Una storia vera!

Ecco, è venuta la tua ora e adesso morirai nella tua chiesa…
In Paraguay, in America del Sud, un uomo uccise un altro uomo che, morendo, lasciò la moglie vedova con un figlio di 3 anni. Il giorno dell’accaduto, l’omicida pagò due falsi testimoni che gli avrebbero dovuto fornire un alibi, dicendo che in quel momento si trovava in un’altra città a 5 ore di distanza. La polizia lo arrestò comunque, visto che quest’uomo aveva minacciato di morte la vittima prima di ucciderlo. Al momento dell’arresto, l’omicida chiese l’ora dell’accaduto e, visto che i poliziotti risposero che il tutto era avvenuto alle sette di sera, subito egli presentò il suo alibi, dicendo che in quelle ore era lontano e in compagnia di amici. All’interrogatorio, i testimoni confermarono l’alibi dell’assassino e, nonostante in paese tutti sapessero che era lui il vero colpevole, la legge, non potè procedere con la condanna per assenza di prove.
Un giorno l’uomo, addirittura, si fece vedere dalla vedova del defunto con un sorriso sarcastico e quasi di sfida. La donna era già molto triste per la morte del marito, ma quel sarcasmo riempì il suo cuore di un odio terribile e pensò di vendicarsi per mano del figlio che, all’epoca, aveva solo 3 anni. Da quel giorno cominciò a riempire la mente e il cuore di quel bambino di un odio diabolico. Gli ripeteva: “Figlio mio, tuo padre è morto perché quell’uomo l’ha ucciso”.
Passarono gli anni, quattro anni, cinque anni, sei anni e questa donna portava il figlio nella strada dell’assassino e appena lo vedevano gli diceva: “Vedi quell’uomo? Lui ha ucciso tuo padre, guarda il suo volto e non dimenticarlo mai. Sai perché tu sei vivo? Perché quando crescerai lo ucciderai”.
A Natale tutti i bambini ricevevano dei regali, tranne lui e la madre gli ripeteva: “Lo sai perché gli altri bambini hanno giocattoli e tu no? Perché gli altri bambini hanno il papà, ma tu no, perché è stato ucciso da quell’uomo e quando crescerai tu ti vendicherai.” Questo bambino cresceva con una sola missione: uccidere l’uomo che aveva ucciso il padre. Come regalo per il suo 18esimo compleanno, la madre gli comprò una pistola e un fucile e lo accompagnò a prendere lezioni di tiro al bersaglio. La madre con una decisione e un odio perfetti inculcava al ragazzo sempre la stessa cosa, di uccidere l’assassino del marito. “Quando lo ucciderai, pagheremo anche noi dei testimoni falsi come ha fatto lui, così non vedrai il carcere.”
Appena il ragazzo compì 21 anni, la madre gli disse: “Figlio adesso è venuto il momento di ammazzare colui che ammazzò tuo padre. Lo seguirai per un periodo, osserverai i suoi spostamenti, ogni suo movimento e le sue abitudini e il giorno che lo ucciderai pagheremo falsi testimoni per dire che tu eri lontano, proprio come ha fatto lui.” Una radice di amarezza e di odio si era impossessata di quella donna che viveva solo per la vendetta.” Il ragazzo non sapeva che, durante questi quasi vent’anni, l’assassino di suo padre aveva dato il suo cuore a Gesù, si era convertito e un giorno andò dal pastore dicendo: “Pastore mi sono convertito, ho dato il mio cuore a Gesù, voglio battezzarmi in acqua però prima devo confessarle una cosa: quasi 20 anni fa ho ucciso un uomo.” – Il Pastore lo guardò meravigliato ed incredulo, credendo di aver capito male. Prontamente gli disse di dover confessare il reato alla giustizia, altrimenti non lo avrebbe potuto battezzare. Dio aveva trasformato il cuore di questo uomo che disse: “Va bene pastore, anche se devo andare in prigione ci andrò. Preferisco essere prigioniero in carcere che prigioniero del mio passato. Voglio la pace!” (In Paraguay vige una legge che se un crimine non viene risolto dopo 12 anni va in prescrizione e non si possono più riaprire processi).
L’uomo si recò alla polizia, lo sceriffo ascoltò la sua confessione e gli rispose: “Questo crimine già è stato prescritto, per noi non conta più nulla, per noi non esiste. Tu dici essere l’assassino di quell’uomo, ma per noi adesso sei libero e il caso è prescritto. Non conosci la legge qui?”. A quel punto, l’uomo ritornò dal pastore e gli raccontò come erano andate le cose e che ora, per la giustizia, era un uomo libero – A quel punto, c’era da fare un secondo passo, ovvero andare dalla vedova e chiedere perdono per quello che aveva fatto. L’uomo andò dalla donna e chiese perdono, ma il ragazzo non lo seppe mai.
Quando l’uomo andò dalla vedova le disse: “Signora, io ho ammazzato tuo marito!” L’uomo cercò di spiegare che quella miserabile azione l’aveva compiuta quando non conosceva il Signore e specificò che ora era cambiato, che aveva dato la vita a Cristo e che Lui l’aveva perdonato. Chiese umilmente il perdono della donna, ma lei con tutto l’odio del mondo gli disse: “Io MAI TI PERDONERO’, se dipendesse da me potresti morire bruciato nel fuoco dell’inferno, io mai ti perdonerò assassino. Il tuo momento è vicino. Fra non molto sarai cadavere. Tu morirai come morì mio marito.”
Di tutto questo il ragazzo non sapeva niente, anzi la madre alimentava sempre più l’odio nel figlio. Il giorno fatidico gli disse: “Figlio, l’ora è arrivata, uccidi quell’uomo e vendica tuo padre.”
Una notte il ragazzo lo stava seguendo e vide che l’uomo entrava in una chiesa cristiana evangelica molto grande. Allora il ragazzo entrò e si sedette nell’ultimo banco, aspettando che l’uomo uscisse. Una donna vide il ragazzo e gli profetizzò: “Ragazzo sei entrato nel perimetro divino, se tu non hai nulla a che vedere con Dio ti consiglio di fuggire molto lontano da Lui, ma se resterai in questo locale di culto, Dio comincerà a lavorare nel tuo cuore.” Il ragazzo non rispose nulla e non fece caso a quelle parole.
Il giorno dopo seguì di nuovo l’uomo in chiesa sedendosi allo stesso posto del giorno precedente. Alla madre diceva che stava seguendo l’assassino del padre ma mentiva, perché in realtà, era stato attratto dalla voce dello Spirito Santo. Un venerdì il pastore durante un sermone disse: “Tu sei qui pieno di odio nel tuo cuore, un odio che è più forte di te. Tu vuoi eliminarlo ma non puoi, però se tu dai la vita a Gesù Cristo non c’è nulla che Dio non possa fare. Gesù ha sanato un uomo infermo e malato da 38 anni. Ha risuscitato un cadavere che era in putrefazione. Ha sanato una donna con una forte emorragia che durava da 12 anni. Che hai nella tua vita che Cristo non potrebbe fare? Gesù non può fare niente contro la tua volontà. Per questo Gesù ti domanda: ‘Vuoi essere sanato, vuoi essere liberato da questa schiavitù che hai nel tuo cuore?’ Se tu vuoi che questo avvenga, ti chiedo nel nome glorioso di Gesù Cristo di alzarti, venire avanti e dare la tua vita a Gesù.”
Il ragazzo cominciò a tremare, lo Spirito Santo continuava a lavorare nel suo cuore, come fa con noi ancora oggi. Il ragazzo era in lotta con se stesso, non sapeva se alzarsi o meno e capì che Gesù Cristo non fa nulla in una persona se non ci si da a Lui con tutta la propria anima. All’improvviso il ragazzo si alzò e gridò forte e piangendo con tutta la sua forza, andò avanti dove c’erano altre persone. Piangeva a dirotto e continuava a farlo anche mentre il Pastore stava pregando. La madre lo indottrinò solo con un odio tremendo. All’improvviso un diacono gli poggiò la mano sulla fronte e cominciò a pregare insieme a lui. Il ragazzo dopo qualche minuto aprì gli occhi e vide che, chi lo stava abbracciando, era l’assassino del padre! Fece due passi indietro ed estrasse una pistola dalla tasca, puntandogliela contro, davanti a tutti e gli disse: “Assassino! Tu uccidesti mio padre quando io avevo tre anni. Mi hai lasciato senza un padre, ho vissuto tutti questi anni senza di lui e ho vissuto solo con lo scopo di ammazzarti. Ecco, è venuta la tua ora e adesso morirai nella tua chiesa, davanti al pastore e davanti ai tutti i tuoi fratelli.” L’uomo gli rispose: “Ascoltami figliuolo, io ho ucciso tuo padre quando ancora non conoscevo Gesù. Se io Lo avessi conosciuto, non lo avrei mai fatto. In tutti questi anni mi sono portato sulla coscienza la colpa del mio peccato. Se devi uccidermi, fallo, però vivrai il resto della tua vita come l’ho vissuta io, con un tremendo senso di colpa. Se vuoi, uccidimi, io non mi difenderò, non voglio negare il mio tremendo crimine. Sono nelle tue mani!” Il ragazzo alzò la mano e piangendo gettò la pistola a terra e disse di non poterlo più uccidere perché, anche lui ora, aveva dato la sua vita a Cristo Gesù. Non provava più odio verso di lui, Gesù aveva cambiato il suo cuore. Chiese di continuare a pregare per lui per fare in modo che potesse amare sempre di più l’uomo che aveva ucciso il padre. L’Amore di Dio è Glorioso e stupendo.
E’ un amore che sopravanza ogni intelligenza.
A Dio sia la Gloria da ora e in eterno! Amen!
Ferrentino Francesco La Manna
Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook