eravamo a 4 anni di matrimonio e la promessa non si avverava ancora e pregando chiedemmo a Dio di guidarci e così facemmo delle analisi ai risultati anche incoraggianti la gravidanza non arrivava finché un giorno un consulto medico di un noto specialista napoletano ci indicò una facile soluzione, quella della fecondazione assistita, ma noi guardandoci dicemmo subito di no consapevoli che Colui che regge l’universo col palmo della sua mano e creato ogni forma di vita era capace di darci un figlio e se così non fosse la sua volontà l avremmo accettata.

Una domenica avemmo ospiti a pranzo un fratello di Siena con la sua compagna, e dopo tante conversazioni riguardando le opere del nostro Signore Gesù nacque una preghiera spontanea molto benedetta dove ad un certo punto mia moglie chiese in lacrime a singhiozzi a Gesù di darle un figlio alche mi sentii molto in colpa e le dissi di non piangere e di non darmi questo peso nel cuore, poco dopo lei si fermò ed asciugandosi le lacrime disse “il Signore ha accolto la mia supplica”, amen.

Vedendola serena e piena della luce del Signore negli occhi mi rasserenai.

Dopo una ventina di giorni rientrando dal lavoro trovai sul tavolo la busta della bolletta dell’energia elettrica con dentro il test di gravidanza positivo e non mancarono grida di gioia in ginocchio e tale fu la contentezza che tutti i vicini sentirono la bellissima notizia rallegrandosi. Arrivo dunque la nascita della nostra meravigliosa bimba e la gioia dei conoscenti e dei familiari era immensa i quali non mancarono ad un continuo di visite , la sua nascita recava incoraggiamento a tanti che non avevano ancora avuta la gioia di avere figli e tante erano anche le telefonate.

Ma ad un mese dalla sua nascita incominciamo a notare che la piccola Anna non stendeva la sua gamba sinistra e non voleva che gli fosse toccata e fummo subito allarmati da questa cosa e ci recammo dalla pediatra la quale non ci diede motivo di allarmarci, ma la notte dopo la bimba piangeva e io cercai di toccargli la gamba e lei gridava sofferente, alche la volevo portare all’ospedale ma.mi fermai pensando che forse esageravo ed andai al lavoro, ma in mattinata mia.moglie piangendo mi chiamo dicendomi che la cosa non fosse normale e Anna piangeva; così insieme ad una mia cognata si recarono all’ospedale e dopo un po rientrato in città la raggiunsi.

Le ore passarono in attesa e quando arrivò il suo turno decisero di fare delle radiografie, fui messa dal personale sul tavolo dell apparecchio radiologico e mi fu detto di stendere la sua bambina al loro via, ma ogni volta la bimba essendo sofferente perdeva i sensi ed io ero veramente sconvolto e così mia moglie, ma continuai a darmi forza e ogni volta che si ritentava ero lì in un fiume di lacrime e di suppliche al Signore.

Si riuscì a fare 7 radiografie nel susseguirsi dei svenimenti della mia piccolina e le nostre preghiere in lacrime, quindi i medici vedute le lastre decisero che avesse una contusione al femore e la ricoverarono.

Intanto si erano fatte le 2 di notte e mentre andavamo al reparto di ortopedia passando da un sotterraneo avevo un grosso dubbio nel cuore e supplicai il Signore di intervenire, avvenne proprio alcuni secondi dopo che nel corridoio deserto dei sotterranei sentii una mano sulla spalla, un uomo alto e robusto mi prese e mi porto quasi di prepotenza in una stanza ragazzino e mettendo le sue mani sulle mie spalle mi disse con autorità, “ascoltami devi andare via di qua, prendi immediatamente la bimba e va al meyer di Firenze, e continuava a dire hai capito bene? Hai capito bene?”.

In sincerità anche essendo perplesso e ancora scioccato dall’intera situazione sentivo che quella era la risposta al mio peso del cuore e così corsi fuori rincorrendo mia moglie la quale insieme all’infermiera e la bimba si dirigevano agli ascensori le quali non si accorsero di nulla.

Arrivati su in camera dissi alla dottoressa che avevo intenzione di andare via e presi la bimba, lei non voleva che andassimo e chiamo una specialista del meyer prima in ospedale poi a casa sua, la quale sentendo che io volevo A TUTTI i costi andare via si vestì e andò al lavoro dove poco dopo la raggiungemmo. Arrivati in ospedale gli fecero altre 3 radiografie sempre tra i sue urla strazianti e le mie lacrime, ma una cosa mi dava forza, sapevo che Gesù voleva che io fossi andato li con lei.

La specialista dopo aver visto le radiografie si rese conto che non era affatto una lussazione o contusione ma la macchia nera nel femore fosse di diversa natura e durante quella notte la ricoverano insieme a mia moglie, di li rientrando a casa in un mare di lacrime e con una sola consapevolezza che l unico aiuto poteva arrivare solo da Gesù.

Dopo una settimana dove già la bimba era continuamente con flebo e altri medicinali arrivo la risposta, aveva contratto lo staffillococco un batterio che aveva infettato l’intero femore,e la dottoressa mi disse che avrebbero fatto questa cura per un mese in ospedale e 2 a casa, dopo qualche settimana fui richiamato e mi disse che l’infezione stava retrocedendo e cerano buone speranze, cominciai a dare gloria a Dio in loro presenza, ma fui interrotto dalle parole della specialista la quale mi disse che veramente dovevo ringraziare Dio perché era stato un buon risultato e che se fosse rimasta qualche altro giorno ricoverata per contusione avrebbe certamente perso il femore, in quell’istante mi venne in mente quel uomo che non so chi fosse e mai ho saputo chi era il quale aveva fatto si che io fossi andato via subito.

Dopodiché mi fu detto che però c’era una triste conseguenza, visto che la cosa era andata molto avanti il femore sarebbe cresciuto storto con la conseguenza che Anna Clarissa avrebbe camminato male; risposi subito che il Dio che me l’ha data e mi ha mandato qui e già era intervenuto l avrebbe guarita totalmente e avrebbe dimostrato che dopo averli usati avrebbe dimostrato.che lui può tutto.

Preghi mi disse perché nella mia carriera ho visto un sola volta un caso in questa circostanza.

Incominciai a chiedere preghiere alle chiese che conoscevo qui in toscana a Napoli e in Sardegna e la supplica arrivava a Gesù del continuo.

Avvenne un episodio che cambiò il mio modo di evangelizzare, una mattina ero con Anna Clarissa nella sala delle risonanze aspettando che le fosse fatta anche a lei, non potei fare a meno di non vedere continue scene di genitori distrutti dal dolore e dei loro bimbi e dei medici che davano tristi notizie di risultati negativi, incominciai a guardare mia figlia e mi dissi; quello che ha lei al confronto a questi bimbi non e nulla e che se avrebbe camminato offesa almeno era viva ,ma molti di quei bambini sarebbero morti. In quell’istante uscirono dei genitori da una stanza di consulto e la mamma era scioccata e addolorata la quale essendo sorretta dal marito continuava a dire “non c’è speranza per mio figlio, non c’è speranza”.

Io a qual punto mi sentivo in grande responsabilità davanti a Dio come potevo stare zitto conoscendo GESÙ SPERANZA DEL MONDO ed incominciai ad alzare la voce anche se il mio viso rigato di lacrime era visibile e dissi, non e vero c’è una speranza .la dove i medici non danno speranza c’è Gesù colui alla croce ha portato le nostre malattie e i nostri peccati. rif. Isaia 53:4

Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato; ma noi lo ritenevamo colpito, percosso da Dio e umiliato!

E non riuscivo più a fermarmi e continuavo a dire che Gesù era morto per i nostri peccati e le nostre malattie solo credete e chiedete perdono ed Egli era potente di guarire e di perdonare, tutti i presenti incominciarono ad ascoltare questo messaggio ed anche il personale rimase per qualche minuto fermo e un gran silenzio scese in quella grande sala con decine di persone, dopo che mi fermai incominciai a sentire mamme che dicevano prega per mio figlio e altre che dicevano Gesù aiutaci.

Tornai su al reparto dopo diverso tempo poiché la mia bimba era stata addormentata per potergli fare la risonanza magnetica e capii lo scopo perché Gesù aveva permesso questa prova, questa cosa aveva messo in me una profonda sensibilità per le anime e per quei bimbi e da allora il mio modo di accostarsi alle persone col messaggio dell Evangelo era cambiato, incominciai ad avere l’opportunità di parlare a tantissime famiglie nei reparti nelle sale di attesa dell’ospedale e ricordo che alcune coppie mi aspettavano la sera per chiedermi di pregare per i figli fino al punto che Gesù mi mise nel cuore di chiamare Giovanni, un fratello napoletano di una chiesa di Siena, e tante persone ricevevano conforto e principalmente la parola di Dio.

Ma meraviglioso e Gesù, dopo un anno e mezzo di continue visite e di tante attese nelle sale dove Grazie a Dio ci ritrovavano sempre a parlare io e mia moglie con qualche coppia, ci fu data una meravigliosa risposta, Anna clarissa era guarita completamente e non solo per la medicina era andato via il batterio ma la mano del CREATORE AVEVA FATTO CRESCERE LA GAMBA PERFETTAMENTE, ci fu detto che non c era più bisogno di continuare il programma di visite e subito potei dire alla specialista che avrebbe dovuto aggiungere a 2 i casi di guarigione completa e di dirlo se nel caso qualcuno si sarebbe scoraggiato, e tutto Grazie al meraviglioso sacrificio di Gesù alla croce.

Dio ci benedica

Giuseppe Capuozzo

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